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PIAZZA PULITA, FORMIGLI: LA TELEFONATA DI BERLUSCONI NON ERA INTERCETTATA

di Marco Leardi

01/10/2013 - 16:30

PIAZZA PULITA, FORMIGLI: LA TELEFONATA DI BERLUSCONI NON ERA INTERCETTATA

Silvio Berlusconi

Parole che scottano. Come prevedibile, sta facendo discutere lo scoop trasmesso ieri sera da Piazzapulita, ossia una telefonata in cui l’ex premier Berlusconi – ignaro di essere registrato – sostiene che Napolitano sarebbe intervenuto a suo sfavore nell’ambito della sentenza Mondadori. Nel giorno dopo alla messa in onda, il servizio di La7 ha suscitato plausi ma anche alcune critiche: qualcuno, infatti, ha messo in discussione i metodi giornalistici utilizzati dalla trasmissione di Corrado Formigli. E così, il conduttore stesso ha deciso di intervenire in difesa del suo staff:

“Se i giornalisti che ci criticano avessero fatto il loro mestiere, avrebbero evitato di scrivere bugie, insulti inaccettabili e astruse accuse di combine. Bastava guardare con un minimo di attenzione la puntata di Piazzapulita. Oppure chiamare la nostra redazione. Chiedere: “Come è andata?”. Avrebbero ricevuto conferma del fatto che la telefonata non è stata intercettata. Che un parlamentare del Pdl voleva vantarsi dei suoi rapporti con Berlusconi. Soprattutto, avrebbero appreso che alle 20,50, a venti minuti dalla partenza di Piazzapulita, gli avvocati e i collaboratori di Berlusconi hanno provato a bloccare la messa in onda minacciando l’intervento di giudici e forze dell’ordine”

Così, Formigli ha precisato i contenuti e i retroscena dello scoop trasmesso ieri sera, attribuendo al suo programma il merito di aver trasmesso una notizia autentica, di quelle bomba. A questo punto, qualcuno solleverà di nuovo l’annoso dibattito sull’opportunità di pubblicare o meno delle conversazioni registrate all’insaputa dell’interlocutore, ma ormai è tardi per arrovellarsi: le parole “rubate” del Cav sono andate in onda. E la polemica è puntualmente esplosa.

Quando si assiste a una telefonata in cui un leader politico si mostra convinto di aver subito un torto dal Capo dello Stato, non si possono fare calcoli di convenienza. Non si può nascondere la notizia nel cassetto per paura di favorire chissà chi. Una volta mandata in onda, si può commentare” ha aggiunto Formigli.

Rivendicando di aver trasmesso la voce autentica del Cavaliere, il conduttore ha poi utilizzato toni critici nei confronti dei retroscena parlamentari che quotidianamente riempiono le pagine dei giornali: “ci si fanno titoli e colano fiumi di inchiostro sulle paroline sussurrate all’orecchio dei retroscenisti“. E così, in risposta alle accuse ricevute, ha bacchettato:

“Non è accettabile il doppiopesismo di convenienza: quando le danno i quotidiani, in forme a volte poco credibili, sono notizie, se le dà Piazzapulita, è fango nel ventilatore o c’è qualcosa di losco

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13 commenti su "PIAZZA PULITA, FORMIGLI: LA TELEFONATA DI BERLUSCONI NON ERA INTERCETTATA"

  1. orenbuch......contenta tu.....a differenza tua io adoro Papa Francesco vera luce di speranza in questo mondo che va a piedi all'aria, compreso il nostro governo grazie a tutti i politi e a quelli che "adori"!!!..con questo chiudo, non c'è niente che ci accomuni nelle nostre pinioni. Grazie.

  2. @Alina:perche "poverini?perche sono pazza di SILVIO?e bene si,io adoro forto SILVIO,mai tra ma vita ho era innamoratta d'un uomo come SILVIO,si era con lui,mai lo lasciare,stesso si lui non e piu ricco,sempre suo viso d'amore,affetuoso,simpatico,cio e piu importante che soldi,oro...

  3. Condivido il commento di orenbuch...

  4. Io adoro e sogno di SILVIO,si solo io sapere come incontrare SILVIO,vorrei lui fare grande bacio,coccolare,non per soldi,ma per amore,io adoro suo viso d'amore simpatico,un tesoro,raggio di sole

  5. Marco Leardi dice:

    @pig. In effetti, quella divulgata è una comunicazione privata e la registrazione è avvenuta all'insaputa di chi stava parlando. Il primo a commettere un'azione scorretta è stato il parlamentare Pdl che ha concesso al giornalista di registrare la conversazione. In questi casi prevale l'inviolabilità delle comunicazioni private o il diritto di cronaca?

  6. Non è intercettazione ma è una violazione della privacy. Uno al telefono può dire quello che vuole. Non mi pare che Berlusconi abbia reso pubblico questo suo dubbio, se l'è tenuto per lui perchè non ha prove a gliel'hanno semplicemente riferito. La sinistra è sempre più ridicola. Ricordiamo che Berlusconi è stato condannato per aver reso pubblica una telefonata di Fassino, pure se lui con quella faccenda non c'entrasse nulla

  7. Esattamente Nina! Io sinceramente non sono un elettore del signore in questione, ma ultimamente davvero che si sta sfiorando il ridicolo! Siamo al punto che siccome non lo si riesce a battere sul campo politico, l'opposizione punta ad altre vie, con mezzucci che se fossero stati portati avanti dal Pdl si sarebbe scatenata una rivoluzione civile. Invece ora, siccome si colpisce chi fa comodo, nessuno protesta, ma anzi si plaude alla pubblicazione, sorvolando su tutto ciò che c'è di irregolare su un fatto del genere.

  8. Andrew: hai ragione ma anche lasciando stare la legge (che non è uguale per tutti) t'immagini se l'avesse fatto, chessò, Del Debbio? Tutti giù a ripetere meccanicamente Macchina del Fango e Metodo Boffo.

  9. ..."gli avvocati e i collaboratori di Berlusconi hanno provato a bloccare la messa in onda minacciando l’intervento di giudici e forze dell’ordine” Mi pare anche logico che abbiano fatto ciò, anzi, mi stupisco non ci siano riusciti. Per LEGGE (quelli che la sostengono solo quando fa comodo) per rendere pubblica una conversazione è necessario che entrambe le parti siano d'accordo, senza considerare che per registrare la telefonata si è obbligati a chiedere l'autorizzazione all'altro interlocutore. Tanto è vero, che anche quando si chiama ad esempio i call center (ed è previsto che le telefonate vengano registrate ai fini di controllo di qualità) si è ampiamente avvisati prima di parlare con l'operatore. In questo caso è ben peggio di un intercettazione (che per lo meno è autorizzata da un magistrato), poiché si è fatto tutto senza rispettare la benché minima legge. Il che rafforza l'idea che molti hanno: le leggi valgono solo quando fanno comodo.