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Legado, pagliacciata spagnola travestita da family drama
di Stefania Stefanelli
21/05/2025 - 17:35
© Netflix / Felipe Hernandez
2.4 /5
La sigla animata, con le statuine dei protagonisti che si inseguono tra documenti e tastiere, è la cosa più bella di Legado, il dramma familiare disponibile da qualche giorno su Netflix. Di interessante c’è anche l’interpretazione di Jose Coronado e Diego Martìn – che il pubblico italiano ricorderà nei panni di Enrique in Velvet – ma purtroppo l’insieme è talmente pasticciato e scritto male, da mettere in ombra i piccoli dettagli.
La trama di per sé poteva dare risultati: un padre in pensione e malato, scoperto che i suoi figli stanno distruggendo l’impresa di famiglia e soprattutto il giornale da lui fondato, decide di rimetterli in riga a qualsiasi costo, dando inizio ad una guerra senza esclusione di colpi. Un eroe, sembrerebbe, ma fin troppo presto si scopre che di magagne ne ha commesse anche lui in passato e dunque il protagonista perde credibilità prima ancora di cominciare.
Legado è una serie che manca di pathos e credibilità
Lungi dal riuscire a creare un malsano ma audace equilibrio senza buoni o cattivi, la serie spagnola finisce per allontanare lo spettatore da tutti i personaggi, incapaci di emozionare e coinvolgere. L’ingenuità delle loro azioni, che di machiavellico non hanno nulla, fa sembrare ogni episodio una pagliacciata senza sostanza.
Tra scambi di battute patetici, legami politici, tradimenti, insopportabile recitazione delle interpreti femminili, lentezza e zero pathos, il potenziale si perde episodio dopo episodio, lasciando l’amaro in bocca e facendo venir voglia di interrompere la visione in un momento a caso tra il primo e l’ottavo. Tanto non fa differenza, perchè gli eventi si attorcigliano su loro stessi.
Un peccato, anzi uno spreco.
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