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The Waterfront naviga nelle acque torbide di una storia vera
di Stefania Stefanelli
05/07/2025 - 17:28
© Netflix / Dana Hawley
3.2 /5
La famiglia è uno dei temi portanti del mondo delle serie tv e quanto più è disfunzionale, tanto più si fa interessante per il pubblico. Nella serie Netflix The Waterfront la famiglia in questione è quella dei Buckley, le cui vicende ai limiti della legalità sono ispirate a quelle che hanno segnato la vita e il passato del creatore Kevin Williamson. Che, bisogna ammetterlo, non fa sconti ai propri cari.
I Buckley, da sempre al timone dell’impero ittico della Carolina del nord, sono in difficoltà economiche e per questo si lasciano coinvolgere in loschi affari di droga che finiranno per metterli nei guai e minare i loro rapporti. A capo di tutto c’è Harlan (Holt McCallany), malato ma non indomito, che deve arginare le scelte dei suoi successori sporcandosi le mani.
The Waterfront racconta i difficili rapporti e i compromessi di una ricca famiglia americana
La solita vecchia storia, insomma, e per questo non si può dire che questa serie americana in otto episodi sia particolarmente originale: sembra quasi la versione strong di Billionaire Island. Tuttavia, i drammi interpersonali della famiglia sono interessanti e spaziano dai ricordi infantili sepolti ai tradimenti più o meno accettati, dalle separazioni tutt’altro che amichevoli ai difficili rapporti tra genitori e figli.
Questo senza dimenticare l’amore e il sesso, immancabili ma raccontati con poco romanticismo, poichè ben inseriti in un contesto rude e spiccio, e dunque tenuti a freno per non far mai prendere loro il sopravvento.
Il grosso della narrazione è riservato dunque agli affari sporchi messi in atto per restare a galla: non mancano né scene splatter, né concorrenti calati a testa in giù in mezzo a un branco di squali, né colpi di scena che mantengono viva l’attenzione e danno alla serie quel tocco dark che non guasta.
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