Beppe Grillo



26
marzo

Tg1, Beppe Grillo accusa: Virginia Raggi è stata censurata. Fico (Vigilanza Rai): dimissioni subito!

Virginia Raggi

Beppe Grillo non usa giri di parole e accusa il Tg1 di censura. Il leader del M5s fa sapere che ieri il notiziario della rete ammiraglia Rai ha tagliato l’intervento pronunciato da Virginia Raggi per il 60esimo anniversario dei trattati di Roma, “canagliescamente sostituito” con la pubblicità. Dal blog del comico genovese è quindi partito un duro attacco al direttore della testata, Mario Orfeo, del quale i pentastellati chiedono ora le dimissioni.




27
gennaio

ITALIA, SANTORO: GRILLO HA IMPEDITO A DI MAIO DI VENIRE OSPITE E LUI HA AGITO A COMANDO (VIDEO)

Michele Santoro, Italia

Altro che Cinquestelle: a Michele Santoro son girati i cinque minuti. La defezione di Luigi Di Maio, che ieri ha fatto saltare la sua ospitata al programma di Rai2, Italia, ha fatto infuriare il conduttore. “Un vicepresidente della Camera che agisce a comando come un soldatino non l’avevo mai incontrato” ha sbottato il giornalista durante la trasmissione di ieri, accusando l’esponente pentastellato di aver fatto marcia in dietro su diretto ordine di Beppe Grillo.


26
novembre

BEPPE GRILLO: IL MOVIMENTO NON TORNA NEI TALK SHOW. MA IN TV SPUNTANO I DISSIDENTI

Beppe Grillo in tv

Il Movimento Cinque Stelle è di nuovo al bivio: dentro o fuori dalla tv. La partecipazione ai programmi d’approfondimento politico, da sempre osteggiata dal leader Beppe Grillo, ha diviso i pentastellati. Da una parte gli oltranzisti, fedeli al “diktat” che vieta loro ogni apparizione nei talk show, dall’altra i riformisti, convinti che – alla luce delle recenti disfatte elettorali Emilia Romagna e Calabria - sia necessario frequentare i salotti televisivi per rivolgersi al grande pubblico e recuperare consensi.

Il primo a sfidare l’embargo televisivo imposto da Grillo è stato il deputato dei Cinque Stelle Walter Rizzetti, apparso ieri ad Ominibus. Su La7, l’esponente pentastellato aveva auspicato un’autocritica all’interno del Movimento, innescando il cortocircuito. A prendere le distanze dalle sue dichiarazioni è stato lo stesso comico genovese in un post pubblicato sul suo blog e intitolato “Il M5S non ritorna nei talk show“. Categorico il messaggio: “Rizzetto non rappresenta la posizione del M5S, nè qualcuno gli ha dato questa responsabilità. Libero di dire la sua opinione e di partecipare ai talk, ma non a nome del M5S“.

In quelle stesse ore, però, molti sostenitori dei Cinque Stelle hanno condiviso la necessità – espressa da Rizzetti – di apparire in tv e così la frangia dei dissidenti si è allargata. Passando dalle parole ai fatti, stamane i deputati grillini Sebastiano BarbantiTancredi Turco, hanno preso parte ad Agorà, l’approfondimento di Rai3 condotto da Gerardo Greco, in collegamento da Piazza Montecitorio. Davanti alle telecamere, i due hanno contestato il divieto di partecipazione ai talk show, sconfessando la linea ufficiale del Movimento.





31
ottobre

BEPPE GRILLO: NO ALL’INTERVISTA A SERVIZIO PUBBLICO E RESTITUISCE I 2000 EURO PER GENOVA PERCHE’ L’ “INIZIATIVA E’ SOSPESA”

Email di Grillo a Servizio Pubblico

Email di Grillo a Servizio Pubblico

Finita l’emergenza e l’appetibilità della notizia, l’alluvione di Genova è già scomparsa dai telegiornali del Belpaese. Gli angeli del fango non attirano più l’attenzione dei giornalisti italiani, troppo impegnati con le dichiarazioni di Renzi alla Leopolda e l’interrogatorio di Napolitano sul caso Stato-mafia. Non solo dei giornalisti, ma anche dei politici, che hanno già trovato altro di cui disquisire nelle loro ospitate televisive. E non è stato da meno Beppe Grillo, che pure si è prodigato per la sua città andando assieme ad alcuni parlamentari del Movimento 5 Stelle a “spalare il fango” con il solito seguito di televisioni e giornali.

