A sentirlo parlare, sembra che Luigi Gubitosi, sia più realista del Re(nzi). Ieri, nel corso del convegno ‘”Televisione e Internet: operazione 2016″, il Direttore Generale della Rai ha delineato alcuni scenari futuri che prefigurano un servizio pubblico rinnovato. Proprio come piace all’inquilino di Palazzo Chigi, che si è messo in mente di riformare l’azienda di Viale Mazzini. In particolare, Gubitosi ha accennato all’accorpamento di alcuni canali Rai digitali (“probabilmente lo faremo, ma non voglio anticipare nulla“) e ha paventato un nuovo assetto dell’informazione.
Gubistosi, Rai: l’accorpamento ha una sua logica
Severo il giudizio sul carrozzone delle testate, troppo articolato e dispendioso.
“Dire che tutte le testate devono rimanere così come sono è uno spreco di risorse. Il direttore di testata è l’ultimo sovrano incostituzionale rimasto. Avevamo 12 testate, due o tre sono state eliminate, ma il problema è che ogni testata vuole la sua redazione economica, la sua redazione cronaca e la sua redazione esteri. Così, nel momento in cui ci sono i tagli, ognuno ritiene di non poter fare lo stesso lavoro di prima con meno personale. Per questo l’accorpamento ha una sua logica. La logica è che la notizia parte dal web e poi viene approfondita a livello di singola testata” ha detto il DG.
Gubitosi: spesa per i Mondiali dimezzata
Il top manager di Viale Mazzini è poi tornato alla questione dei costi: “serve garanzia di risorse, ma non altre risorse. Il nostro piano industriale si sta realizzando, se si escludono alcune spese incidentali” ha detto, riferendosi in maniera ironica ai 150 milioni di risparmi decisi dal governo Renzi. Gubitosi ha inoltre parlato dei benefici procurati dal recupero dell’evasione del canone (che potrebbe diminuire nell’importo, ad esempio) e ha sottolineato il risparmio ottenuto con i Mondiali di calcio. “La spesa, esclusa quella per i diritti, è stata di 4,4 milioni contro gli 8,8 milioni del Sudafrica e nessuno credo si sia accorto della differenza” ha precisato.
Gubitosi: dopo la Rai una banca d’affari?
Il piano predisposto dal DG guarda al futuro dell’azienda, ma con una data di scadenza. Nell’aprile 2015 verranno infatti rinnovati i vertici di Viale Mazzini, e Gubitosi dovrà lasciare il suo attuale incarico. Il futuro del top manager, al momento, sembra ancora incerto: dopo essere rimasto fuori dal giro delle nomine della grandi società partecipate dallo stato, Gubitosi avrebbe raggiunto un preaccordo con i vertici della banca internazionale d’investimento Merril Lynch, dove già lavorò. Lo riporta il quotidiano Libero, secondo cui il manager avrebbe avuto contatti anche con altre banche d’affari internazionali.
Sulla sua successione ai vertici di Viale Mazzini si rincorrono alcune indiscrezioni. In particolare, si fanno i nomi di Luigi De Siervo (dato in pole position), di Antonella Mansi e di Antonio Campo Dall’Orto. L’intenzione di Renzi sarebbe quella di avere un nuovo CdA svincolato dalla politica: una vera scommessa.
1. Rox ha scritto:
18 giugno 2014 alle 11:35