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Caro Claudio, niente sarà più come prima
di Davide Maggio
12/02/2018 - 17:35

Caro Claudio, l’hai fatta grossa. Credo di non aver mai definito ‘un bel Festival‘ i Sanremo che ho all’attivo nei miei anni di attività. L’ho fatto per Sanremo 2018 e pare sia opinione diffusa. Ma soddisfazione personale (tua) a parte, chissà se tu sia conscio di cosa hai combinato. Come ho scritto nella recensione della premiere, è stato un Festival di rottura. Hai scardinato, non so se volontariamente o meno, alcuni capisaldi della manifestazione canora più celebre del Paese e, vuoi o non vuoi, niente potrà essere più come prima.
Hai fatto la cosa più semplice che in un Festival della Canzone si potesse fare, ma che negli ultimi anni, per assurdo, non è stato mai fatto: hai messo al centro di Sanremo la musica. Certo, era principalmente la tua, ma proprio la tua musica ha fatto sì che il pubblico potesse apprezzare anche quella portata in gara gli artisti della 68esima edizione. Buona musica, tra l’altro, per niente ‘festivaliera’, in quell’accezione negativa che era indelebilmente legata ai pezzi che passavano dall’Ariston.
Sempre la tua musica ha funto da richiamo per grandi artisti italiani che da ospiti sono diventati protagonisti di un Festival trasformatosi in breve in una Festa della Musica. Certo, eviterei di spostare troppo il baricentro togliendo centralità alla gara, così come eviterei di esagerare con quel fastidio ‘super’ davanti all’ospite di turno, ma queste per ora sono questioni secondarie e ancora governabili.
Hai scardinato pure altre certezze che andavano al di là di quel palco: hai fatto apprezzare l’eterna spalla Michelle Hunziker come conduttrice e hai fatto risultare il già apprezzato Favino, noto per la sua spocchia, in un attore addirittura simpatico. Sei riuscito a mettere in piedi un trio nel quale in pochi credevano ma si è rivelato, in barba alle previsioni, un ottimo mix di tre professionalità diverse e lontane. Tre professionalità che, prese singolarmente, non avrebbero mai potuto portare avanti un carrozzone come quello appena terminato.
Immaginerai che tutto questo è un problema. Sanremo 2018 ha alzato l’asticella, non solo per quanto riguarda il tipo di conduzione, ma soprattutto per ciò che attiene alla musica. Non tutti i direttori artistici che verranno dopo di te potranno far leva su un potere persuasivo paragonabile al tuo nei confronti dei più prestigiosi colleghi; nè sarà facile trovare un conduttore che se ne intenda di musica allo stesso modo. Figuriamoci uno in grado di cantare come Baglioni.
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79 commenti su "Caro Claudio, niente sarà più come prima"
I commenti sono chiusi.
Nina dice:
Angelo: il fatto che vi abbiano partecipato anche Battiato e Alice significa solo che è una trasmissione che ha avuto una rilevanza culturale. Anche se a te Battiato e Alice non piacciono. La scimmia di Gabbani: mi vergognerei di citare questa cosa così a sproposito come hai fatto tu, perchè era una citazione colta. Ok, non è necessario saperlo, ma almeno non vantarsi della propria ignoranza.
Giusi dice:
Sameoldstory, "...sarà una goduria per chi ama Baglioni ma per chi non lo ama, è stato un supplizio"....facile, basta non guardarlo, e visti gli ascolti che ha avuto, tanti lo amano......mi spiace per te...
Beppe dice:
Non capisco i commenti sulle canzoni di Baglioni. Ha scritto bellissimi pezzi che sono nella storia della musica italiana, perchè non cantarli? Non ha promosso un disco con brani sconosciuti. A proposito degli ospiti, penso personalmente che i direttori artistici siano costretti a tenere equilibri tra le case discografiche che comunque sono interlocutori potenti. Gli ospiti italiani secondo me servono anche a quello.
Pongo&Peggy dice:
Andrea: parole sante !! La cosa più intelligente sarebbe non rispondere ma a volte non ci si fa ...
