Ma qualcuno ha veramente capito per quale motivo tra Sky e Mediaset è iniziata una guerra di “diffide” sull’asta per i diritti della Serie A che la Lega Calcio dovrà assegnare? In realtà la questione è molto più semplice di quanto si possa pensare, e visto che sui giornali se ne stanno leggendo di ogni, abbiamo deciso di spiegarvela per filo e per segno. L’azienda guidata da Andrea Zappia ha vinto sia il pacchetto A, per i diritti delle 8 squadre “top” sul satellite, che il pacchetto B, per gli stessi diritti ma sul digitale terrestre, ovvero ha effettuato l’offerta più alta come da regola d’asta.
Quella di Mediaset è risultata invece la seconda migliore offerta per il pacchetto A, e la terza migliore offerta per il pacchetto B, dove invece è stata Fox a proporre la seconda migliore offerta. Ora la questione si fa parecchio interessante, perché – stando anche alla legge Melandri, nata per evitare monopoli – un singolo soggetto non può accaparrarsi l’esclusiva sui pacchetti A e B contemporaneamente. Dunque, Sky può o non può aggiudicarsi entrambi?
Diritti Serie A, prima ipotesi: a Sky assegnati i pacchetti A e B
La risposta è nì, e molto dipende dalle interpretazioni. La Lega può ovviamente assegnare entrambi i pacchetti a Sky, a patto che rivenda uno dei due ad un soggetto terzo, come peraltro già avviene – seppur con le dovute differenze – con le competizioni internazionali che richiedono un certo numero di ore in chiaro (si pensi ai Mondiali e alla Formula 1), in parte in diretta e in parte in differita. E il soggetto terzo non potrebbe che essere Fox, ovvero di nuovo News Corp., poiché di fatto rappresenta un soggetto indipendente rispetto a Sky. Dopotutto il precedente già c’è e porta il nome di Cielo: il canale in chiaro che fa capo, in pratica, a Sky, è in realtà di proprietà di News Corp. Station Europe, dal momento che l’azienda satelittare – che pure fa capo a News Corp. – non poteva – all’epoca – presentarsi direttamente sul DTT mantenendo il monopolio sul satellite.