Flop



27
maggio

IL NUOVO ‘MELROSE PLACE’ SI RIVELA UN REMAKE NON RIUSCITO (A DIFFERENZA DI ‘90210′). LA PRIMA E UNICA STAGIONE AL VIA SU FOX E RAI2.

Merlose Place

Grazie ad atipiche scelte di palinsesto, che hanno determinato un debutto a pochi giorni di distanza sia free che pay, tutti i telespettatori italiani potranno fare un tuffo nei favolosi anni novanta e respirare la torbida aria del celeberrimo complesso residenziale sito al 4616 di Melrose Place. La Fox, ricalcando la programmazione americana del canale The CW, ha impostato infatti un venerdì sera che strizza l’occhio ai teenager facendo debuttare alle 21.50 la nuova serie preceduta alle 21 dagli episodi inediti dell’altro remake 90210.

L’esclusiva satellitare durerà soltanto per qualche giorno: a partire da lunedì 30 maggio anche Rai2 manderà in onda il remake di Melrose Place nei pomeriggi feriali a partire dalle 16.20, con la conseguenza che quando venerdì prossimo Fox manderà in onda il secondo episodio del telefilm sulla rete di Liofredi saremo già arrivati alla quinta puntata. Una circostanza che sicuramente non gioverà agli ascolti del canale di Rupert Murdoch, che ha comunque dimostrato di credere nelle potenzialità della serie il cui lancio è stato accompagnato da un insolito promo che ha coinvolto addirittura il canale Sky Tg24.

L’all news di Sky ha infatti lanciato un’ultima ora in cui si dava la notizia del misterioso omicidio di uno dei personaggi storici del telefilm: stiamo parlando di Sydney Andrews, già presente nella versione originale di Melrose Place, la cui scomparsa prevista nei primi minuti dell’episodio pilota darà un’impronta noir alle prime puntate della stagione che si allontaneranno quindi dal genere ‘teen drama’ per convergere verso il giallo.




20
maggio

E PER FORTUNA SGARBI NON CI TOCCA PIU’

Vittorio Sgarbi

In un certo senso la soppressione del programma di Sgarbi è una novità. Parlando di prima serata e dintorni, andando indietro con la memoria, mi viene in mente solo il quiz preserale di Mediaset condotto da Amadeus che, nel 2006, venne soppresso per scarsi ascolti. La causa di altre soppressioni (e ce ne sono state parecchie) risiedeva in ben altre questioni che poco hanno a che fare con l’industria della televisione e la conseguente necessità di far contenti i pubblicitari.

Un 8% su Rai Uno in prima serata è una debacle assoluta, l’incubo di tutti i presentatori, l’umiliazione più grande. Ma in Rai non sono mai stati degli sprovveduti: fino a qualche tempo fa (non molto per la verità), prima delle direzioni disastrose che, speriamo, si siano concluse (almeno per il momento), non si producevano programmi di sicuro insuccesso come quello di Vittorio Sgarbi. Un programma in prima serata sull’ammiraglia della Rai è, di solito, parecchio costoso. Si sa che gli investimenti importanti sono, appunto, degli investimenti, quindi devono rendere in termini economici più di quello che sono costati. Ma fare un investimento che abbia lo sperato ritorno, in televisione come ovunque, non è cosa semplice e richiede un attento studio del prodotto. Anzi, si può dire che un prodotto televisivo ben fatto e redditizio richieda, in termini di tempo e lavoro, quasi più impegno della realizzazione del prodotto stesso. Un buon produttore sa che spendere soldi prima ne farà risparmiare parecchi dopo.

Detto tutto ciò la domanda che nasce spontanea è: chi ha potuto solo pensare che “Ci tocca anche Sgarbi” potesse essere un successo? È certo che il pubblico di Rai Uno sia piuttosto anziano, ma da quando in qua anziano è sinonimo di imbecille? Il fatto che il pubblico ami le fiction con Terence Hill, Ballando con le stelle piuttosto che Sanremo, non significa che sia disposto a sorbirsi due ore di monologo sgarbiano. La televisione ha delle regole precise, non si può improvvisare.


4
aprile

PAOLO BONOLIS: NUMERI ECCELLENTI PER IL SENSO DELLA VITA DATA LA TIPOLOGIA DEL PROGRAMMA. (BEH VA BEH!)

