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L’ISOLA CHE NON C’E’
di Davide Maggio
13/05/2010 - 12:16
L’Isola che non c’è. Il titolo della canzone di Edoardo Bennato sembra, ahinoi, descrivere perfettamente la settima edizione dell’Isola dei Famosi. Già, perché nonostante l’entusiasmo – incomprensibile ai più – di chi è stato pronto a marchiare a fuoco l’Isola numero 7 come un successo, i telespettatori che (non) hanno seguito il reality cult di Raidue sono rimasti delusi dalle (mancate) gesta dei naufraghi di Raidue.
Ancor prima delle gesta, in realtà, è venuto meno l’ingrediente principale: i famosi. Non a caso, a contendersi la vittoria finale c’erano un nip (l’ingegnere torinese Luca Rossetto), un vip oltreoceano (Domenico Nesci) e due “figli di” (Guenda Goria, figlia di Amedeo e Maria Teresa Ruta, e Daniele Battaglia, terzogenito di Dodi). Un’Isola, insomma, di aspiranti lavoratori dello spettacolo e non un concentrato di star consolidate come tradizione vorrebbe. Un ufficio di collocamento – in sostanza – per futuri protagonisti dello showbiz.
Ad aprire il nuovo filone era stato – manco a farlo apposta – l’altro “figlio di Pooh” Francesco Facchinetti, ora divenuto volto della seconda rete di Mamma RAI. E chiamatela fatalità, ma a distanza di pochi anni è proprio l’amico fraterno Daniele Battaglia a conquistare il gradino più alto del podio nell’edizione appena conclusasi. Un’occasione – come ha avuto modo di dichiarare lo stesso Daniele, subito dopo l’incoronazione – per scrollarsi finalmente di dosso la fastidiosa etichetta di “fratello sfigato di Francesco Facchinetti”.
Ma per il figlio di Dodi Battaglia sembra che calcare le orme del “fratello maggiore” sia quasi un destino segnato. Il Direttore di Raidue, Massimo Liofredi, ha infatti reso noto, ancor prima della proclamazione del vincitore, di aver già pensato ad una “collocazione televisiva” per il piccolo Pooh. E a schiarire le idee ci ha pensato direttamente papà Dodi che ha svelato l’arcano: Battaglia jr. potrebbe affiancare nientemeno che Belen Rodriguez all’interno del nuovo programma comico della rete due, che vede la compagna di Fabrizio Corona debuttare come conduttrice – dal 19 maggio prossimo – nella seconda serata della rete che ospita l’Isola dei Famosi.
Sarà felice Daniele Battaglia, e noi lo siamo per lui. Un po’ meno entusiasta, invece, è chi sperava di potersi deliziare con le avventure nicaraguensi dei naufraghi di Simona Ventura. Partito sotto i migliori auspici, il reality show targato Raidue ha dovuto fare i conti dapprima con degli incidenti di percorso che hanno portato alcune punte di diamante ad abbandonare il programma (vedi l’infortunato Luca Ward); successivamente ha dovuto fronteggiare alcuni ritiri eccellenti come quello di Aldo Busi – vera testa di serie dell’Isola 7 – che hanno inevitabilmente fatto perdere smalto allo show, lasciando in balìa della acque centro-americane solo personaggi minori e per lo più sconosciuti al grande pubblico.
E poco conta che la conduttrice sia stata felice che in finale l’abbiano fatta da padrona concorrenti buoni, onesti e puliti: il pubblico – volente o nolente – rimane incollato al video proprio per i “giochetti di potere” ai quali ci hanno abituato i concorrenti delle precedenti edizioni. D’altro canto, un po’ di sana rivalità è ingrediente essenziale per rendere una ricetta ancor più golosa. Figurarsi in televisione.
Archiviata ieri, dunque, una settima edizione poco felice, già si pensa all’ottava. E se le bocche sono ancora cucite, per la Ventura gli impegni isolani potrebbero riaffacciarsi la prossima primavera. Nel frattempo – terminato anche Quelli che il Calcio – Simona potrà dedicarsi al suo programma radiofonico per gli imminenti Mondiali di Calcio in Sudafrica e, ancor di più, allo studio dello spagnolo. La presentatrice più glamour del tubo catodico, infatti, potrebbe presto prendere il volo per la penisola iberica dove l’aspetterebbe un non meglio precisato programma. L’unico intoppo? La lingua! Simona, per sua stessa ammissione, ha bisogna di una full immersion di un mese perché il suo spagnolo diventi fluente.
Hasta la vista, Simo!
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SaraLurker dice:
Quoto sepese ed il suo pensiero. L'isola mi ha preso fino al ritiro di Busi, dopo noia mortale fino alla denuncia della Cupola e la rivelazione di personaggi che potevano essere sembrati sottotono, ma che io avevo notato sin dall'inizio come Guenda e Daniele. Mi sono piaciuti loro e mi è piaciuta molto Simona che ha parteggiato, smascherato ed aiutato i ragazzi a combattere contro il bullismo dei co-naufraghi. Cosa che la Marcuzzi e la sua piaggieria non si sono mai azzardate a fare, prendendo sempre le parti degli elementi più negativi solo per una faccenda di ascolti. Simona in definitiva mi ha fatto sentire un telespettatore gratificato quest'anno, niente servilismi con la sua azienda, niente piegamenti a 90° ai dati di ascolto, Busi forever e i bravi ragazzi fino alla vittoria. Alla fine della fiera forse ques'edizione mi è piaciuta più di altre, di sicuro più di quella dell'anno scorso in cui non trovavo niente di allettante tranne le chiappe di belen. E con tutto il rispetto per Battaglia, che adoro, L'Isola 7 rimarrà per essere stato l'unico caso in cui la reale vittoria è andata ad un personaggio che si è distinto per la sua assenza: Aldo Busi.
gas dice:
Allibito anche io, davanti a Pucci che sbrocca. "I problemi dell'Italia sono altri"??? Non metto in dubbio che l'omofobia riguardi direttamente solo gli omosessuali, quindi NUMERICAMENTE una minoranza rispetto ai 60.000.000 di italiani. Ma non è mai fuori luogo una denuncia delle barbarie di cui sentiamo parlare ancora troppo spesso. L'omofobia è un problema culturale e in quanto tale si combatte parlando, proponendo un'alternativa "sana" agli atteggiamenti sbagliati degli intolleranti. Nessun posto, nessun momento è sbagliato per affrontare questo tema. @ lauretta: " ...che di omofobia non gliene poteva fregare di meno... " Non li conosco personalmente, ma dubito che tu abbia ragione. 3 dei 5 componenti della giuria, al di là di come si presentano in TV in occasione di uno show come l'isola, sono persone che combattono quotidianamente contro i pregiudizi. Chi meglio di loro può parlarne in TV?