Pongo&Peggy dice:
Gianluca, e nick vari, visto che mi date del lei io vi darò del voi. Non so da dove siate uscito e perchè, ma sbucare (almeno apparentemente) dal nulla e cominciare a trattare gli interlocutori da minus habens facendosi forte di copia e incolla di definizioni giuridiche prese da internet o dando dell'ignoranti agli interlocutori non mi pare un gran modo di trascorrere il proprio tempo. Poi, per carità, de gustibus ... Di danno erariale mi occupo per professione, pensate un pò voi, ma non ho nè intenzione nè voglia di snocciolare qui nè il mio curriculum nè le mie conoscenze, perdipiù non è certo questo il luogo per fare trattati di giurisprudenza. Mi limito a ribadire quanto già detto: sostenere che se una trasmissione Rai costa più di quanto rende in termini di introiti pubblicitari si configura un danno erariale è una *emerita sciocchezza*, per usare un'espressione educata, e questo è poco ma sicuro. Se poi vi divertite a sfoggiare qua sopra una pseudo cultura giuridica illudendovi di umiliare interlocutori di cui non sapete nulla liberissimo. Vi lascio alla vostra erudizione da Wikipedia e vi saluto ossequiosamente.
Patrick dice:
Gianluca, eviterò di rispondere a stupide frasette tipo "Auguri per la serata dell’eurovision, immagino che voi fan italiani lo guardiate tutti insieme in una stanzetta." perché è pietosa di per sé, nemmeno il pubblico in studio di Uomini e Donne può arrivare a tali livelli, complimenti davvero. Per tutto il resto mi sono ampiamente spiegato sopra, francamente se la comprensione dell'italiano è una cosa a lei limitata non so proprio che farci, se vuole mettermi in bocca cose che non dico faccia pure, vista l'importanza che hanno per me due frasi da leone da tastiera. Nessun buco, nessuna toppa, so perfettamente cosa ho detto, e non devo dimostrare proprio nulla a nessuno, e non sono proprio abituato a perdere tempo parlando giornate intere del nulla lanciando frecciatine acide, beato lei che ne ha così tanto. Magari si trovi un'occupazione, vedrà che non gliene resterà più così tanto. La invito però gentilmente, chiunque lei sia, a sfogare le sue evidenti frustrazioni altrove, magari dedicandosi ad argomenti ed attività un pochino più seri dei flame sul web.
Gianluca dice:
@patrick Il senso della sua frase era chiarissimo, anche se ora cerca disperatamente di rigirarla come una frittata malriuscita. Le è andata male, ha fatto lei la figura che sperava di attribuire all'altro lettore. E tra l'altro non è nemmeno vero che Modugno abbia trovato "fama internazionale" con l'eurovision, divenne famoso all'estero già prima, e venne invitato in vari show nella TV statunitense ben prima dell'eurovision, che per lui rappresentò solo una delle tante attività promozionali del suo disco (e nemmeno la più importante). Insomma, ha fatto la toppa peggiore del buco. E la mia non è spocchia, semplicemente come ogni persona ben documentata mi diverto ad asfaltare chi parla di argomenti non alla propria portata. Auguri per la serata dell'eurovision, immagino che voi fan italiani lo guardiate tutti insieme in una stanzetta.
Patrick dice:
Sono usciti = hanno partecipato, trovando fama internazionale. Questo non significa affatto che siano stati lanciati dall'eurofestival (altrimenti avrei scritto proprio SONO STATI LANCIATI, o quantomeno qualcosa di simile. Carissimo Gianluca, se le risulta difficile l'analisi del testo e la comprensione dell'italiano, me ne dispiaccio per lei, ma è un suo problema, non mio. Ha proprio ragione Andrea, qui la spocchia e la saccenza si vendono proprio a pacchi da quintale.
Andrea dice:
E salta di nuovo fuori la spocchia di Favino... a me pare che di spocchia ce ne sia - e tanta - tra certi commentatori...
Gianluca dice:
In definitiva, i (pochi) fan italiani dell'eurovision mi ricordano gli (altrettanto pochi) fan del baseball o dell'hockey nel nostro paese: "Eh, però all'estero lo guardano!". Eh, ma qui invece no, tesorucci. I diritti per trasmetterlo costano milioni. E la Rai non è il vostro salvadanaio a forma di porcellino. Però una cosa positiva della TV pubblica sono i continui cambi di dirigenza, come in tutte le aziende statali. Nuovo governo, nuovo CdA, nuovo DG, nuovi direttori di rete, nuova linea editoriale. Non ho la palla di vetro, ma su questo tema, da persona "vicina all'ambiente", direi che sono piuttosto ottimista. :D