Magnolia



2
novembre

GIORGIO GORI LASCIA LE CARICHE OPERATIVE IN ZODIAK MEDIA GROUP (MAGNOLIA INCLUSA)

Giorgio Gori

Giorgio Gori ha lasciato con decorrenza odierna la carica di CEO di Zodiak South Europe & America Latina nell’ambito di Zodiak Media Group (ZMG), società leader internazionale nella produzione e distribuzione di contenuti per la televisione e i nuovi media, e le cariche di Presidente di Magnolia e di Zodiak Active.

La decisione di lasciare gli incarichi di cui sopra è stata motivata da Giorgio Gori dal desiderio di intraprendere nuove sfide professionali in ambiti diversi dal settore “Media“, attività che lo ha visto protagonista e top manager per tanti anni.

Lascio gli incarichi esecutivi - ha dichiarato Gori – con il completamento di questa fase di sviluppo del Gruppo per intraprendere nuovi percorsi professionali. Ringrazio sia il Gruppo De Agostini per la fiducia cha mi ha accordato in questi anni e per l’opportunità avuta di partecipare attivamente ad un progetto strategico stimolante quale la costruzione di Zodiak Media, sia David Frank per il lavoro svolto assieme in questo ambito. Vorrei ringraziare anche tutti i miei collaboratori che hanno vissuto con me l’entusiasmante esperienza di questi anni. Resterò comunque vicino a questo Gruppo, assicurando il mio contributo nel ruolo di Consigliere del Board di Zodiak Media.

Giorgio Gori rimarrà nel board di Zodiak Media Group come consigliere e resterà azionista della società.




5
ottobre

MASTERCHEF: STASERA UN ALTRO ELIMINATO E LA PRIMA PROVA A SQUADRE

I concorrenti di Masterchef

I concorrenti di Masterchef

Continua l’avventura di MasterChef Italia su Cielo. Dopo la formazione della Master Class e l’eliminazione dell’italo-olandese Fred, finito in nomination con Enea e Federico, per i 17 aspiranti MasterChef italiani il sogno prosegue con la prima prova a squadre “in esterna”. Ebbene sì, per i nostri prodi concorrenti è già arrivato il momento di prendere aria e rinfrescarsi per bene le idee dopo le poco convincenti Mistery Box e Invention Test del primo appuntamento.

I magnifici 17 dovranno preparare per i 100 militari di una portaerei di La Spezia un menu completo, dall’antipasto al dolce. Fuori i piatti singoli a scelta del concorrente, a MasterChef Italia si fa sul serio con una prova dalla difficoltà ancora più elevata. I concorrenti, come già anticipato, verranno divisi in due squadre: a decretare il vincitore non saranno però i tre temibili giudici ma gli stessi “ospiti” della puntata.

A Bruno Barbieri, Joe Bastianich e Carlo Cracco l’arduo (ma neanche tanto visto il livello) compito di scegliere il peggiore chef tra i 17 aspiranti. La scorsa settimana sono finiti alla gogna, oltre ad Enea e Federico nominati tra i tre peggiori, anche Agnese, Davide, Giada e Alessandro, i cui piatti hanno totalmente deluso i giudici: sarà uno di loro a dover lasciare il talent dopo la prova di questa sera?


22
settembre

MASTERCHEF: I GIUDICI CONVINCONO, IL CAST MENO (FOTO)

Masterchef

Masterchef, un'aspirante chef ammessa

E’ il marchio della tanto attesa svolta di Cielo: MasterChef arriva finalmente in Italia dopo il notevole battage pubblicitario delle scorse settimane e gli ascolti record collezionati negli States. Il talent, della cui première abbiamo potuto apprezzare solo i casting, si fa subito notare per l’elevata qualità del montaggio, che dona ritmo e velocità a queste prime, ripetitive scremature, “incollando” il telespettatore allo schermo.

