Battle Dance 55



13
aprile

ALESSANDRA BARZAGHI A DM: “CON BATTLE DANCE 55 PORTIAMO LA STREET DANCE IN TV. PECCATO VADA IN ONDA AL MATTINO”

Alessandra Barzaghi

Alessandra Barzaghi

E’ una raggiante Alessandra Barzaghi quella che a DM presenta la sua nuova “creatura mediatica”. La giovane conduttrice da questa domenica alle 9.15 su Rai2 (in replica 18.35 su RaiGulp) terrà a battesimo Battle Dance 55, una sorta di talent per giovani ballerini di street dance. Un genere inedito per uno show del Belpaese che vedrà ragazzini tra gli 8 e i 18 anni sfidarsi a suon di coreografie hip-hop in una gara a tre fasi. L’unico neo, ammette la conduttrice, è la collocazione mattutina un pò penalizzante per i giovani che la domenica non ne vogliono sapere di alzarsi presto. Ma Alessandra non si lamenta ed è convinta che il programma funzionerà ugualmente, vista la capacità dello show di coinvolgere il pubblico.

Partiamo dal titolo. Battle Dance Cinquantacinque o Fiftyfive?

Noi lo diciamo all’americana perché esiste un format americano, esportato un po’ in tutto il mondo dal Giappone alla Francia. Il 55 sta per la durata del programma, pari a cinquantacinque minuti, ma anche per il “five to five” (il cinque) che gli sfidanti si scambiano nell’ultimo duello.

L’idea è in effetti molto “americaneggiante”…

Sì, si ispira alla street dance a stelle e strisce, quel mondo che viene ben rappresentato nel film Step Up. Tra i ragazzi americani è una cultura molto radicata. E anche in Italia, a partire dagli anni 90, ha cominciato, soprattutto nelle città più grandi, a prendere piede.

Come funziona il programma?

Ci sono tre fasi più un’anteprima in cui ripercorriamo la storia di una star, come Madonna, Lady Gaga o Justin Timberlake. Dopo la presentazione delle due crew sfidanti, prende il via la gara. Nella prima manche, “The Masterpiece”, i nostri sfidanti salgono sull’Arena per eseguire il loro cavallo di battaglia. Dopodichè c’è la seconda sfida, “Tribute”, nella quale i duellanti devono  creare una coreografia su un brano della star presentata ad inizio puntata. L’ultima prova si chiama“face to face”: due ballerini, uno per crew, si scontrano faccia a faccia improvvisando. Con una specie di gioco della bottiglia si determina il primo che inizierà una sorta di staffetta di 30 secondi in 30 secondi.

Sembri davvero molto entusiasta…

E lo sono. Da un lato è una cosa realmente nuova, perché un talent sul ballo inteso come street dance non era mai stato fatto, dall’altro mi piace che i protagonisti siano ragazzini dagli 8 ai 18 anni. Magari le loro coreografie non saranno precise, come quelle dei professionisti, ma a me fanno tanta tenerezza.

E’ stato facile fare i casting?

Questo è un format che si voleva realizzare già da un annetto, poi sono sopraggiunti dei rallentamenti, e quindi c’è stato tempo per reclutare i partecipanti. I ragazzi che potrebbero partecipare in Italia sono moltissimi, ce ne sono anche tanti che hanno fatto gare nazionali e internazionali. Quella della street dance è una realtà che sembra non molto conosciuta ma che esiste. Se ci pensiamo gli adolescenti non impazziscono mica per il merengue o i balli latini americani.