Titanic – Concordia la notte dei naufragi



10
aprile

MARIO TOZZI A DM: “IL PLASTICO DELLA CONCORDIA E’ FINE A SE STESSO, IO INVECE LO FACCIO IN 3D. IN TV HO CONOSCIUTO I NAUFRAGHI DI PROFESSIONE”

Mario Tozzi

Mario Tozzi non fa promesse da marinaio, soprattutto se parla di naufragi ed ‘inchini’, di tragedie ed abissi. Perciò viene da credergli quando, in un’intervista che ci ha concesso, assicura che racconterà l’affondamento della Costa Concordia senza speculazioni di sorta. Il 20 aprile prossimo, il popolare geologo condurrà in prime time su La7 lo “Speciale Atlantide: Titanic-Concordia, la notte dei naufragi”. Tozzi analizzerà due grandi incidenti nautici della Storia: 100 anni fa toccava al transatlantico inglese, oggi alla crociera di Schettino. Il divulgatore di La7 presenterà una sua inchiesta girata all’Isola del Giglio e introdurrà anche il docu-drama della BBC Inside The Titanic, basato su testimonianze reali. Il tutto, seguendo un filo rosso teso tra presente e passato.

Mario, ma c’è ancora qualcosa che non sappiamo della Concordia?

Noi quell’incidente lo ripercorriamo tutto, perché il Titanic è stato molto raccontato, sceneggiato, cinematografato e invece della Concordia abbiamo i video amatoriali, le telefonate vere, le tracce Gps… Però ancora non sappiamo delle cose. Innanzitutto ad oggi la scatola nera non è stata analizzata nel dettaglio, poi non sappiamo le ragioni, se il ritardo nell’abbandono della nave fosse dovuto solo a trascuratezza, non sappiamo come mai la Concordia si sia messa in quella posizione e cosa accadeva in plancia di comando. C’è ancora parecchio da dire…

Non ti sembra che nel racconto televisivo della tragedia ci stata un’eccessiva spettacolarizzazione?

Senz’altro. Tanto è vero che noi facciamo un programma molto più sobrio e misurato. Tanto per cominciare non ci occupiamo nel dettaglio delle storie dei singoli naufraghi, e questo è successo molto per la Concordia, pure troppo. Il nostro intendimento è quello di analizzare quello che è accaduto dal punto di vista dei fatti, senza lasciarci andare troppo a giudizi. Se c’è stato un errore lo mettiamo in luce, ma non stiamo a entrare nell’animo del comandante Schettino o a vedere se c’era la moldava.

Quindi da voi non ci saranno i cosiddetti naufraghi di professione?

No, per carità di Dio! Io ne ho conosciuti! Ho partecipato a una ventina di trasmissioni e vedevo sempre ricomparire gli stessi personaggi. Hanno pure scritto subito libri, fatto video… una cosa incredibile!

Quando sei stato ospite a Porta a Porta hai anche ammirato da vicino il tanto discusso ‘plastico’ della Concordia. Pensi che una simile rappresentazione possa aiutare il pubblico a capire meglio l’attualità?