Merito anche dei tre cattivissimi giudici, che non fanno rimpiangere l’assenza del tanto amato Gordon Ramsay, protagonista indiscusso della versione americana. Ed è proprio sulla scia del suo stile, unico ed inimitabile, che si basa l’impostazione dell’adattamento italiano targato Magnolia. Spicca certamente la rigidità dell’italo americano Joe Bastianich, non a caso compare di Ramsay nella versione Oltreoceano, e l’ironia pungente del “pluristellato” Bruno Barbieri, le cui “risposte a tono” strappano più di qualche risata. Un po’ più elastico e contraddittorio invece Carlo Cracco, che alterna momenti di puro buonismo ad inquietanti sguardi minacciosi.

Pochi comunque i concorrenti che hanno ricevuto l’unanimità da parte del temibile trio, a dimostrazione che la qualità risulta, almeno per il momento, piuttosto bassa. La sensazione è che la produzione abbia voluto puntare appositamente ad un cast decisamente poco preparato, su cui sia però possibile investire nelle puntate successive. Immancabili – non a caso – i “casi umani”, quelle storie di vita particolari tipiche dei reality di casa nostra che catturano l’attenzione e fidelizzano il telespettatore.





21
settembre

MASTERCHEF, LA GRANDE SCOMMESSA DI CIELO. E DURANTE LA PRESENTAZIONE, LA PADELLA VA IN FIAMME!

MasterChef

Qual è la cucina più amata dagli italiani? Difficile dirlo tra proposte tele-gastronomiche che spuntano come funghi. Altrove invece non hanno dubbi: in Australia, per esempio, MasterChef è lo show più seguito degli ultimi dieci anni. Oggi il talent show culinario più venduto al mondo arriva in Italia in un momento di grande fermento per i programmi del suo genere. A credere fermamente in questo progetto ambizioso sono Cielo e Magnolia:

E’ un programma largo – ha detto Ilaria Dallatana, Amministratore Delegato di Magnolia – che richiede passione, disciplina e creatività. A MasterChef uniamo gli schemi del cooking a quelli del talent show. E’ una serie impegnativa dal punto di vista della produzione, ha richiesto tre mesi di lavoro e più di cento persone durante le registrazioni. La post-produzione è stata curata in ogni dettaglio: il programma è montato come un film con grande attenzione per le musiche“.

MasterChef sarà doppiamente innovativo: punterà sul montaggio, per dare ritmo al racconto, e sulle personalità dei giudici, per conquistare i telespettatori. Non è prevista invece la presenza di un conduttore. Il pubblico imparerà a familiarizzare con i tre giudici: Bruno Barbieri, Carlo Cracco e Joe Bastianich.

Per Cracco, MasterChef “è l’unico programma dedicato a chi veramente ha la passione per la cucina e vuole fare questo mestiere“. Joe è stato uno dei giudici dell’edizione americana di MasterChef al fianco di Gordon Ramsay e quando gli chiedono di lui, alza gli occhi al cielo: “Arrivare dagli Stati Uniti era una sfida interessante. All’inizio ero perplesso, mi chiedevo perchè un cuoco italiano che cucina italiano deve essere giudicato da un americano. Poi è cambiata la mia prospettiva. Il programma creato da Cielo e Magnolia è il top nel mondo, dietro c’è un’ambizione impressionante“.


29
agosto

MAGNOLIA PUNTA SULLA CUCINA (DELLA ‘COGNATA’ BENEDETTA), LA7 E TELECINCO

Cristina e Benedetta Parodi con Giorgio Gori

Quando una vecchia volpe della televisione come Giorgio Gori ha una cognata gallina dalle uova d’oro è inevitabile che prima o poi i loro affari non siano più solo quelli di famiglia. Non c’è da stupirsi, dunque, se sarà proprio Magnolia ad apporre il suo sigillo su I Menú di Benedetta. Il ‘mezzogiorno in famiglia’, che vedrà la cuoca giornalista cimentarsi con la preparazione di un intero pasto (le registrazioni dovrebbero partire il 3 settembre), va altresì a rafforzare la collaborazione tra la società del gruppo Zodiak e La7, per la quale realizza(va) Effetto Domino, Sos Tata (in onda anche su Fox Life), Cuochi e Fiamme, Exit e Chef per un giorno.

