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IL DELITTO DI NOVI LIGURE, L’ESPIAZIONE DI OMAR DAVANTI ALLE TELECAMERE DI MATRIX: “SUA MADRE GRIDAVA: ERIKA TI PERDONO”

di Marco Bosatra

06/10/2011 - 10:47

IL DELITTO DI NOVI LIGURE, L’ESPIAZIONE DI OMAR DAVANTI ALLE TELECAMERE DI MATRIX: “SUA MADRE GRIDAVA: ERIKA TI PERDONO”

Omar Favaro

Dieci anni fa erano Erika e Omar, i due fidanzatini protagonisti del delitto di Novi Ligure che nel febbraio 2001 shockarono l’Italia dopo aver accoltellato a sangue freddo la madre di lei, Susi Cassini, e il fratellino Gianluca De Nardo di appena 11 anni. Oggi, dieci anni dopo, Erika sta scontando gli ultimi mesi della pena in una comunità di recupero del Nord Italia mentre Omar Favaro che dal 3 Marzo 2010 è uscito dal carcere, si mostra alle telecamere di Matrix per raccontare i fatti e chiedere in sostanza di poter iniziare una nuova vita.

Eravamo abitutati a vederli con il viso mascherato dai pixel perchè al tempo dei fatti erano solo due minorenni, e fa un certo effetto, quasi agghiacciante, rivedere Omar, che oggi ha 28 anni, mentre racconta in prima persona di quella tragica sera di Febbraio:

Ancora oggi mi chiedo perchè odiasse la sua famiglia, ci sono dei problemi che non mi ha mai detto. Anche nei momenti intimi mi chiedeva di uccidere i genitori. In quell’anno che sono stato con Erika non ero il vero Omar: chiunque si sarebbe spaventato. Io non avevo intenzioni di uccidere, avevo paura di essere lasciato. Lei mi diceva che non se l’avessi aiutata mi avrebbe lasciato, che non ero il suo uomo“.

Il lungo faccia a faccia tra Omar Favaro e Alessio Vinci, con la sola Ilaria Cavo ad assistere in studio, corre lungo il confine tra il legittimo diritto di cronaca e il rischio di alimentare il voyeurismo dell’orrore nel pubblico. Il racconto di Omar non risparmia particolari di impatto:

Per anni ho avuto l’incubo delle urle di Gianluca mentre veniva accoltellato e della madre di Erika che diceva ‘Erika ti perdono’. Io camminavo avanti e indietro nella cucina, ma non l’ho fermata. Ascoltavo le urla, potevo aiutarla in tanti modi, l’ho aiutata nel modo più sbagliato. Lei voleva uccidere anche suo padre, però io ho detto ‘me ne vado’ e a quel punto non ha fatto niente. Oggi sono cambiato caratterialmente, ho lavorato sulle mie incertezze. Alle vittime ci penso tutti i giorni, tutte le sere prima di addormentarmi: chiedo perdono prima di tutto a Susi e Gianluca. Poi spero che il padre di Erika mi perdoni ma non gliel’ho mai chiesto perchè non ho mai avuto la forza. Non me la sento ancora di incontrarlo ma spero che non creda alla figlia“.

E sul rapporto con Erika De Nardo, che fino a poco tempo fa diceva ancora di odiare Omar, racconta:

Non capisco perchè lei dice di odiarmi, io non volevo far del male a nessuno. Lei aveva delle motivazioni. Mi chiedo se era amore, forse era paura, paura di rimanere solo, come se lei fosse l’unica persona in grado di farmi sentire uomo. Nell’ultimo mese che sono stato con lei ho vissuto quel rapporto come un’ossessione perchè non c’era giorno che lei non mi diceva che voleva ucciderli, io cercavo di cambiare discorso ma lei mi ricattava. Non ho detto niente a nessuno per paura che mi avrebbero allontanato da lei“.

La tv che diventa aula di un tribunale: Omar ammette le sue colpe ma ha bisogno che la gente si dimentichi di Erika e Omar, i due fidanzatini di Novi Ligure, per poter iniziare una nuova vita. Oggi ha una nuova fidanzata, si chiama Debora, e cerca lavoro ma la gente appena lo riconosce, gli chiude le porte in faccia. Omar non vuole il contraddittorio, non vuole attorno il pubblico e non vuole parlare del piccolo Gianluca:

Continuavo nervosamente a camminare avanti e indietro, ma non mi rendevo ancora conto di quel che avevamo fatto. C’è voluto del tempo. Non ricordo stanchezza, non mi accorgevo del sangue che c’era attorno. Non mi so spiegare perchè ho avuto quel momento di lucidità e ho detto me ne vado, ho preso i coltelli e i guanti e li ho portati fuori di casa. Ero vuoto, non sapevo cos’era giusto e cos’era sbagliato“.

L’espiazione della pena passa anche per la tv, quasi come se Omar dovesse rendere conto anche al pubblico che ha seguito dalle proprie case tutta la vicenda dalla prima teoria del massacro ad opera di alcuni albanesi, alla verità che pian piano emergeva, fino al processo e infine la liberazione. Se l’intenzione di Omar era davvero voltare pagina, tornare sulla vicenda in questo modo forse non era il modo migliore.

