Ora in tendenza
Old Money, la terribile turcata di Netflix
di Roberto Mallò
23/10/2025 - 13:26
© Netflix
1.5 /5
Chi si aspettava di trovarsi di fronte ad una Daydreamer in salsa Netflix è rimasto senz’altro deluso. Old Money – Mondi Opposti, la nuova produzione turca rilasciata dalla piattaforma streaming lo scorso 10 ottobre, è infatti un completo buco nell’acqua. E non ci riferiamo di certo allo stretto del Bosforo, dove imperversano gli yacht di lusso prodotti dalla famiglia della protagonista Nihal Baydemir (interpretata da Aslı Enver). Tra trame raffazzonate e colpi di scena inesistenti, l’unico che annega è lo spettatore… in un mare di sonno.
Old Money: la trama
Suddivisa in otto episodi, Enfes Bir Akşam (tradotto in italiano Una Splendida Serata) racconta la nascente storia d’amore tra Nihal, proveniente da una famiglia ricca da generazioni, e l’imprenditore senza scrupoli Osman Bulut, che ha il volto dell’attore Engin Akyürek, noto in Italia per avere interpretato il ruolo di Tahir Lekesiz nella bistrattata Io Sono Farah, interrotta da Canale 5 dopo solo due settimane di programmazione (per poi passare a pagamento su Infinity).
Osman, deciso a ottenere tutto ciò che desidera dopo aver perso la famiglia in un terremoto quando era soltanto un bambino, ne ha costruita una nuova basata sulla ricchezza (che ha accumulato col suo lavoro) insieme ai fratelli Mahir, Arda e la ‘madre putativa’ Songul. Per questo, commissiona al padre di Nihal la costruzione di uno yacht, ma in realtà si tratta di una trappola: se l’uomo non riuscirà a completare il lavoro, Osman diventerà proprietario della villa Baydemir, legata ai suoi ultimi ricordi felici d’infanzia. Il piano però rischia di fallire quando Osman conosce Nihal, determinata a evitare che il padre perda la casa, mentre lei finisce per innamorarsi, ricambiata, del tenebroso Bulut.
Un pot-pourri ‘sbronzante’ di cose inutili
A parte la buona intesa scenica tra Akyürek e la Enver, niente regge all’interno della serie turca, tra dialoghi banali e colonne sonore international, dal retrogusto tamarro, utilizzate per sottolineare gli stati d’animo dei personaggi.
Come il titolo italiano sembra voler suggerire, Old Money mette in antitesi i ‘vecchi ricchi’ e i ‘nuovi ricchi’ per rimarcare i loro modi opposti di vivere la vita. Una dicotomia che, in realtà, è del tutto inesistente e non lascia spazio ad alcuna analisi morale sul perché il pubblico dovrebbe parteggiare per gli uni piuttosto che per gli altri. Non a caso, finisce per storcersi con entrambi per le loro frivole ragioni.
Più che alle classiche dizi, che da sempre mettono al centro i valori turchi dell’amore e del rispetto, spesso accostati a quelli che anche noi avevamo in passato, Enfes Bir Akşam strizza l’occhio all’Europa, prendendo però il peggio delle nostre produzioni. Troppe, ad esempio, le scene di sesso, tra torsi nudi e décolleté in primo piano non utili ai fini della trama. Quando quella latita, l’espediente utilizzato è soltanto uno: spogliare il cast.
Inoltre, al minimo problema, tutti i personaggi – indipendentemente dalla loro estrazione sociale – si rifugiano dietro un bicchiere di gin, evitando di affrontare i problemi di petto. L’alcol scorre a fiotti. Roba da fare impallidire gli Alcolisti Anonimi o forse un suggerimento implicito agli spettatori di alzare il gomito, visto che da sbronzi il pot-pourri nonsense si digerisce meglio.
Ottima invece la fotografia, che ancora una volta mette in risalto la bellissima capitale turca. La regia è spesso, invece, troppo frettolosa. Respingente, infine, nonostante l’intesa tra gli interpreti, la coppia protagonista formata da Osman e Nihal, poco caratterizzata anche dal punto di vista psicologico (trauma infantile dell’uomo a parte).
Nel finale deludente, che lascia furbamente la porta aperta ad una seconda stagione, che speriamo non arrivi mai, quasi viene da rallegrarsi di fronte alla loro disfatta. Tra i due dominano i non detti e, più che soffrire, il telespettatore finisce inevitabilmente per innervosirsi. E sbadigliare!
Tags