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TG4, STUDIO APERTO E TGCOM4 OGGI IN DIRETTA DA SCAMPIA PER RICORDARE PASQUALE ROMANO

di Marco Leardi

24/10/2012 - 10:56

TG4, STUDIO APERTO E TGCOM4 OGGI IN DIRETTA DA SCAMPIA PER RICORDARE PASQUALE ROMANO

Gabriella Simoni

Lo hanno trucidato a sangue freddo, con una raffica di quattordici proiettili. Ucciso così, senza pietà. E per errore. Pasquale Romano è solo l’ultima vittima della guerra tra clan rivali della Camorra che sta scuotendo Napoli ed i suoi quartieri. Si tratta di un conflitto alla luce del sole, di fronte al quale la cittadinanza sta cercando di rialzare la testa. Questa coraggiosa reazione verrà raccontata oggi, mercoledì 24 ottobre, in diretta su Tg4, Studio Aperto e TgCom24, che per l’intera giornata  saranno collegati con il rione di Scampia.

In quel luogo, considerato come il simbolo del potere della criminalità organizzata, i tre notiziari portano le loro telecamere per documentare una realtà complessa e in evoluzione, che i tg descrivono solitamente per i fatti di sangue. In realtà, oltre alle sparatorie e allo spaccio di droga, a Scampia c’è anche chi vuole affermare la legalità, per poter sconfiggere quella paura che le mafie usano come strumento di controllo. A raccontare la reazione napoletana ci sarà l’inviata di Mediaset Gabriella Simoni.

In collegamento da Scampia la giornalista propone interventi live, reportage ed interviste a chi conosce da vicino quella realtà. La Simoni guida così i telespettatori in quella zona di confine tra legalità e illegalità della quale il giovane Pasquale Romano è stato vittima: i sicari della camorra, infatti, lo hanno massacrato scambiandolo per uno spacciatore di droga pregiudicato.

L’iniziativa promossa oggi da Tg4, Studio Aperto e Tgcom24 ricorda quella intrapresa lo scorso 10 ottobre da Rainews. In quell’occasione, la testata diretta da Corradino Mineo trasmise per l’intera giornata, dalle 11 alle 21, proprio dal quartiere di Scampia per raccontare l’emergenza sociale e l’impeto di riscatto popolare che sta caratterizzando quel luogo.

Oggi tocca ai tre notiziari Mediaset. Ed è un segno certamente positivo che la tv sia lì, sul posto, coi suoi riflettori e i suoi microfoni spesso distratti e puntati altrove. Perché si sa, senza sangue non c’è notizia.

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