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21 commenti su "IL DELITTO DI NOVI LIGURE, L’ESPIAZIONE DI OMAR DAVANTI ALLE TELECAMERE DI MATRIX: “SUA MADRE GRIDAVA: ERIKA TI PERDONO”"

  1. mi viene la nausea solo a leggere... come hanno potuto...mio Dio! io non li avrei più fatti uscire dal carcere. mai più!

  2. ciao!lo sapete che Omar e la fidanzata Deborah Barbarito abitano ora in Toscana?da qualche mese abitano a Castelfranco di Sotto,vicino a Santa Croce sull'Arno...sono ospiti da parenti di lei...Lo so perchè anche io abito in questi posti e li vedo sempre passeggiare x la città...credono di essere dei vip e si danno le arie...invece dovrebbero vergognarsi,maremma!

  3. Volevo scrivere un sacco di cose.... pentimento o no, per i morti, i vivi ed i posteri:dovevano solo buttare la chiave.

  4. Questa persona deve stare in prigione!!!! Perchè gira per l'Italia come se niente fosse, si fa una vita tranquilla, va in tv, ecc...??? Viene invitato nei programmi come se fosse un vip... Ma ci rendiamo conto che tv del colo che abbiamo?

  5. Sto assassino ha pure la faccia tosta di andare in tv...con che coraggio dopo che insieme a Erika ha masssacrato da minorenne la madre e il fratellino di lei...deve solo vergognarsi e capire che ha fatto una cosa orribile xche' non potra'mai dimenticarsi di cio' che ha fatto.....Dovevano dargli l'ergastolo sia lui che a Erika,ora aspettiamoci l'intervista di quella maledetta assassina appena uscira'!

  6. PERCHE NESSUNO DEVE DIMENTICARE ‹‹21 febbraio 2001, ore 20.53. E’ tutto finito finalmente. C’è silenzio adesso. Solo il gocciolio del rubinetto nella vasca da bagno Iacuzi piena d’acqua. L’acqua è tiepida, rossa. IL piccolo Gianluca vi galleggia in posizione fetale, con addosso brandelli della tuta da ginnastica, lacerata da 50 coltellate. Sotto le unghie la pelle che ha strappato ai suoi assassini. Ha lottato come può lottare un bambino di 12 anni. Ha lottato sgomento contro un mostro a due teste, che prima ha ammazzato sua madre davanti a lui e poi lo ha inseguito, ingannato, dilaniato. Un mostro che gli era cresciuto accanto, giorno dopo giorno. Invocava l’aiuto del papà, Gianluca, ma è morto solo. Strisce di sangue dalla vasca da bagno portano fuori, lungo le scale, fino al pianterreno, in cucina. Lì il sangue forma una vasta chiazza su cui giace bocconi Susy Cassini, una donna massacrata da 47 coltellate, che mentre moriva ha perdonato chi le toglieva la vita. La porta di casa De Nardo si apre e dal villino a due piani color salmone in via Lodolino, a Novi Ligure, Alessandria, esce una ragazza in pigiama, a piedi scalzi, gli occhi vuoti: Erika. Cerca aiuto nella notte fredda. La soccorrono. La giovane blatera poche parole confuse, si capisce che qualcosa di terribile è avvenuto in casa sua. “Sono stati due albanesi”, afferma Erika. E lo ribadisce anche al padre, arrivato dopo pochi minuti, e che ora sta lì, davanti casa, con le mani nei capelli. Erika dichiara che mentre si trovava in camera sua aveva sentito il fratello urlare e aveva visto la madre correrle incontro inseguita da due rapinatori armati di coltello; dichiara quindi di essere scappata. Però agli investigatori che compiono il sopralluogo qualcosa non torna. Ad esempio, le orme dei piedi della ragazza ‘in fuga ’ dimostrano che camminava e non correva; e poi, perché i cani da guardia non hanno abbaiato? E che ruolo può aver avuto Mauro Favaro, detto Omar, il fidanzato della ragazza, che ora la segue a testa china, dovunque lei si sposti, fuori e dentro la casa del delitto? Forse nessun estraneo è entrato nella villetta. Forse il mostro non viene da fuori. Forse è dentro: in famiglia.>> [Paolo De Pasquali, pagg. 136-137, 2002] Ecco la ricostruzione dei Ris di Parma: > [Paolo De Pasquali, pagg. 138-139, 2004]

  7. La vicenda controversa ed orrenda vista da uno dei suoi protagonisti. Pietismo allo stato puro.. non è possibile avallare un pluri-omicidio pur di non essere lasciato da una ragazzina! E la TV? L'intento qual'è far esporre le sue ragioni per fargli trovare lavoro? Intervistiamo il Sig. De Nardi.. vediamo cosa ne pensa...

  8. ci sarebbe mancato altro che non vincesse, anzi penso che tutti si aspettassero ben altri risultati che per FORTUNA non ci sono stati, conoscendo la morbosità degli italiani!

  9. Zoro: io dico ottimi perchè è già tanto che ha vinto la seconda serata sto schifo. Non è un ottimo positivo (mazza come ringhi!)

  10. Ha fatto ascolti normali..non è arrivato nemmeno ai due milioni, in valori assoluti ha fatto gli stessi ascolti di vespa...segna che la gente si è stancata di questi horror scoop. che brutta tv che diventa sempre + americana