Anna Maria Tarantola



19
gennaio

PAPA FRANCESCO ALLA RAI: TENERE ALTO IL LIVELLO ETICO. NO A DISINFORMAZIONE E CALUNNIA

Papa Francesco, discorso alla Rai

Tenete sempre alto il “livello etico della comunicazione“, evitando disinformazione, diffamazione e calunnia. Lo ha chiesto Papa Francesco ai dirigenti e dipendenti Rai che ieri si sono stati ricevuti in Vaticano per i 90 anni delle trasmissioni radio ed i 60 di quelle tv. Il Pontefice, sottolineando la collaborazione tra i media della Santa Sede e la Rai, ha ricordato la “responsabilità a cui chi è titolare del servizio pubblico non può per nessun motivo abdicare“. Ad ascoltare le sue parole, c’erano anche il DG di Viale Mazzini, Luigi Gubitosi, e la Presidente Anna Maria Tarantola, che ha rivolto un discorso di ringraziamento al Papa.

Papa Francesco alla Rai: il discorso

La qualità etica della comunicazione è frutto, in ultima analisi, di coscienze attente, non superficiali, sempre rispettose delle persone, sia di quelle che sono oggetto di informazione, sia dei destinatari del messaggio. Ciascuno, nel proprio ruolo e con la propria responsabilità, è chiamato a vigilare per tenere alto il livello etico della comunicazione

ha affermato Papa Francesco nel suo intervento. Il Santo Padre ha inoltre rammentato ai dipendenti Rai che la loro professione “oltre che informativa, è formativa, è un servizio pubblico, cioè un servizio al bene comune: un servizio alla verità, un servizio alla bontà e un servizio alla bellezza“. Significativo il richiamo al senso di responsabilità, che ognuno è tenuto ad esercitare in un’azienda che “produce cultura ed educazione, che offre informazione e spettacolo, raggiungendo in ogni momento della giornata una gran parte di italiani“.




6
novembre

DMLIVE24: 6 NOVEMBRE 2013. LA PRESIDENTE RAI TARANTOLA NEL PUBBLICO DE LA VITA IN DIRETTA (FOTO)

Vita in Diretta - Tarantola

Vita in Diretta - Tarantola

Il DM Live 24 è un post pubblicato ogni giorno (a mezzanotte circa) nel quale, tramite i commenti, vengono raccolte in tempo reale le segnalazioni degli utenti su qualunque programma in onda e, più in generale, in relazione a qualsivoglia notizia televisivamente rilevante. I più interessanti verranno pubblicati nel DM Live 24 del giorno successivo.

La Presidente Rai Tarantola nel pubblico de La Vita in Diretta

Alessandro ha scritto alle 17:28

La presidente della Rai Annamaria Tarantola oggi pomeriggio siede tra il pubblico de La Vita in Diretta. E’ stata inquadrata più volte!


27
maggio

LE PAGELLE DELLA SETTIMANA TV (19-26/2013). PROMOSSI UN GIORNO IN PRETURA E COCCIANTE, BOCCIATA CANALE 5 SENZA PRESERALE IN ESTATE

Sabrina Misseri

Sabrina Misseri

9 a Un giorno in pretura.  Tra i programmi più longevi di Rai3, da oltre vent’anni ci porta nelle aule di tribunale raccontando alcuni tra i processi più controversi della giustizia italiana. Confessioni pericolose e omicidi efferati sono trattati senza mai cedere alla morbosità ma con il gusto di riportare i fatti nudi e crudi, abilmente montati. Attualmente, complice il processo Scazzi, gli ascolti sono cresciuti esponenzialmente.

8 a Mildred Pierce. La miniserie del 2011 di HBO, riproposta da Laeffe ogni domenica, è uno splendido esempio di televisione dal respiro cinematografico. Bravissima Kate Winslet, nei panni della protagonista, una donna ingenua ma decisa, e ottima la trama, tratta da un romanzo, che offre più di un momento di riflessione.

7 a Riccardo Cocciante. Il coach di The Voice meno televisivo tra quelli del talent show di Rai2 si è messo in gioco a 360 gradi dedicandosi con passione ai suoi ragazzi.

6 a Cielo che finalmente riesce ad ottenere un dato mensile quanto meno sufficiente, pari allo 0.71% nelle 24 ore (per maggiori info clicca qui). Buona parte del merito va al boom di Masterchef ma anche in daytime si cominciano a scorgere dei miglioramenti sul fronte degli ascolti.