Non solo, la casa di produzione raggiunge una singolare leadership, almeno quantitativa, nel genere in netta ascesa dei cooking show. Magnolia produce i programmi di Benedetta Parodi, Simone Rugiati, Alessandro Borghese e anche il prossimo alla partenza MasterChef. Sul primo talent culinario ‘made in Italy’, in particolare, sono riposte grosse aspettative da Cielo (il primo premio è pari a 100 mila euro).

Ma, seppur tanti e spesso di spicco, non sono i programmi delle cosiddette ‘reti minori’ a fare grandi i bilanci della società amministrata da Ilaria Dallatana. Su questo fronte, dopo il raffreddamento dello stretto legame con Rai2 e con il persistere delle difficoltà di approdo a Cologno Monzese, la società vive un momento felice in Spagna. Complice lo straordinario successo di Supervivientes, su Telecinco prenderà al via, tra qualche settimana, Acorralados, alias La Fattoria. Il reality vip ritorna in terra iberica, dopo anni di assenza, su una nuova rete (prima era in onda su Antena 3 di proprietà di De Agostini, proprio come Magnolia) e con un nuovo titolo (era intitolato La Granja).





11
agosto

GIORGIO GORI: LA DIRETTA E’ L’ARMA DI RAI E MEDIASET PER COMBATTERE LA FRAMMENTAZIONE

Giorgio Gori

Quale sarà il futuro prossimo della tv generalista? Riuscirà a sopravvivere al passaggio completo dall’analogico al digitale, oppure l’emorragia di ascolti è ormai inarrestabile? Ne parla Giorgio Gori, uno che di tv se ne intende: ex direttore di Canale 5 e Italia 1, proposto da Santoro come direttore di una delle tre reti Rai, ma soprattutto a capo di Magnolia, la casa di produzione che, tra i tanti, ha firmato programmi di successo come L’Isola dei Famosi.

Al duopolio Rai-Mediaset ha già posto fine il satellite con Sky – ha dichiarato il produttore a L’Eco di Bergamo – mentre la crescita de La7 va verificata nei prossimi anni (…) Però Rai e Mediaset sono egemoni anche sul digitale terrestre. Prima c’erano 6 canali, 3 contro 3. Ora questi 6 canali si trovano circondati da una pluralità di reti, dentro e fuori i rispettivi gruppi: la concorrenza è anche interna, con le nuove reti che assorbono il pubblico perso dai canali storici, e mantengono in equilibrio le rispettive quote di mercato”.

Insomma, le due grandi aziende hanno da un lato saputo adeguarsi all’evoluzione della tv, pur registrando un calo in quei sei canali del telecomando che oggi non rappresentano più la sola offerta di mercato. E la perdita di ascolti, secondo Gori, è un fenomeno destinato a continuare, ma non è detto che Rai e Mediaset perdano centralità:

“Con Vieni via con me, Fabio Fazio e Roberto Saviano hanno indicato una direzione: il pubblico si riunisce intorno ad appuntamenti forti, che catalizzano il dibattito interagendo con la realtà del Paese e l’informazione”.

Ruolo, questo, che viene svolto principalmente dagli eventi sportivi (Nazionale di calcio e Formula 1 su tutti), vera garanzia di successo per la tv di Stato. E l’intrattenimento?


29
luglio

ISOLA DEI FAMOSI: IN SPAGNA LA FINALE BATTE TUTTI I RECORD D’ASCOLTO (38.8%). UN MOTIVO PER LA RICONFERMA IN RAI?

Supervivientes finale

Chissà cosa ne penseranno al settimo piano di Viale Mazzini. La tanto “tormentata” Isola dei Famosi - format per il quale la Rai ancora non si decide a far valere l’opzione in scadenza a settembre - in Spagna, con un formato pressochè identico, prodotto dalla stessa Magnolia, ha letteralmente sbancato gli ascolti.

L’ultima puntata di Supervivientes trasmessa ieri – che ha visto trionfare in una finale interamente al femminile Rosa Benito, collaboratrice del contenitore pomeridiano Salvame e cognata di Rocio Jurado, gloriosa cantante spagnola scomparsa nel 2006 – ha tenuto incollati per più di tre ore 4.473.000 spettatori per uno share record del 38.8% e picchi del 70%, con il 98.5% dell’audience televisiva della serata che ha visto la finale per almeno un minuto. Trattasi del risultato più elevato per la finale di un reality dal 2002 (Gran Hermano quest’anno ha salutato gli spettatori con uno share del 22.2%).

