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Nel Brennero Matteo Martari finisce per essere il più allegro della compagnia
di Stefania Stefanelli
17/09/2024 - 12:32
© US Rai
3.5 /5
Tutto a posto in quel di Bolzano? Viene il dubbio che qualcuno possa essersela un po’ presa, per la messa in onda su Rai1 della prima puntata di Brennero, serie ambientata da quelle parti che ha mostrato una popolazione alquanto ostile: ce ne fosse uno simpatico tra i personaggi di cultura tedesca, sarebbe già qualcosa. Ma la simpatia non è tutto nella vita.
La serie che racconta la caccia al mostro di Bolzano è un noir vero e proprio, non soltanto perchè è a metà strada tra giallo e poliziesco ma perchè è immerso in un’atmosfera cupa, fredda, che riporta un po’ alla mente le Nebbie e Delitti di Luca Barbareschi. E’ un prodotto di nicchia, che forse sarebbe stato più a suo agio su Rai 2 (per non dire in streaming) che sull’ammiraglia.
Brennero: un noir vero e proprio con attori respingenti
Molto dipende anche dagli interpreti stranieri, tutti più o meno respingenti e mai sorridenti, tanto che Matteo Martari appare come il guascone della compagnia. Ed è tutto dire, dal momento che anche lui di solito è piuttosto austero… per quanto la sua performance ne L’Alligatore ne avesse già scoperto quelle note malinconiche ma sarcastiche che qui risaltano ancora di più e lo rendono affascinante.
La narrazione scorre quieta, rallentata ulteriormente dai continui dialoghi in tedesco che rendono necessari i sottotitoli. Ma il giallo è interessante, il contesto storico tirato in ballo anche e questa patina ovattata che avvolge il racconto ha un suo carisma. Che dona alla serie un’identità ben definita e originale rispetto alla solita commedia investigativa.
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