10
aprile

CDA RAI: APPROVATO IL PIANO INDUSTRIALE 2013-2015. MA LA ‘RIVOLUZIONE’ E’ RIMANDATA

Anna Maria Tarantola, Luigi Gubitosi

La rivoluzione prosegue, ma a piccoli passi. Piano piano. I vertici di Viale Mazzini continuano l’opera di rinnovamento della governance aziendale, secondo un piano d’azione che va definendosi col passare dei mesi. Ieri, il Consiglio di Amministrazione presieduto da Anna Maria Tarantola ha approvato all’unanimità il piano industriale 2013-2015 illustrato dal Direttore Generale Luigi Gubitosi. Una mossa, questa, che aggiunge un altro tassello importante alla planimetria della Rai futura.

Secondo il progetto dei ‘tecnici’, l’organigramma della tv pubblica dovrebbe diventare più agile, attraverso una riduzione delle poltrone e una strutturazione in macro aree. A tal proposito, con la votazione di ieri sono state identificate dodici aree di intervento su cui si concentreranno i lavori: pubblicità, ricavi commerciali, ottimizzazione palinsesto, sviluppo all news, rilancio radio, sviluppo web, modello e assetto produttivo, digitalizzazione, revisione processi, risorse umane, assetto immobiliare, efficacia ed efficienza acquisti.

Allo stesso tempo, il CdA di ieri non ha però preso in esame le decisioni più incisive, quelle che riguardano i dettagli della riorganizzazione interna. La loro discussione è rimandata alle prossime settimane, magari in attesa che anche la situazione politica si stabilizzi. Del resto, si sa, gli echi del Palazzo trovano da sempre una particolare risonanza nelle stanze di Viale Mazzini. Anche nell’era dei tecnici.


2
gennaio

LE PAGELLE DEL 2012, GLI ADDETTI AI LAVORI. PROMOSSI CARAFOLI E MIELI, BOCCIATI CASCHETTO E RUFFINI

Laura Carafoli

10 a Laura Carafoli (Vice President Content and Programming di Discovery Italia). Nel 2012 al rinnovato successo di Real Time – che si è aperta a nuovi azzeccati volti -, si è affiancato quello di DMAX; eccellenti performance che hanno fatto rumore mettendo anche in evidenza le pecche dei competitor (citofonare in casa Sky/Cielo).

9 a Fabrizio Salini (Direttore Canali Intrattenimento e Factual Switchover Media). Il dopo Sky poteva essere tutto in salita, ma il manager ha saputo imporsi anche nella meno blasonata e opulenta Switchover Media dove i lanci di Giallo e di Focus sono risultati più fortunati del previsto.

8 Lorenzo Mieli (Managing Director Fremantle Media Italia). Con il suo arrivo, Fremantle – forte di una library forse unica al mondo – è tornata prepotentemente sul mercato. Merito di programmi ad alto impatto come Italia’s got talent e X Factor (in tandem rispettivamente con Fascino e Magnolia), The Apprentice e Ginnaste. E anche il flop di Per Tutta la vita ha comunque riaperto un dialogo, interrotto da tempo, con la Rai che conta.

8 a Lucio Presta (Fondatore di Arcobaleno Tre). Sanremo, Celentano, Benigni e persino Amici di Maria de Filippi: dove mette il suo zampino c’è odore di successo. Dovrebbe, però, imparare ad incassare meglio le critiche anche quando – come spesso accade – sono ingiuste ed eccessive.

7 ad Andrea Scrosati (Executive Vice President, Cinema Entertainment & Third Party Channels di Sky Italia). Mago della comunicazione, sa come far sembrare oro tutto ciò che Sky tocca. Chissà cosa succederà quando pubblico e critica impareranno a leggere i dati auditel del satellite e a valutare il peso dei social network nella maniera giusta.

6 al duo composto da Annamaria Tarantola e Luigi Gubitosi (rispettivamente Presidente e Direttore Generale Rai). La loro mission è nobile ma al momento, a parte qualche taglio e tante, troppe, parole retoriche abbiamo visto ben poco. Che poi ci spiegassero perchè dei manager, che devono guardare in primis al bilancio, appoggiano la chiusura dell’Isola dei Famosi.





19
novembre

LA RAI RISPONDE ALLA POLEMICA SULL’ACQUISTO DELLE POLTRONE

Anna Maria Tarantola

Per gli inguaribili censori degli sprechi pubblici, o di quelli che ad un primo sguardo possono apparire tali, è tempo di applausi e floride raccolte di consenso, nel pieno della crisi di fiducia nei confronti di partiti e istituzioni. Qualche volta però la fredda ragioneria, o talora la pignola ispezione, si deve arrestare davanti alla barriera del ritrovamento del buon senso. Va bene tutto, ma senza esagerare.