Paolo Bonolis

“Giudico positivo l’obiettivo raggiunto da ‘Il senso della vita’ che, in accordo con l’Azienda, vuole proporre argomenti e linguaggi nuovi rispetto all’offerta abituale di Canale 5. A chi volesse parlare di numeri aggiungo che sono eccellenti data la tipologia del programma”. Così Paolo Bonolis commenta lo scarso 11.9% di share (a.m 2.486.000) raggranellato ieri da Il senso della Vita, cavalcando prima e seconda serata. Ebbene sì proprio colui che solo un anno fa si faceva beffa della frammentazione degli ascolti con picchi del 30% di share con Ciao Darwin, ora si accontenta del 12% in nome della qualità del programma.

In una televisione dominata dai numeri, un ragionamento con tali presupposti potrebbe quasi apparire “nobile” se non fosse che Rai 3 con Report, un programma d’inchiesta che costa pochi euro, abbia fatto meglio di Canale 5. Un risultato così, infatti, non può non significare l’esistenza di difetti insiti nella costruzione del programma che hanno determinato la débacle proprio come la serata altamente competitiva o la poca ricettività del pubblico di Canale 5 a quel tipo di televisione.

Il vero problema de Il senso della Vita risiede nelle fondamenta, però. Il passaggio in prime time di un programma di quel genere doveva essere concepito dalla rete come una specie di evento: quattro puntate, non dieci, e grandi ospiti. Ma così non è stato. Per gli annales si ricorda che l’ultima conduttrice a dichiararsi soddisfatta per un 12% è stata Barbara d’Urso con Stasera che sera. In quel caso, le affermazioni della signora dei pomeriggi di Canale 5 furono letteralmente “sbugiardate” da Mediaset che procedette alla soppressione immediata del programma.





7
dicembre

SETTIMANA NERA PER IL PRIME TIME DI CANALE5. ANCHE LA7 NON SPLENDE E VA SOTTO IL 3%

Massimo Donelli, Direttore di Canale5

C’erano un tempo le ammiraglie, con milioni e milioni di spettatori e cifre bulgare di share. Ora con cinque milioni e un 20% di share si stappa lo champagne. Cambiano le generazioni, cambiano i programmi, cambia l’offerta televisiva. Ma, dati alla mano, se un calo interessa più o meno tutte le reti generaliste, non si può far finta di vedere la settimana nera di Canale5 che ha chiuso con una media attorno al 16,6% di share. L’ammiraglia del Biscione non ha mai superato il 19% in prime time, e ad andare meglio, ovvero superare il 18%, sono state le serate in cui in onda c’erano il Gf, I Cesaroni, il meglio di Peter Pan e Io Canto.

Risultati mediocri, quindi, per un Grande Fratello che si è dovuto scontrare con l’evento autunnale Vieni via con me, e per I Cesaroni che hanno perso gran parte del loro pubblico (ma raddoppieranno da questa settimana dopo il flop di Due mamme di troppo). Aggiungete l’esperimento fallito di Let’s dance e Canale5 ha siglato il peggiore risultato da settembre a questa parte. Per evitare l’ennesimo flop in materia di fiction, si è deciso di posticipare la partenza di Angeli e Diamanti, serie ispirata alle celebri Charle’s Angels, il cui debutto era previsto per domenica sera.

Per salvaguardare la fiction, Canale5 ha ottenuto un misero 12.33% in prime time proponendo l’ennesima replica di Ghost (preceduto da Striscia la domenica che galleggia tra il 14-15% di share). Numeri che non si addicono certo a una rete ammiraglia. L’arrivo di Paperissima e una ripresa del Gf (ieri però non si è schiodato dal 20,5%), potrebbero far respirare i vertici Mediaset. Ma c’è un’altra rete che nelle ultime settimane sta perdendo pubblico.


1
dicembre

RISIKO 5: MEDIASET RINVIA ANGELI E DIAMANTI (FLOP ANNUNCIATO?) E RADDOPPIA I CESARONI.

Il cast di Angeli e Diamanti

Questo lo rinvio, quest’altro lo sposto, questo invece lo raddoppio. Chi si occupa della fiction Mediaset è alle prese con importanti decisioni di programmazione nel tentativo di raddrizzare gli esiti di una stagione non esaltante. La soppressione di Due mamme di troppo (per maggiori info clicca qui) ha innescato una serie di reazioni a catena che hanno coinvolto altri prodotti di Canale5.

Così, nel tentativo di non collezionare il poco ambito record di due flop in pochi giorni, è stato deciso di rinviare Angeli e Diamanti, miniserie in tre puntate che sarebbe dovuta iniziare questa domenica ma che sarà sostituita dall’ennesima riproposizione del sempreverde Ghost. D’altronde il ”Charlie’s Angels in salsa italicanon partiva sotto i migliori auspici: un titolo poco intrigante, una collocazione difficile come quella della domenica sera per il network, un’idea in apparenza debole, e attrici come Vittoria Belvedere, Martina Stella e l’ex tronista Camilla Ferranti non facevano presagire nulla di buono per la fiction.

