5
marzo

LE INVASIONI BARBARICHE E IL ‘COMPAGNO’ INSINNA: “SOGNO UN PAESE IN MANO A LANDINI, DON CIOTTI E STRADA”

Flavio Insinna e Daria Bignardi

Se le aspiranti Miss sognano la pace nel mondo, Flavio Insinna non è da meno e aspira ad un Paese “che dia lavoro, serenità e lavoro un po’ a tutti”. E’ il manifesto “elettorale” del conduttore di Affari Tuoi, che sembra asfaltare l’attuale classe politica, senza se e senza ma. Fosse un film sarebbe Salvate il compagno Insinna, autoproclamatosi “giullare e pagliaccio”, ma di fatto incline all’attivismo politico a Le Invasioni Barbariche:

Sogno l’Italia in mano a Don Ciotti, Maurizio Landini e tutta la sanità a Gino Strada”.

Logorroico ed iper-elettrico come da tradizione, Insinna inonda la Bignardi di alta retorica e raffinato populismo accolto da applausi fragorosi:

Mi piacerebbe un Paese senza Affari Tuoi, ma con un altro bel gioco dove non ci sia bisogno di dare una chance in più ad una famiglia. Vorrei che alle 20.40 si potesse cantare”.

Informarlo che a fine marzo tornerà il Karaoke forse potrebbe tranquillizzarlo. Sui politici, invece:

“Si fa fatica a dare l’esempio. La mattina accendo la tv e vado a lavorare già sconfitto. Li vedo litigare, sono beghe di cortile difendono il loro orticello. Nel mio Paese dei sogni la classe politica non si fa corrompere, non devo pensarlo lontanamente, devono essere migliori di noi, invece ogni giorno è una sconfitta”.

Tutto qui? Macché. Insinna tuona contro la Legge Fornero che ha generato gli esodati:

Una classe politica che in un minuto crea gli esodati e mette gente per strada secondo me altrettanto velocemente doveva dire ‘andiamo a casa a fare un altro lavoro’. Troppo facile comandare e non amministrare. Non è questione di essere di sinistra o di destra, ma di tenere alle persone. Mio padre era medico degli ultimi e mi diceva che nessuno è cosi sfigato che non si può girare a dare una mano a un altro”.

L’attore, alla guida di Affari Tuoi dal 2006 al 2008 e tornato nel settembre 2013, racconta la netta differenza tra le due esperienze.

“Mi arrivano cassaintegrati, gente che deve chiudere l’attività, chi vorrebbe aprirne una ma non ce la fa, persone che non si possono sposare. Quando lo presentai per la prima volta venivano per un sogno, ora per un bisogno. All’epoca il mutuo era abbinato al concetto del matrimonio, me lo dicevano sorridendo, adesso lo dicono con la morte nel cuore”.



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6 Commenti dei lettori »

1. vicky ha scritto:

5 marzo 2015 alle 17:52

Per me invece sarebbe un incubo spaventoso!!!!!!!!!!!!!!!!!!!



2. Ale ha scritto:

5 marzo 2015 alle 17:57

Per carità Landini ciotti strada! Fortuna che è solo un suo sogno!



3. Oscar ha scritto:

5 marzo 2015 alle 20:57

L’unica intervista vera della puntata insieme a Emma Bonino. Gli altri tutti artefatti, tutti nel loro ruolo finto, recitato. Tutti attori bravissimi.



4. marina ha scritto:

6 marzo 2015 alle 07:43

Nemmeno io sogno un Paese governato dal trio indicato e quindi non sono d’accordo con Insinna che però ha parlato di politica per pochi minuti. Il resto dell’intervista è stata di una sincerità e di una umanità uniche. Ha avuto il coraggio di parlare anche della sua depressione. Come la Bonino si è aperto senza paura. Una bella intervista che lascia il segno. Non buttiamo sempre tutto in politica…



5. Marco Urli ha scritto:

7 marzo 2015 alle 04:08

Penoso, irritante e intriso come sempre di una imbarazzante banale retorica buonista.



6. daniele ha scritto:

20 luglio 2015 alle 15:27

Anche in questo caso Insinna si è confermato uno che vuole dare lezioni di vita e di stile a tutti. Possibile che in tutte le sue interviste deve per forza essere il saggio di turno? Strano che nessuno finora lo abbia mai rimproverato di essere troppo moralista con quel suo modo di parlare, quasi fosse un prete o un insegnante di italiano. A parte il fatto che Affari Tuoi, purtoppo, va avanti lo stesso anche se la crisi non ci fosse, quindi è inutile che dice “vorrei un’italia senza affari tuoi” perchè tanto finchè gli ascolti stanno dalla sua parte il gioco prosegue. Poi Insinna mi sembra un grillino, nel senso che come Grillo è pronto a bacchettare e criticare i politici quasi massificandoli come ladri, corrotti e disonesti senza fare proposte serie, ed è ora di piantarla di pensarla in questo modo, così si rischia di spaventare la gente e farla crescere con l’odio, oltre a mettere in mezzo anche i politici, seppur pochi, che sono degni di fare questo lavoro. Io penso che in tutti i lavori, in tutte le categorie, ci siano sì i disonesti ma anche gli onesti. Poi io non penso che nel nostro paese sia tutto marcio e tutto sbagliato, capisco la delusione e la mancanza di fiducia verso le alte cariche dello stato, ma partiamo con le poche e piccole cose positive che ci sono. Sono d’accordo infine sull’ultima cosa che ha detto Marina, non buttiamola sempre in politica, perchè altrimenti si rischia di essere noiosi e logorroici.



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