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LA “BABY CANZONISSIMA” DELLA CLERICI COME SPECCHIO DEI NOSTRI TEMPI

di Rosario Giugliano

17/05/2010 - 15:49

LA “BABY CANZONISSIMA” DELLA CLERICI COME SPECCHIO DEI NOSTRI TEMPI

Si sente dire spesso: largo ai giovani! Questo proclama, sintomo di una società che non offre grandi spazi alle nuove leve, sembra non valere per la nostra televisione e per questo chi è ancora convinto che la tv di oggi rappresenti lo specchio dei tempi è costretto, suo malgrado, a ricredersi.

Da anni, infatti, prerogativa assoluta del mezzo televisivo è quella di mostrarci frotte di ragazzi e ragazze, teen-ager o freschi maggiorenni, provenienti da tutta Italia pronti a mostrare talenti veri o presunti in una qualsiasi disciplina, tutti accomunati dall’unica speranza che all’accensione di quella piccola lucina rossa segua un percorso in salita nel mondo dello spettacolo piuttosto che un ritorno, dopo i fatidici dieci minuti di celebrità, all’anonimato. E così tra il proliferare dei tanti talent e reality show in cui campeggiano volti freschi pronti a tutto pur di entrare nella gloria, il pubblico italiano da una decina d’anni a questa parte sembra essersi abituato, se non rassegnato, a questa passerella di under diciotto che, se da un lato, con la loro presenza, sembrano dimostrare la presunta democraticità di un mezzo, quello televisivo, davvero aperto a tutti, dall’altro ricordano, impietosamente, a chi la maggiore età l’ha passata da un pezzo, che se hai più di trent’anni e aspiri ad avere un posto davanti alle telecamere ti conviene iniziare a cercare un lavoro serio.

Sono lontani i tempi in cui l’unico spettacolo dove a farla da padrone erano i giovani, anzi i giovanissimi, era lo storico Zecchino d’Oro, vero e proprio simbolo di una televisione d’altri tempi e che doveva il suo successo, chiaramente non ripetuto in questi ultimi anni, proprio allo stupore a alla sorpresa con cui gli italiani che furono si trovavano ad accogliere nelle loro case ingenui e spaesati ragazzini che infondevano tenerezza proprio perchè si muovevano e cantavano come… ragazzini. A rivedere quei filmati in bianco e nero magari molti sorrideranno nel ritrovare una tv fatta quasi in casa con pochi mezzi ma in cui ancora una competizione tra bambini era vista come un semplice gioco, soprattutto se confrontata con quella degli show di grande successo che Rai e Mediaset ci hanno propinato negli ultimi anni. L’impietoso paragone a cui chiaramente alludiamo è quello con i talent show “Ti Lascio una Canzone” e “Io Canto” capaci di attirare, negli ultimi mesi, davanti ai teleschermi milioni di persone al grido di “ascoltate il prodigio più bravo”. Ed eccoci dunque ad ascoltare la bimba che canta come Mina o che scimmiotta Britney Spears o il piccolo tenore che canta come Pavarotti.


Non una stecca, non un’esitazione, questi piccoli prodigi reggono il palco con la stessa padronanza e abilità dell’artista più consumato, e se proprio la spaesatezza dei bambini della tv in bianco e nero di Mago Zurlì era l’elemento che più di tutti attraeva il pubblico, oggi è, al contrario, l’eccessiva spigliatezza e disinvoltura di queste giovanissime leve a garantire appeal e successo a questi nuovi spettacoli.

A conferma di ciò che diciamo è arrivata la notizia che, con ogni probabilità, saranno proprio i baby talenti della Clerici, dal prossimo settembre e questa volta il venerdì, ad accompagnare i telespettatori nel fatidico appuntamento con la Lotteria Italia al posto della Canzonissima di Morandi che avrebbe visto sfidarsi vecchie glorie a colpi di canzoni. In fondo, a pensarci bene, tra le due trasmissioni non vi è grande differenza se non quella dell’età media dei partecipanti che, nel caso di “Ti lascio una Canzone” si abbassa dai 50 ai 12 anni. Simbolo dei tempi che cambiano questa scelta della dirigenza Rai che ha deciso, ancora una volta di puntare sul talento dei più giovani oltre che su quello ben noto della conduttrice che mai come in questo momento sta vivendo il suo periodo d’oro.

Tempi duri, quindi, per la vecchia guardia, soppiantata in tutto e per tutto dalle cosiddette “voci bianche”, tanto che non ci stupiremmo se presto venisse abbattuta, in questo senso, anche l’ultima frontiera: quella del festivalone tanto caro alla nostra Antonellina che, se proprio quest’anno ha visto gareggiare le giovani promesse dei talent show ritrovatesi, da una sera all’altra, promossi a big, l’anno prossimo potrebbe avere, tra i partecipanti addirittura gli ancora più giovani e imberbi talenti canterini sfornati da questi tanto acclamati baby talent

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2 commenti su "LA “BABY CANZONISSIMA” DELLA CLERICI COME SPECCHIO DEI NOSTRI TEMPI"

  1. mi sembra che si sta un tantino esagerando! Così facendo però si rischia davvero di arrivare alla nausea..! Anzi, per quel che mi riguarda io ci sono gia arrivata! E a settembre si ricomincia subito....

  2. Basta!!! Non se ne può più. Ok abbiamo capito "Io canto" ha copiato il programma della Clerici, i bambini sono carini e bravi, però è arrivato il momento di calare il sipario su qiuesti programmi e non parlarne più fino a quest'autunno.