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FABIO FAZIO A DM: RISCHIATUTTO VUOLE DIVERTIRE, NON PUÒ AVERE UN OBIETTIVO PEDAGOGICO

di Marco Leardi

26/10/2016 - 11:29

FABIO FAZIO A DM: RISCHIATUTTO VUOLE DIVERTIRE, NON PUÒ AVERE UN OBIETTIVO PEDAGOGICO
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Fabio Fazio

Il gioco “più semplice e più bello della storia della televisione” torna in onda per davvero. Fabio Fazio ha realizzato il suo sogno: riportare in tv il mitico Rischiatutto di Mike Bongiorno. Dopo le due puntate speciali della primavera scorsa, il telequiz ripartirà a tutti gli effetti in prima serata su Rai3 (dal 27 ottobre) con una serie di nove puntate. L’obiettivo sarà quello di divertirsi e di divertire, come ci ha spiegato il conduttore savonese in questa intervista realizzata negli studi della trasmissione. Si tratterà di un ritorno in grande spolvero ma – ci assicura Fazio – sarà molto più di un’operazione amarcord.

Fabio, torna Rischiatutto ma hai detto che non sarà un’operazione nostalgia…

No, nel senso che non è quello l’intento. Diciamo che nel momento in cui si va in giro con un’auto d’epoca c’è anche implicito quell’aspetto, ma a me non interessa quello. A me interessa capire se questo gioco è ancora divertente come abbiamo visto ad aprile, se ancora prende il pubblico essendo un gioco semplicissimo ma allo stesso tempo la sorgente di tutti i giochi televisivi.

Hai anche spiegato che il Rischiatutto sarà un po’ un rischio, perché in questo programma c’è anche qualcosa di anti-televisivo. Cioè?

Lo studio sembra un set cinematografico. Il programma ha un tempo di svolgimento più lungo rispetto a quello della televisione di oggi. Ha molte variabili.

Il fatto che il programma sarà in diretta ti mette in apprensione?

In apprensione no, perché la diretta a me piace molto e mi diverte di più. E’ chiaro che obbliga a una consapevolezza diversa. Un tempo si poteva montare, tagliare i tempi morti e gli eventuali errori, qui non possiamo sbagliare. Né i concorrenti e nemmeno noi.

L’obiettivo non sarà pedagogico, giusto?

Uno non può avere un obiettivo pedagogico. Come ha detto il Direttore Generale, la gente è sufficientemente matura e in più ciascuno di noi ha un’abitudine a farsi un palinsesto scegliendosi le cose. Come ho avuto il piacere di imparare, facendo televisione, da Angelo Guglielmi prima e da Carlo Freccero poi, la cultura non è una cosa ma un modo di fare le cose. Non è facile ma il modo è solo quello. Rischiatutto è un gioco, vuole divertire e mettere in scena le passioni dei concorrenti.

Hai detto che il fatto che il programma rimarrà su Rai3 ti inorgoglisce moltissimo. Questa è una decisione che hai condiviso o che hai in qualche modo subito?

Sono stati così cortesi da sottopormela e da condividerla, ma io ne sono felice.



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