Far entrare in studio Aldo Busi dopo che si è chiusa la rubrica Twittalo a Benedetto, parodia dello sbarco social di Sua Santità nel mondo dei cinguettii, è sempre un pericolo. Ricorderete, del resto, come finì l’ultima volta (eravamo all’Isola dei Famosi) che l’intellettuale bresciano (e non parliamo di Volo, nonostante il più anziano collega lo rassicuri che vendere milioni di copie non è un reato morale!) si appropinquò ad un confessionale per parlare di Ratzinger e della Chiesa tutta. Lo scontro, almeno per stavolta, è stato rimandato.
Scongiurato il pericolo di far abbracciare, anche se solo virtualmente, il Diavolo e l’Acqua Santa a Volo in diretta Busi non ha di certo marcato il cartellino giusto per onore di firma. Non è mancata neanche stavolta la dichiarazione peperina, la stoccata pungente, per quanto il tempo a disposizione fosse troppo poco per esaltarne al meglio quel narcisismo un po’ tipico di chi sa di sapere. L’obiettivo rimane comunque quello di stuzzicare, non importa che l’autorità da contestare sia televisiva o religiosa.
Non si sa se fosse a Maria De Filippi con cui pareva avere una buona intesa, ma più probabilmente era per la politica editoriale di Mediaset che l’ha ospitato nell’ammiraglia per qualche tempo con Amici libri, la frecciatina in risposta ad una domanda del compaesano Fabio che cercava di portare a galla le sensazioni, col senno di poi, del prof Busi nella scuola defilippiana, per lui rimodellata in una versione più dotta. Forse l’intento era chiedere come fa un intellettuale, che non nasconde il piacere di essere tale, ad accettare di accoppiare il suo nome ad un programma popolare, molto criticato dalle intellighentie.