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MILA E SHIRO IL SOGNO CONTINUA: UN POTPOURRI DI BEI RICORDI

di Daniele Pasquini

17/10/2011 - 02:26

MILA E SHIRO IL SOGNO CONTINUA: UN POTPOURRI DI BEI RICORDI

Mila e Shiro Il sogno continua
Mila e Shiro Il sogno continua

Ciò che salta subito all’occhio nella nuova serie Mila e Shiro Il sogno continua (dal lunedì al venerdì alle 17.30 e alle 17.55 su Italia1), seguito cino-giapponese in onore delle Olimpiadi di Pechino 2008, è la presenza pressoché fissa di Shiro, selezionato come vice allenatore per la squadra delle Dragon Ladies, a cui fa capo la rossa pallavolista. Fatalità vuole che l’abile strategia di marketing di Mediaset, che all’epoca trasformò il titolo dell’anime per renderlo più appetibile a quel pubblico femminile tutto sole, cuore e amore, ha finalmente avuto riscontro, a distanza di ben 25 anni, nella nuova serie.

Anche ne Il sogno continua, tuttavia, la tanto attesa love story tra Mila e Shiro non pare doversi concretizzare nè tantomeno tenere banco: Shiro, per quanto presenza fissa, sembra perlopiù una comparsa all’interno della storyline, e anche Mila in più d’occasione rimane defilata, una scelta a quanto pare studiata a tavolino dai produttori per far emergere le nuove protagoniste della pallavolo animata e dare più spazio alla squadra piuttosto che al singolo. Come molti ricorderanno, la prima stagione, ambientata in Giappone, si era conclusa con la prima partita della nazionale alle Olimpiadi di Seul del 1988; Il Sogno continua si sposta invece in Cina, dove le tre storiche amiche-nemiche, Mila (appena ripresasi dalla rottura del tendine di Achille), Nami e Kaori, vengono piombate per risollevare le sorti delle Dragon Ladies, a rischio scioglimento.

Sequel e remake insieme: in Mila e Shiro Il sogno continua ritroviamo gran parte dei protagonisti della prima stagione, tra cui anche il cattivissimo Daimon ora diventato allenatore delle Hellcats, mentre alcune delle new entry ricalcano, sia fisicamente che nella caratterizzazione, alcuni dei personaggi che abbiamo avuto modo di apprezzare nei “Due cuori nella pallavolo”, creando inevitabilmente un filo diretto con la serie precedente. Anche gli obiettivi della squadra dopotutto rimangono gli stessi: vincere il campionato ed approdare alle Olimpiadi di Pechino. Al centro dell’anime rimangono ovviamente le interminabili partite di pallavolo, sempre vinte o perse “all’ultimo punto”, e le schiacciate sovrumane di Mila e le altre. Insomma, la fantasia, anche stavolta, non è proprio mancata.

Gradita rinfrescata per la grafica dell’anime, che adesso presenta anche alcuni elementi in tre dimensioni, e apprezzabile l’utilizzo della stessa colonna sonora che ha caratterizzato la prima stagione. A proposito di musiche, nonostante si sia puntato sull’effetto nostalgia, per la sigla italiana, cantata ovviamente da Cristina D’Avena, scritta da Oliriana e composta da Cristiano Macrì, si è preferito puntare su un inedito piuttosto scialbo e ripetitivo, e avremmo senza dubbio preferito una sorta di remix della prima storica sigla, pilastro della carriera della cantante bolognese.

Il sogno continua è in definitiva un buonissimo minestrone di ricordi d’infanzia per “chi ha già un’età”, mentre le nuove generazioni, abituate a tutt’altro genere, probabilmente non riusciranno ad apprezzare le gesta delle nostre amate campionesse. E gli ascolti d’altronde confermano la nostra ipotesi, purtroppo.

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11 commenti su "MILA E SHIRO IL SOGNO CONTINUA: UN POTPOURRI DI BEI RICORDI"

  1. Per le nuove generazioni il discorso è che c'è troppa concorrenza dove trasmettono programmi con la stessa presa di pubblico. E' solo un luogo cmune che li vuole abituati a tutt'altro genere..visto che i vecchi cartoni come Lady Oscar, Occhi di gatto non molto tempo fa hanno avuto ascoltoni. Di recente anche Dragon Ball (che è anni 80) e Heidi stanno avendo ascoltoni così come vanno di moda I puffi e Scooby Doo. Oppure pensiamo ai risultati dei classici Disney lo scorso natale su Rai1..sinceramente, non esageriamo con questa storia delle nuove generazioni abituate ad altro, perchè anche tra i cartoni recenti ci sono cose simili a quelle del passato.