
budget
30
gennaio
Approvato il Budget Rai con appena 3 voti a favore

Rai
La buona notizia è che il budget Rai 2023 è stato approvato, la cattiva è che il via libera è arrivato con soli 3 voti a favore, quello dell’ad Carlo Fuortes, della presidente Marinella Soldi e della consigliera in quota Pd, Francesca Bria.


28
luglio
Rai, Carlo Fuortes striglia i predecessori: «Budget in perdita inaccettabile per un’azienda che ha il canone». E punta al pareggio

Carlo Fuortes
Il nuovo AD Rai Carlo Fuortes vuole invertire la rotta a Viale Mazzini, cominciando dalle casse (in perdita) dell’emittente. Nel CdA da lui presieduto in data odierna, il top manager succeduto a Fabrizio Salini ha espresso una netta critica rispetto alle passate gestioni finanziarie dell’azienda ed ha ottenuto l’approvazione della revisione del budget 2021, con la previsione di un risultato di pareggio.


15
gennaio
CdA Rai, approvato il Budget 2021. Salini: «Rilevanti interventi di razionalizzazione»

Fabrizio Salini, Marcello Foa
Bisogna razionalizzare i costi. Lo ha esplicitato ieri l’AD Rai Fabrizio Salini illustrando il Budget 2021 del Gruppo, esaminato e approvato dal CdA di Viale Mazzini presieduto da Marcello Foa. L’ok dell’assemblea è arrivato a maggioranza, con due voti contrari da parte dei consiglieri Riccardo Laganà e Rita Borioni.


7
febbraio
FESTIVAL DI SANREMO 2016: COSTI E RICAVI, LE PREVISIONI FANNO SORRIDERE LA RAI

Carlo Conti
Al Festival di Sanremo 2016 c’è chi canta e chi conta (i soldi). La macchina della popolare rassegna canora, infatti, funziona grazie ad un budget che va investito con oculatezza, possibilmente evitando sprechi. Siamo pur sempre in tempi di vacche magre e anche la kermesse 2016 – al via il 9 febbraio prossimo – dovrà stare attenta al rendiconto economico. Le somme si tirano alla fine, ma i segnali per una chiusura di bilancio in positivo ci sono tutti. Diamo un occhio alle cifre.


30
ottobre
RAI STORIA: UN ASSET STRATEGICO DEL DIGITALE TERRESTRE, MA MINOLI RICORDA: “NON ABBIAMO UN CENTESIMO”
Il futuro della Rai, è sempre più nella sua storia. Continua infatti il “crescendo” dell’offerta di Rai Storia (in onda sul digitale terrestre e satellite Free) che è riuscita nel mese di settembre a raggiungere uno share medio pari allo 0,11% e oltre lo 0,12% durante il prime time. Oltre 26.000 spettatori, quindi, misurano il successo di un progetto valido e con ottime potenzialità (solo 11.000 quelli di History Channel, in onda su Sky, a pagamento).
Il vicedirettore Rai Antonio Marano si “sfrega le mani” e conferma che “Rai Storia è uno degli asset strategici del digitale terrestre che stiamo per completare e che sarà al cda entro il prossimo mese“. Ed è sempre Marano ad elogiare il direttore di Rai Storia e Rai Educational Giovanni Minoli e sottolinea: “L’attenzione che ci dedica il pubblico dimostra che c’è in giro una voglia pazzesca di sapere, di conoscere, soprattutto da parte dei giovani“.
Tutti felici e contenti quindi? Non proprio. In un periodo di forte razionalizzazione dei costi, la maggior parte delle risorse vengono comunque assorbite dalle grandi (e spesso “floppanti”) produzioni e, per la serie “poveri ma belli”, per Rai Storia, al momento, non esiste un budget da poter investire.