Talmente interessato alle sorti della città che per aiutare i concittadini a tornare alla normalità ha invitato i giornalisti a donare la cifra di 2000 euro su un conto corrente creato ad hoc per l’alluvione, in cambio – per ringraziarli del gesto – un’intervista con il fondatore del Movimento. Insomma, un’occasione succulenta per la stampa italiana, che poteva a suo modo rendersi utile nel capoluogo ligure e allo stesso tempo strappare qualche dichiarazione al comico più ricercato degli ultimi anni, sempre molto ostile nei confronti dei giornalisti del Belpaese.

Tra le testate che hanno aderito all’iniziativa non poteva mancare Michele Santoro con il suo Servizio Pubblico, che sperava di fare il colpaccio invitando Grillo in studio, dopo la sua ultima ospitata a Porta a Porta dove peraltro ha alzato di parecchio l’asticella degli ascolti. Peccato che l’occasione sia sfumata in men che non si dica: con un’email inviata dallo staff del comico, Grillo ci ha tenuto a ringraziare per la donazione ma ha declinato l’invito, rimborsando l’importo trasferito sul conto poiché l’iniziativa è stata “temporaneamente sospesa”.


23
ottobre

SERVIZIO PUBBLICO, MICHELE SANTORO: SONO COSTRETTO A RESTARE IN QUESTO PROGRAMMA MA NON MI ARRENDO

Michele Santoro

Alla faccia dei talk show in crisi, Michele Santoro non alza bandiera bianca. Anzi, il giornalista pensa già alle battaglie future e lo annuncia in tv. In un editoriale che ad alcuni sarà sembrato criptico, stasera il conduttore di Servizio Pubblico si è dichiarato pronto a continuare la lotta. All’inizio della puntata, si è rivolto ad un “caro amico“  (forse il telespettatore?) dicendo così: “tu assomigli molto a me, solo che io sono costretto a restare in questo programma e tu te ne sei andato via e non credi più a niente“.

Ma l’epistola televisiva è stata anche l’occasione per fare riferimento a Marco Travaglio, proprio ad una settimana dalla clamorosa lite  avuta con lui. Santoro ha ricordato il suo sodalizio con il collega, iniziato alcuni anni fa con un colpo di fulmine.

Michele Santoro parla di Marco Travaglio

Dissi: cavolo, questo è veramente un giornalista di razza, di talento. E gli proposi subito di lavorare con me, ma Repubblica gli offrì un contratto a tempo indeterminato e ci incontrammo più tardi, quando Berlusconi scagliò un attacco terrificante contro la Rai (…) Decisi di fare di Marco Travaglio il mio confine, la mia bandiera, il mio simbolo nei confronti del potere politico e della censura.

ha ricordato Santoro. Ma è passato del tempo ed è sfumata anche la speranza – evocata dal conduttore – di vedere un Paese più libero. In molti considereranno quella battaglia come persa, ma Michele no: “anche se oggi sono tentato di farlo, devo dire che non sono ancora disposto a dire ‘ho perso, mi sbagliavo” ha dichiarato il giornalista.

Santoro: per Grillo ho rischiato il licenziamento





17
ottobre

SERVIZIO PUBBLICO, SANTORO SFIDA GRILLO: PER TE CHIUNQUE TI CRITICHI E’ UNA MER*A. DEVI RISPONDERE ALLE MIE DOMANDE

Michele Santoro, Servizio Pubblico

La clamorosa lite tra Michele Santoro e Marco Travaglio non è stato l’unico colpo di scena andato in onda ieri sera a Servizio Pubblico. A vivacizzare il talk show di La7 ci pensato anche una lotta nel fango (di Genova) tra il conduttore e Beppe Grillo. Santoro si è rivolto idealmente al leader del Movimento Cinque Stelle e lo ha sfidato nei primi minuti del programma: “Ma che fai, Beppe? Ti metti a cantare Per colpa di chi? Per te chiunque ti critichi è un merda” ha attaccato, rinfacciando al comico ligure di aver reagito male di fronte ad un giovane che gli rimproverava di non aver aiutato i volontari impegnati a fronteggiare l’alluvione a Genova.

