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ROMANZO PERSONALE: MTV RACCONTA LORIS, ADOLESCENTE ‘TERREMOTATO’

di Raffaele Di Santo

03/04/2013 - 17:11

ROMANZO PERSONALE: MTV RACCONTA LORIS, ADOLESCENTE ‘TERREMOTATO’

Romanzo Personale - MTV
Romanzo Personale - MTV

Tre anni sono passati dalla tragedia del terremoto. L’Aquila scandisce oggi gli strascichi di un evento, finito in tv solo per la catastrofe e poi dimenticato. Non sempre, e non da tutti: ‘Romanzo Personale’, il nuovo programma di Mtv (in onda il martedì in seconda serata) ci riprova. A raccontare la speranza che non c’è più. La storia di Loris è stata al centro della nona e penultima puntata di un programma nel quale il lavoro, gli stili di vita, la solitudine, il coraggio, la famiglia, il successo e il gioco d’azzardo, sono stati singolarmente trattati in ogni puntata.

Ieri, però, nella nona e penultima puntata – dicevamo – la storia di ‘Loris – Il Terremoto mi ha fatto crescere’. Cosa voglia dire non poter tornare a casa, non poter fare qualcosa di speciale per il compleanno. Se la casa, sicura non lo è ancora. Per chi una casa, ancora oggi, non ce l’ha più.  Si sceglie di parlare dell’Aquila e di LorisLa città non offre più niente: nessun divertimento, se non qualche centro commerciale. E diventare grandi, qui, è veramente difficile. Senza stimoli, storia, luoghi che si rispettino. Così la scuola diventa impossibile, assenti le alternative. Il rapporto con gli educatori, con gli educabili. Come la società e il tempo che non passa.

Loris frequenta l’Alberghiero. Dovrebbe studiare sala, cucina, ricevimento. Invece, oggi, non è possibile. Perché non si ricostruisce e, fiducioso, Loris dice: «Minimo minimo un paio d’anni ci vogliono», e ne sono passati già tre.https://www.davidemaggio.it/wp-includes/js/tinymce/plugins/wordpress/img/trans.gifNon c’è conduzione, ma solo montaggio, a notte fonda. Il racconto, in alcuni punti, è  forte e prende davvero. E’ intimista, scandaglia le piaghe e sa quando fermarsi, per rispettarne i volti.

Azzeccatissimo il titolo del programma, ‘Romanzo Personale’. Qui non c’è il realismo assoluto di Pif ne ‘Il Testimone’. Qui è raccontata una realtà, dal punto di vista dei ragazzi che confessano i loro punti di forza, di debolezza. Romanzano paure, incubi, prospettive del futuro. Si racconta il cambiamento e non solo la fotografia dell’attualità. Si gioca sui tempi, sui ritmi più narrativi e meno descrittivi. Puntellare l’empatia del telespettatore, trasponendola al torace. Si svecchiano  caratteri e  atteggiamenti, non solo comportamenti. Si cercano spiegazioni, soluzioni e non solo azioni in sé. Tra (auto)biografia e confessione.

La sensazione che si ha è che si sia stati abbandonati, anche se a rafforzarsi sono le relazioni umane. Che siano stati abbandonati, purtroppo, non è solo una sensazione. Restare o andar via? Il dilemma è questo per Loris, il diciassettenne cresciuto più in fretta grazie ad un terremoto che non ‘meritava’. E chi lo merita, pensiamo. Il 2009 non ha ferito solo l’Aquila, ma anche Loris. E tanti, come lui. Che andranno via da lì per riprendere ad avere una vita ‘normale’.

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6 commenti su "ROMANZO PERSONALE: MTV RACCONTA LORIS, ADOLESCENTE ‘TERREMOTATO’"

  1. Mannaggia non lo sapevo :( Ci saranno delle repliche ?

  2. Ciao Raffaele, sei una new entry? Buon lavoro.

  3. uno dei pochi programmi decenti che non replicano come gli altri -.-

  4. Un programma eccezionale, di cui ho visto le ultime puntate, ma spero di recuperare le altre. Un racconto NORMALE dei giovani e dei fatti. La Rai dovrebbe imparare da programmi come questo. Quello di ieri ha raccontato la vita di Loris e un terremoto che sembra un ricordo invece non è passato per nulla. 10 e lode a MTV per questo programma.

  5. La prossima puntata (l'ultima) andrà in onda martedì prossimo in seconda serata, sempre su Mtv. Sarà la storia di Cecilia, racconterà che vuol dire essere romani e benestanti ma interessarsi comunque al sociale. Ciao Nina :)

  6. Peccato non averlo saputo prima, lo avrei guardato senz'altro. Mi era piaciuto molto anche un servizio delle Iene in cui i terremotati dicevano che si sentivano meno soli e si annoiavano di meno.