Il risiko dei palinsesti coinvolge anche l’ormai ex punta di diamante dell’ammiraglia Mediaset. Stiamo parlando, ovviamente, de I Cesaroni che – oltre alla consueta collocazione del martedì- si accaparrano la difficile serata del venerdì. Voglia di far finire al più presto un prodotto che da gioello si sta trasformando in zavorra o necessità di non soccombere di fronte alla concorrenza?





30
novembre

DUE MAMME DI TROPPO E’ STATA SOSPESA. COSA RISERVERA’ LA SORTE ALL’ ENNESIMA FICTION FLOP DEL BISCIONE?

Due mamme di troppo

Come avevano previsto i nostri attenti lettori, dopo i magrissimi risultati ottenuti dalla prima puntata andata in onda venerdì scorso (3.094.000 spettatori con uno share dell’11.65%), la fiction Due mamme di troppo è stata sospesa. La notizia è confermata da un promo appena passato all’interno di Pomeriggio cinque, nel quale veniva annunciata la messa in onda  – per la serata di venerdì 3 dicembre -  del film “Ti va di ballare?” con Antonio Banderas.

Possiamo dunque affermare che la fiction con Angela Finocchiaro, Lunetta Savino, Sabrina Impacciatore e Giorgio Pasotti – prendendo in prestito un termine calcistico - “non mangerà il panettone”. Resta da interrogarsi sui motivi del basso riscontro di audience: sceneggiatura debole? Collocazione inadeguata? Trama più adatta ad un film tv che ad una serie a puntate?

La notizia assume i contorni del giallo se si pensa che nel sito ufficiale di Mediaset non c’è più alcuna notizia relativa a Due mamme di troppo. Non è ancora chiaro se la sospensione sia solo momentanea (con eventuale ricollocazione in altro periodo o in altra fascia oraria) o si sia optato per un declassamento tout court con annesso spostamento su La5 (più probabile) o Rete4.


21
ottobre

SOLITI IGNOTI: CHIUDE LO SPECIALE DEL SABATO SERA (COME DM ANTICIPATO). IN SOSTITUZIONE LE REPLICHE DI DON MATTEO 7

Sospeso Soliti Ignoti Speciale...e confermo

Il commissariato di Rai1 chiude i battenti, almeno nella versione del sabato sera. Come vi abbiamo svelato in anteprima, il 12% di share totalizzato nell’ultima puntata di Soliti Ignoti Speciale…e confermo era davvero imbarazzante per tenere in vita il programma in versione “allungata” e poter competere con un avversario invincibile ormai da anni. Ora arriva la conferma della sospesione del programma.

Mentre Soliti Ignoti prosegue la sua corsa in access, dove ottiene ottimi risultati, la sfida contro Maria De Filippi è stata persa nettamente (una sfida dall’epilogo scritto fin dalla partenza?), così come era successo un anno fa con Affari tuoi, anche se il programma condotto da Max Giusti, visto l’abbinamento con la Lotteria, era proseguito fino alla befana.

Fabrizio Frizzi, perfetto nelle vesti di padrone di casa del commissariato, perde il sabato sera, che da questa settimana ospiterà il prete detective più famoso del piccolo schermo. Saranno infatti le repliche di Don Matteo 7 a colmare il vuoto di palinsesto della rete ammiraglia Rai.


15
ottobre

LE DUE FACCE DELL’AMORE DOPO IL FLOP SU CANALE 5 PASSA SU LA 5

Le Due facce dell'amore su La5

La decisione era nell’aria. Quel 12.66% di share era davvero troppo basso per la prima serata di Canale 5. E così Le Due Facce dell’Amore, dopo solo due appuntamenti, abbandona la rete ammiraglia. Le quattro puntate rimanenti andranno in onda sempre il mercoledi in prima serata, alle 21, ma su La5.

Ebbene sì la rete all digital in rosa si arricchirà di un prodotto che ha circa tre milioni di appassionati, numeri di gran lunga superiori a quelli registrati dal canale nella fascia oraria più prestigiosa. Una collocazione che, dunque, aiuta La5 ma svilisce ancora di più la miniserie, che, almeno su una rete analogica come Italia 1, avrebbe potuto esser rivalutata dal pubblico.

E invece nessun appello per la versione italiana di una serie, Sin Tetas No Hay Paraiso, che ha avuto successo in tutto il mondo. I motivi del flop, d’altronde, ve li abbiamo già segnalati più volte (per maggiori info clicca qui), ma ciò non lenisce il nostro rammarico nei confronti di un’occasione sprecata da Mediaset per migliorare lo stato della fiction italiana. 

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