Grazie ai dati della finale dell’Isola dei Famosi, Telecinco ha registrato il 24.1% di share nelle 24 ore (il cumulato mensile di luglio è un ottimo 15.8%),  risultato più alto dal 2007 (se si escludono giorni in cui erano in onda eventi sportivi di richiamo), parimenti per avere numeri così elevati in prime time (25.2%) e in seconda serata (50.9%) bisogna risalire rispettivamente al 2008 e al 2004. Nel complesso l’edizione numero 12 è stata la più seguita con una media pari al 27.8% di share e un incremento di oltre 10 punti di share rispetto a quella precedente.  


25
luglio

STEFANO ORSUCCI, HEAD OF DEVELOPMENT & INTERNATIONAL FORMATS DI MAGNOLIA, A DM: ECCO PERCHE’ UN MINUTO PER VINCERE NON E’ LA COPIA DE IL CUBO. XFACTOR 5, MENO NAZIONALPOPOLARE E STESSO BUDGET. ENZO E CARLA PRONTI PER SHOPPING NIGHT.

Stefano Orsucci

Un Minuto per vincere clone de Il Cubo? Per Magnolia la risposta è un “no” secco. In seguito al nostro articolo che sollevava la questione, Stefano Orsucci, head of development and international formats di Magnolia, ha scelto di intervenire su queste pagine per spiegare le differenze intercorrenti tra i due format. Un’occasione utile per una chiacchierata a 360 gradi con l’ex direttore dei canali intrattenimento Sky, da 11 mesi nella società del gruppo Zodiak: dal mercato mondiale dei format a Shopping Night, la nuova sfida di Enzo e Carla per Real Time che ci rivela in anteprima, passando per il beffardo destino di Parenti Talenti e naturalmente XFactor, alle prese con il debutto su SkyUno, MasterChef, programma di punta di Cielo, e l’Isola dei Famosi.

Minute to win it e The Cube: due format differenti per te. Perchè?

Sì. The Cube è un gioco molto tecnologico, con un cubo tridimensionale in studio. E’ spettacolare  e, allo stesso tempo, di grande tensione. I partecipanti sono fisicati, è una cosa un po’ da superuomini mentre la filosofia di Un minuto per vincere è: “tutti possono farcela”. Si tratta di un gioco per famiglie per il preserale di Rai1, molto moderno, dove ci si allena a casa con oggetti quotidiani per una prova che è un po’ come quelle che si facevano da piccoli. Non c’è stata nessun tipo di contaminazione tra i due format tant’è che in Inghilterra Itv manderà in onda anche Minute to Win it. Se fosse stata una copia questo non accadrebbe.

Sembra che alla base ci sia un’idea simile ma declinata in maniera differente…

Ci sono delle prove da eseguire in un tempo stabilito e si vincono dei soldi, ma queste sono molto differenti come dicevo.

E se la versione italiana di The Cube fosse più semplice, magari improntata all’ironia, data la presenza di Mammucari, cosa accadrebbe?

L’hanno registrato sul set inglese che è futuristico per cui penso che sarebbe stato difficile farne una versione semplificata. Poi è chiaro che Teo abbia un approccio più scanzonato ma non credo che si assomiglieranno. Anzi, non si assomigliano.

Chi ha acquistato per primo il format?

Noi. Come MasterChef, ‘Minute to win it’ è un format di Shine, società che Magnolia rappresenta in Italia e con cui abbiamo un rapporto privilegiato.

MasterChef  si inserisce in un filone, quello della cucina, del quale si inizia ad abusare…

La differenza fondamentale tra questo e gli altri programmi di cucina è l’elemento aspirazionale. Master Chef è l’XFactor della cucina: se tu hai sempre desiderato fare lo chef e ti ritieni bravo ma nella vita fai altro, grazie alla televisione puoi realizzare il tuo sogno. Si parte da un grande casting per poi seguire una liturgia che in 3 mesi, grazie ai coach e ai giudici, punta a far crescere professionalmente i concorrenti.

Cosa puoi dirci del programma?