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ottobre

MARINELLA SOLDI, AD DI DISCOVERY SULLA NUOVA RAI: 2 CANALI FINANZIATI DAL CANONE E SOLO 4 CANALI DALLA PUBBLICITA’

Marinella Soldi, AD di Discovery

Marinella Soldi, AD di Discovery

Dopo aver espresso più di qualche dubbio su Auditel, chiedendo la nascita di una nuova società che coinvolga tutti gli editori, e non solo Rai e Mediaset, l’Amministratore Delegato di Discovery Marinella Soldi – chiamata in audizione alla Camera dei Deputati presso la Commissione Trasporti, Poste e Telecomunicazioni – si è sbilanciata anche sul futuro della Rai, in attesa della riforma che, stando alle dichiarazioni del Premier Matteo Renzi, dovrebbe coinvolgere tutti i soggetti tramite una consultazione pubblica.

Riforma Rai – Per Discovery bisogna separare i business

Per la Soldi è giusto separare i business dell’azienda pubblica, anche per “assegnarle un’identità precisa”: da una parte il servizio pubblico puro, dall’altra l’anima commerciale, sul mercato e in diretta concorrenza con gli altri editori, tra cui la stessa Discovery. Ciò consentirebbe all’azienda di “agire sul mercato con maggiore trasparenza, applicando politiche commerciali concorrenziali con quelle degli altri operatori”.

Riforma Rai – 2 canali di servizio pubblico e 4 finanziati dalla pubblicità

Nel dettaglio, per l’AD del noto gruppo editoriale, è giusto che la Rai riduca drasticamente il numero di canali resi disponibili, passando dai 15 attuali a 5 o 6. Un’osservazione che nasce studiando i modelli adottati dagli altri paesi europei e che consentirebbe all’azienda di “rafforzare i propri contenuti, di crescere sul mercato e strutturarsi come media company”. Ecco la proposta: uno o due canali di servizio pubblico finanziati dal solo canone, e 3 o 4 canali tematici finanziati solo con la pubblicità.

Riforma Rai – Dubbi sulla proposta di Discovery

In tutta franchezza non ci è chiaro, però, per quale motivo l’anima commerciale dell’azienda dovrebbe ridursi a proporre solo “3 o 4 canali tematici”, quando i restanti editori, come la stessa Discovery d’altronde, tendono a variegare il più possibile l’offerta (per conquistare nuovi target) aumentando il numero di canali. Ma tant’è…

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3 Commenti dei lettori »

1. pedro ha scritto:

3 ottobre 2014 alle 22:35

Certo, sono d’accordo con Marinella Soldi. La Rai dovrebbe ridurre i suoi canali per consentire a Discovery di “rafforzare i propri contenuti, di crescere sul mercato e strutturarsi come media company”. Cioè, permettere a Discovery di creare l’ormai famoso terzo polo televisivo, che anch’io come cittadino dell’Unione Europea voglio per voi. Il punto è che la RAI MAI farà una cosa del genere.
Posso ascoltare in questo momento le voci dei “BIG SHOTS” alla RAI:

“Come?! Ma *CHE* cosa sta dicendo sta signora?!” (chiesero fra loro alcuni discepoli). “Ridurre la nostra offerta? Sì, certo! Domani lo facciamo!”



2. IL MIO REALITY ha scritto:

4 ottobre 2014 alle 13:09

Curioso che l’AD di un gruppo televisivo privato (e di proprietà straniera), per quanto interessante dal punto di vista editoriale e di buon successo di pubblico, esprima parere sulla Rai e l’eventuale struttura che questa dovrebbe avere. Diciamo che, con tutto il rispetto, la Soldi non sia il soggetto più “neutrale” e disinteressato per venirci a dire come dovrebbe essere organizzata la Rai (patrimonio di tutti gli italiani).



3. ciak ha scritto:

4 ottobre 2014 alle 13:58

sicuramente la RAI deve essere “riformata”…
ma attenzione a chi la deve riformare e con quali idee…
sicuramente, con tutto il rispetto, spero non siano le stesse idee della Signora!



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