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Fin Che la Barca Va è il solito Chiambretti in pillole

Daniele Lombardi

di Daniele Lombardi

11/03/2025 - 17:47

Fin Che la Barca Va è il solito Chiambretti in pillole

3 /5

Piero Chiambretti ritorna alle origini ma sfrutta la solita comfort zone. Più volte il conduttore ha dichiarato di voler tornare in giro tra la gente e Fin Che la Barca Va è un tentativo originale per farlo: il set è una barca che naviga 25 minuti sul Tevere ogni sera su Rai 3 dalle 20.15. Ma questa originalità viene abbattuta dal format: le solite interviste à la Chiambretti.

Navigando nel cuore di Roma il contatto con la città c’è, arricchito dalla vox populi con domande sull’attualità a persone comuni (tassisti nella prima puntata).

Il programma è molto semplice: Chiambretti intervista un solo ospite a puntata (come Monsignor Vincenzo Paglia) a cui vengono sottoposte molte domande su altrettanti temi di attualità. In modo talmente rapido, che il conduttore, a suon di “andiamo avanti” sembrava replicare l’effetto Conti a Sanremo. Però, per chi ha visto almeno una puntata di Donne sull’orlo di una crisi di nervi, il prime time di Chiambretti sempre su Rai 3, o qualsiasi suo altro format negli ultimi anni, non è una novità. Questo genere di intervista è lo stesso che avrebbe potuto proporre nei suoi show.

Un merito c’è: nei 25 minuti a disposizione, Chiambretti riesce ad offrire una panoramica ampia (anche grazie all’ospite di qualità) sui temi scelti che sono di stretta attualità. La Barca comunque va, naviga speditamente ed è una degna alternativa ai tg che vanno in onda alla stessa ora. Peccato che alla fine a cambiare siano solo nome e ambientazione del programma, e non il contenuto.

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1 commenti su "Fin Che la Barca Va è il solito Chiambretti in pillole"

  1. L'idea della barca copiata da Roma santa e dannata di Roberto D'Agostino