Nel Paese che per un paio di anni pensionava alcuni dipendenti dopo soli 15 anni e che regalava agende a go go, si arriva al balletto delle segnalazioni e delle repliche anche sui capitoli di spesa più ‘innocenti’. Avviene, così, che lo scontro coinvolga oggi Il Fatto Quotidiano e la Rai. La televisione di Stato, presumibilmente infastidita da un articolo comparso sulle pagine del giornale di Travaglio, Padellaro e company, precisa:

”In merito all’articolo firmato da Carlo Tecce a pag. 11 de Il Fatto Quotidiano del 16 novembre 2012 dal titolo “Rai, Tarantola acquista poltrone: per se stessa”, non credevamo che cambiare alcune poltrone nella sala di rappresentanza della nostra Azienda potesse suscitare un interesse da parte del vostro giornale. Si trattava di una spesa già preventivata prima dell’arrivo dei nuovi vertici. Inoltre non si può considerare uno spreco, ma soltanto una ottimizzazione di risorse, visto che le poltrone sostituite hanno preso il posto di quelle degli anni ‘70 che “resistevano” in Sala A.”


17
novembre

E’ SCONTRO NEL CDA RAI TRA ANNA MARIA TARANTOLA E MARCO PINTO

Rai, Consiglio di Amministrazione

Rai, Consiglio di Amministrazione

Ma allora esiste il Consiglio di Amministrazione della Rai. Dopo gli exploit sotto la gestione di Mauro Masi e di Lorenza Lei, dove le esternazioni dei Consiglieri erano all’ordine del giorno, con l’insediamento del nuovo CdA nessun membro ha osato muovere particolari critiche ai piani alti di Viale Mazzini, nonostante una gestione molto più ferrea e decisa rispetto al passato, con un Direttore Generale piuttosto intenzionato a proseguire a testa alta per la propria strada.

Dopo alcuni mesi di idillio, nell’ultima riunione del Consiglio, stando a quanto apprende Adnkronos, pare ci sia stato un piccolo strappo, tutto interno all’area tecnica del CdA. Ad agitare le acque pare sia stato Marco Pinto, il Consigliere indicato dal Ministero del Tesoro nella persona all’epoca di Mario Monti, scagliatosi contro il modus operandi del Presidente Anna Maria Tarantola (che, in tempi di spending review, pare abbia fatto acquistare delle nuove poltrone per un totale di 13 mila euro). Motivo dell’acceso scontro sarebbe stato il Piano Fiction 2013, che Anna Maria Tarantola avrebbe chiesto di approvare in una decina di minuti.

Pinto, appoggiato poi anche da altri Consiglieri, avrebbe contestato la sollecitazione del via libera tempestivo, più che altro perché un asset così strategico per l’azienda, stando alle fonti consiliari contattate da Adn, richiederebbe un approfondimento sì singolo, di ogni Consigliere, ma soprattutto collettivo di tutto il CdA, perché in ballo ci sarebbero diversi milioni di euro e il futuro della fiction italiana.

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13
ottobre

ANNA MARIA TARANTOLA: IN RAI PLURALISMO ED ETICA, SI PARLI DI ECONOMIA E LEGALITA’. TANTE PAROLE, QUANDO I FATTI?

Anna Maria Tarantola

Parole, parole, parole. Anna Maria Tarantola non perde occasione per enunciare proclami sul rilancio della tv pubblica, è un fiume in piena. Ad una prima diagnosi, la Presidente Rai sembra affetta da una leggera forma di dichiarazionismo tecnico: è un virus di stagione, dicono. Ieri vi davamo conto della sua relazione alla Commissione di Vigilanza, nella quale parlava di rilancio per l’azienda di Viale Mazzini. Oggi, invece, la top manager ha rilasciato un’intervista al Corriere che riprende ed approfondisce quegli stessi temi.

Al quotidiano di via Solferino, la Tarantola ha spiegato che la Rai deve “sostenere, senza pedagogismi, la crescita culturale e civile del sistema Paese“. Poi ha illustrato l’intenzione di promuovere alcune specifiche linee guida: “pluralismo, responsabilità ed etica“. Tali valori dovranno essere garantiti anche in vista delle prossime elezioni politiche, nelle quali – ha detto – “spero che la Rai non venga tirata per la giacca da nessuno“. Con questa governance, niente vincoli extra aziendali, ha promesso.

E riguardo alla funzione di servizio pubblico nei palinsesti:

Molti contenitori del mattino offrono ormai approfondimenti più corretti e sobri. Altrove forse dobbiamo lavorare di più (…) Bisognerà anche ricordare che non si approfondisce solo la politica: si dovrebbe parlare di più di economia, di legalità, di corruzione, di giovani, di droga, di scuola

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