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Adrian: la solita celentaneide questa volta fa acqua da tutte le parti
di Marco Leardi
22/01/2019 - 04:52

Adriano Celentano ha spiazzato, anzi fregato, tutti. Prima ha creato l’evento, poi lo ha astutamente alimentato e infine ha deciso di ‘bidonare’ il pubblico, che attendeva con particolari aspettative il suo ritorno su Canale5. Al debutto del cartoon Adrian, infatti, il Molleggiato quasi non si è fatto vedere. Annunciato da tuoni, fulmini e saette, l’ex ragazzo della via Gluck è apparso in scena solo per pochi istanti, vestito come fosse lì per caso, quasi a voler fare un favore a qualcuno. “C’è qualcosa da cambiare qui” ha sentenziato il cantante. Poi si è bevuto un bicchiere d’acqua e si è infilato nuovamente dietro le quinte.
Certo, in molti si sarebbero aspettati dal Molleggiato un pedante monologo dei suoi o una canzone intonata in diretta. Macché. Il cantante ha introdotto il graphic novel con due momenti dimenticabilissimi che hanno avuto come protagonisti Nino Frassica e Natalino Balasso. Mandato praticamente allo sbaraglio, il comico siciliano ha inscenato una sorta di casting per selezionare gli aspiranti passeggeri di un’enorme arca di legno posizionata sullo sfondo. Tra le righe, il riferimento al tema migrazione. Il collega veneto ha invece tenuto un monologo sulla società dello spettacolo, con tanto di critica – ormai poco originale – ai reality.
Affidando la parte polemica allo sconclusionato copione dei due attori, il Molleggiato non ha avuto bisogno di trattenersi a lungo. E’ apparso e scomparso in un baleno (3 minuti di orologio), abbandonando il pubblico ad un esordio straniante, lento e senza senso. Ma, paradossalmente, anche capace di attirare l’attenzione. Dall’alto della sua carriera e del suo ego altrettanto smisurato, Celentano ha abituato il pubblico alla rottura della liturgia di una prima serata generalista. La solita celentaneide, in pratica.
Il problema è che questa volta ha fatto acqua da tutte le parti. Se già lo show pre-cartoon è stato deludente, ci si aspettava che i veri numeri arrivassero dopo Adrian, anche a fronte dei 20 milioni di euro che sarebbero stati investiti. Ma Celentano sul palco non è tornato. Così come non si è trovata traccia di alcuno spettacolo.
E certamente il pubblico non può essere rimasto appagato dal solo cartone animato: una sorta di saga celentanesca infarcita di erotismo (nello stile del disegnatore Milo Manara, che lo ha realizzato) e di riferimenti allo stesso Molleggiato, il quale si è fatto rappresentare giovane e aitante. L’autoreferenzialità e il culto di sé, qui ai massimi livelli, erano da mettere in conto. Raccontando la lotta contro il sistema corrotto condotta dal suo alter ego fumettistico, Adrian(o) ha toccato alcuni temi a lui cari, quali la critica al consumismo e all’omologazione. Tutto sommato banale -nella sua contrapposizione manichea tra bene e male- la trama, ambientata in un futuro utopico ed ipotetico. Belle almeno le colonne sonore, attinte naturalmente dalla discografia del cantautore.
Se all’esordio del suo cartoon Celentano ha potuto rifilare al telespettatore un non-show, è evidente che questo non potrà accadere nei nove appuntamenti annunciati per Adrian. Le defezioni alla vigilia del debutto di Teo Teocoli e Michelle Hunziker non potevano che preannunciare le carenze di un progetto tanto ambizioso quanto rischioso. Il pubblico, che da settimane sta assistendo agli assordanti spot del cantautore, merita di più: l’ex Re degli ignoranti non può ignorarlo.
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Maurizio dice:
Mishkacarolla, non so quale interesse lei abbia nei confronti di Celentano ma difendere quello spettacolo di ieri è compito molto arduo, non ci si avventuri... E gridare al genio incompreso in questo caso assume delle sfumature patetiche.Si sentiva un'aria di approssimazione durante il prologo e quello che è venuto dopo era TOTALMENTE privo di originalità, altro che storie.
Mishkacarolla dice:
Se fosse andato su Netflix si starebbe gridando al capolavoro, peccato che è su canale5, l’audience è quella che è. Se poi parla contro il materiale trash cui vi nutrite (Balasso e i reality) ecco che ne parlate come una stronz... gigante. E poi sono 10 dico 10 anni che Celentano e tutti produttori puntavano al fatto che il focus di “Adrian” doveva essere il cartoon e i suoi temi, e non lo show live con Celentano a fare la comparsata alla Albano o (come mi sa preferiate) il “vocal coach” o il “giurato” o giusto cantare i classici e invitare Sharon stone o Patrick Dempsey. Adrian è qualcosa cui l’audience classica Italian non è pronta ancora. E le vostre critiche ne sono palese dimostrazione.
Socrate dice:
D'accordissimo col commento n. 5, potevano spendere quei soldi molto meglio. Io ho (ri)guardato il bellissimo Ultimo Tango a Parigi, e ho buttato un occhio sul 5 nei pochi momenti di pubblicità durante il film. A sensazione mi è parsa una roba inguardabile.
kalinda dice:
E dire che bastavano 3 o 4 canzoni cantate dal vivo, qualche ospite.
giacomo bartoluccio dice:
Spendono 20 milioni di euro per sta stron..ta e poi fanno un palinsesto in economia a colpi di D'Urso, De Filippi e telenovelas spagnole di pessima fattura
xxxxx dice:
Con queste opinioni si potrebbe anche concordare... Peccato però che Adrian non sia una graphic novel.
ariel dice:
Dopo 5 minuti di visione ho messo la replica di Ciao Darwin... incommentabile!!! Lo dovrei denunciare per inquinamento acustico (prima) e visivo (dopo)!
ariel dice:
Dopo 5 minuti di visione ho messo la replica di Ciao Darwin... incommentabile!!! Lo dovrei denunciare per inquinamento acustico (prima) e visivo (dopo)!
Luisa dice:
Assolutamente brutto!volgare non mi è piaciuto per niente....
john2207 dice:
Un autocelebrazione del NULLA !!! Se per la prima c'è l'effetto evento di una premiere non so come reggeranno le puntate a seguire. Avrebbero dovuto fare una one shot. Ho sempre ritenuto Celentano un miracolato..