Michele Santoro sfida Beppe Grillo

Tu, al riparo di quattro guardaspalle, ti metti a strillare che la colpa è di Renzi e che è lui che deve prendere la pala?” ha bacchettato il conduttore rivolgendosi a Beppe. Santoro ha inoltre precisato di non voler contestare a Grillo di amare poco la sua città ma gli ha domandato: “in questa situazione come la usi la tua forza?“, mostrando un filmato in cui il leader dei Cinque Stelle lo invitava a versare duemila euro agli alluvionati prima di poterlo intervistare. La replica di Michele non si è fatta attendere:

Allora io che faccio? Domani mattina questi duemila euro li vado a versare. E attenzione non voglio niente in cambio, nemmeno l’intervista che tu hai promesso. Però ti dico: vuoi rispondere alla mia domanda? Se vuoi farlo devi venire qua, devi farlo in diretta. Devi rispondere alle nostre domande, non puoi parlare solo di fronte ai tuoi fan. Che poi hai visto… gli spettatori dei talk stanno morendo, ma i tuoi non è che stanno così tanto bene


13
ottobre

BEPPE GRILLO CONTRO ENRICO MENTANA: NON HAI CAPITO UN CAXXO! NIENTE TALK SHOW

Beppe Grillo

Mentana, non hai capito un ca**o!“. L’attacco di Beppe Grillo è arrivato dal palco del Circo Massimo a Roma, da dove il comico genovese stava concludendo la tre giorni di raduno del Movimento Cinque Stelle. Davanti ai suoi sostenitori, il leader pentastellato ha ribadito la propria contrarietà ai talk show, rifilando una stoccata al direttore del TgLa7, che aveva incontrato poco prima nel retropalco. Enrico Mentana, infatti, aveva fatto un sopralluogo alla manifestazione grillina in vista della diretta su La7, ed aveva parlato con Grillo poco prima che questi iniziasse il suo comizio.

Un incontro informale, che il comico genovese ha raccontato così ai suoi simpatizzanti:

Beppe Grillo vs Enrico Mentana: sei abituato a Renzi

“E’ venuto Mentana qua, molto preoccupato. Ha detto: ‘voi dovete venire perché c’è bisogno di un’interfaccia del Movimento, di un leader’. Gli ho risposto: ‘Mentana, non ha capito un caz*o, ci sono centinaia di interfacce del Movimento, il Movimento è orizzontale, tu sei abituato a parlare con Renzi‘”

Grillo ha inoltre aggiunto: “ci vogliono perché siamo gli unici che possono fare quel contraddittorio che fa salire lo share“, precisando che i parlamentari del Movimento non andranno più nei talk-show. “Se vogliono andare nei tg sono liberi, se vogliono far arrivare una telecamera dove c’è un problema va benissimo” ha concluso.

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23
maggio

BRUNO VESPA, DA ZERBINO A EROE GRAZIE A GRILLO

Bruno Vespa e Beppe Grillo, Porta a Porta

Santo, santo subito. Molti dicono di averlo rivalutato, e così Bruno Vespa si è conquistato un posticino in Paradiso, anche se per poco. Tutto merito della sua intervista a Beppe Grillo. Nel faccia a faccia, tenutosi lunedì scorso su Rai1, il giornalista ha assestato alcune domande giuste al momento giusto, incalzando il leader del Movimento Cinque Stelle. Tanto è bastato a trasformare il conduttore di Porta a Porta in un eroe per un giorno, plaudito anche da chi fino all’altro ieri lo considerava un esponente del telegiornalismo d’antiquariato.

Di fronte a Grillo, il conduttore di Rai1 ha mostrato un piglio e una vivacità insoliti, che hanno spiazzato anche i suoi più fermi detrattori. In effetti, era da parecchio tempo che Vespa non utilizzava il pungiglione con tale precisione: ma possibile che due domandine puntute rivolte al leader pentastellato abbiano potuto trasformare il giudizio negativo maturato da alcuni sul suo conto? Certi elogi improvvisi al neo-paladino Bruno fanno sorridere, specialmente se pronunciati da quanti erano soliti contrapporre al giornalista di Rai1 il feticcio dell’informazione dura e pura. Rispetto alla contraddizione esibita da costoro, bisognerà piuttosto ammettere che, se da una parte Bruno non è mai stato fustigatore dei potenti (anzi, tutt’altro), dall’altra non è nemmeno il babau dipinto da molti.

Porta a Porta è un programma istituzionale e lo stile del confronto è molto liturgico, impostato, mai teso a mettere in difficoltà gli ospiti. Non a caso, in quello studio i politici ci vanno più volentieri che altrove. Questo aspetto potrà non piacere a molti, ma d’altra parte sarebbe ingenuo pensare o auspicare che il talk show più prestigioso della Rai si trasformi in un ring dove i politici vengono suonati al posto del tradizionale campanello. Il format è un altro: lì dentro, Bruno Vespa è una sorta di sacerdote, e come noto a Messa non si suonano chitarre rock né si dicono parolacce. Al massimo, si può discutere sul ritmo della predica o sulla quantità di incenso profuso.

Berlusconi a Bruno Vespa: sta esagerando, tra poco lo meno