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Gabriele Romagnoli lascia Rai Sport: «Sembrava di stare a Beirut. Serve un ripensamento generale»
di Marco Leardi
30/07/2018 - 14:25

Gabriele Romagnoli lascia la direzione di Rai Sport e, con essa, l’azienda del servizio pubblico. Lo ha annunciato lo stesso giornalista all’Ansa, spiegando che la sua scelta – presa in anticipo rispetto alla scadenza del contratto (febbraio 2019) – “non c’entra nulla” con la politica ma è legata “al gentlemen’s agreement con chi mi ha affidato il mandato“. Le dimissioni saranno effettive dal 1° agosto prossimo.
“Sono stato scelto da Verdelli e Campo Dall’Orto, che sono andati via entrambi, per loro motivi. Con Orfeo ero d’accordo che sarei rimasto fino a quando sarebbe stato direttore generale. Venerdì sera, con la definizione completa del nuovo Cda, ho rassegnato le dimissioni“
ha dichiarato Romagnoli, precisando che la sua decisione non è stata improvvisa ma legata alla necessità di un “ripensamento generale sullo sport“, alla luce di come sono cambiati i diritti. “Se fossi uscito tra sei mesi, avrei lasciato a metà progetto. È giusto che se ne occupi qualcun altro, con un incarico più lungo” ha aggiunto.
Il giornalista, poi, si è tolto qualche sassolino dalla scarpa e, in riferimento ai due anni trascorsi in Rai, ha rivelato:
“Sono stato due anni e mezzo a Beirut dove ci sono 17 confessioni religiose, faide e bombe che scoppiano qua e là. Posso dire che, pur senza arrivare a quei livelli, in Rai il tasso di conflittualità è altissimo, ma per qualcosa che forse vale un po’ meno rispetto al proprio credo religioso“.
A Viale Mazzini – ha continuato – resiste “una sorta di Rai nella Rai (…) Sono quelli che stanno lì da una vita, che fanno le cose che contano“. L’ormai ex direttore, inoltre, non ha risparmiato frecciate nemmeno alla redazione di Rai Sport, che lo ha sfiduciato.
“Sono sempre andati contro qualunque direttore. Il problema è che sono troppi giornalisti per uno spazio che si va sempre più restringendo, ogni volta che la Rai perde un diritto, penso al tennis, alla Formula Uno. Un’evoluzione inevitabile: la tv pubblica in Europa ormai non fa più sport, la Rai mantiene la sua pattuglia. Anche con il calcio, è sempre più difficile: quest’anno verranno meno due programmi, Il sabato della DS, che pure era cresciuto dell’1.9%, perché la partita del sabato è un’esclusiva della nuova piattaforma Dazn, e Novantesimo minuto Serie B, perché la serie cadetta non gioca più il sabato. Una situazione destinata a frazionarsi sempre di più“.
Un addio non senza rumore, quello di Romagnoli, che ha lasciato l’incarico a Rai Sport con un rimpianto: “non essere riuscito a cambiare il linguaggio della narrazione sportiva“.
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aleimpe dice:
Marco Leardi, In due anni e mezzo di direzione, Romagnoli ha perso anche due vice che sono passati al TG1 che sono Claudio Valeri e Marco Franzelli (che ora è il resposabile del sito internet e delle pagine social della testata ammiraglia della Rai), vero ?