J-Ax sarebbe presumibilmente l’ospite perfetto per ogni talk show pomeridiano. Come ribatte lui agli attacchi nessuno mai, e -va detto- è stata, anche da questo punto di vista, una piacevole scoperta per la televisione italiana, ancorata fin troppo al solito circoletto di personaggi dello spettacolo un po’ bolliti. Comunque sia, sabato scorso è di nuovo finito sotto attacco, e dopo Emma e Anna Pettinelli, è stata la volta di Dario Salvatori, in occasione dell’ultima ospitata a Le Amiche del Sabato su Rai1.
Giornalista e critico musicale, per Salvatori J-Ax (ma in generale tutti i coach dei talent show) si sarebbe avvantaggiato dal ruolo che ricopre tanto che “abbiamo visto carriere che sono ripartite, tour favolosi. E invece la precarietà ha colpito solo chi ha vinto, questo è dannosissimo”. “Se non ci fossero questi talent, carriera a rotoli“, per i coach. Non si è fatta attendere la risposta del coach rapper di The Voice, come al solito su Facebook, che ironizzando sul giornalista stesso
“una via di mezzo fra Boss Hogg di Hazzard e un poser qualsiasi che si veste da vaccaro del Texas in trip da peyote senza aver mai avuto un callo sulla mano in vita sua” ha dichiarato che “quelli come lui occupano il servizio pubblico come morti di fuffa, vivono dentro la TV italiana senza assolvere nessuno scopo pratico; esistono perché sarebbe più costoso e dispendioso adoperarsi per rimuoverli da lì, come quei satelliti dell’Unione Sovietica difettosi che continuano a orbitare intorno alla terra come spazzatura spaziale finché non cadono da qualche parte nell’oceano”.
Questo “tizio vestito da vaccaro del Texas, completo di cravattino e scarpe a punta e una camicia che sembra uno di quei test che ti fanno da bambino per scoprire se sei daltonico”, il cui unico talento sarebbe quello di “emettere suoni con la bocca” può andare in diretta “ed essere pagato da tutti noi” perché l’Italia, non essendo un paese meritocratico, chi produce fuffa non “viene portato nel retro di un mattatoio e artisticamente terminato con l’aria compressa.”
L’occasione, frecciate a parte, è servita a J-Ax per chiarire il suo percorso musicale che, in effetti, non è terminato con gli Articolo 31. E’ vero che buona parte della sua discografia viene associata al duo di cui è stato co-protagonista, ma d’altra parte i fan hanno identificato in lui l’evoluzione degli Articolo.