A dispetto del profilo sobrio ed autorevole, Anna Maria Tarantola, quando vuole, sa tirare mazzate mica da ridere. Ieri, ad esempio, la Presidente Rai ha chiesto che l’emittente pubblica non indulga più nel sensazionalismo e nella tv del dolore. Così, chiaro e tondo: che tutti capiscano. In una relazione inviata ai componenti della Commissione di Vigilanza, la top manager di Viale Mazzini ha dettato nuove linee guida per un “progetto di rilancio“ aziendale da realizzare nel medio-breve termine.
Il piano d’azione riguarderà in primis i palinsesti, in modo che la Rai svolga “sempre di più quel ruolo di volano della cultura televisiva che è proprio del servizio pubblico“. Un concetto, questo, al quale la Presidente aveva già fatto riferimento nei giorni successivi al suo insediamento.
“Ogni singolo pezzo della nostra programmazione, quale che sia il mezzo per cui è stato pensato o attraverso il quale arriva al pubblico, dovrà comunque avere ben chiaro il marchio autorevole del servizio pubblico. Così la fiction, che è uno strumento importante con cui, attraverso la narrazione, si possono aiutare i cittadini a capire e a crescere. Così lo stesso intrattenimento che, mi sento di dirlo con chiarezza, non deve più indulgere nel sensazionalismo e nella tv del dolore. Sono convinta che in Rai vi siano risorse adeguate per cambiare, innovando con intelligenza e equilibrio”
ha scritto Anna Maria Tarantola nel documento redatto in occasione dell’audizione in Vigilanza del 26 settembre scorso e trasmesso ora alla Bicamerale.