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AGON CHANNEL, FRANCESCO BECCHETTI: “L’OBIETTIVO DELL’1% CI STA GIA’ STRETTO. 40 MILIONI INVESTITI”
di Mattia Buonocore
26/11/2014 - 15:37

Ci credono ad Agon Channel. Francesco Becchetti, imprenditore romano da anni presente in Albania (dove è partner di Deutsche Bank), ha investito ben 40 milioni (12 in tecnologia, 28 per la start up) in un progetto che – dichiara il patron – “ridarà speranza a 500 giovani lavoratori” e che ai nastri di partenza si presenta con più di un’ambizione. L’obiettivo dell’1%, dice Becchetti, “sta già stretto ad un canale” che ha mire semigeneraliste (si rivolge ad una fascia d’età 18-55 anni) proponendo una programmazione (qui nel dettaglio) fondata su quattro punti cardine: informazione, talent show, game e, in generale, un nuovo modo di raccontare la gente.
Agon Channel: Sabrina Ferilli e Simona Ventura sono le star
Tutti i format saranno rigorosamente autoprodotti presso il centro di produzione di Tirana, dotato di studi e – pare – di tecnologie di ultima generazione. A guidare la schiera di star troviamo Sabrina Ferilli “che se fosse nata in Usa avrebbe vinto un Oscar” e Simona Ventura, entrata last minute in squadra con il compito di condurre la serata inaugurale alla quale prenderanno parte Massimo Ghini e Nicole Kidman, con l’auspicio di lavorare a nuovi progetti: “siamo sicuri che dopo un po’ che sarai con noi avrai voglia di un contratto in esclusiva“, dice un entusiasta Becchetti alla Ventura.
Ultima arrivata tra le fila di Agon Channel anche Luisella Costamagna che sarà alla guida di Lei non sa chi sono io, faccia a faccia schietto con i protagonisti dell’attualità. L’informazione, però, avrà il volto di Antonio Caprarica che, orgoglioso della nuova avventura, promette di fare un tg nè di destra nè di sinistra, ma con persone perbene e aperte al mondo. Guai a fargli notare la distanza dell’headquarter dall’Italia: “Milano-Palermo è più distante di Roma-Tirana in aereo“, fa notare. Peccato, però, che i tg nostrani, pur avendo sedi centralizzate, abbiano anche altri appoggi sul suolo italico e che la frequenza dei voli Italia-Albania sia un tantino differente da quella dei voli nazionali.
Accanto a lui il vice direttore Giancarlo Padovan, responsabile della testata sportiva e conduttore con Ana Moya del talent show sul calcio, che potrebbe avvalersi anche di Simona Ventura e che vede protagonista la squadra del Leyton Orient di Londra, di cui Francesco Becchetti è proprietario.
Un talent show anche per Maddalena Corvaglia. L’ex velina, che finalmente si sente parte di un gruppo, sarà impegnata nel duplice ruolo di conduttrice e giurata (al suo fianco Lory Del Santo e Jill Cooper) di My Bodyguards.
Pupo, direttore del reparto game show del canale con ben 3 produzioni originali, sarà al timone di Una Canzone per 100.000, di cui è autore e conduttore. Gli altri due programmi, A Fior di Pelle e La Fortuna Fa 90 saranno invece condotti dal giovane Antonio Mezzancella e dalla giovane albanese Sonila Meco. Spazio anche alla satira con Barty Colucci e Max Pagani, alla guida di una striscia quotidiana in access, Tutti pazzi per Fotticchia.
Agon Channel: 20 milioni di euro la raccolta stimata
Agon Channel si è affidata a Filmmaster Events per il lancio in Italia del canale con la creatività del direttore artistico Alfredo Accatino. A raccogliere la pubblicità è PRS che in base all’obiettivo dell’1% conta di raccogliere 20 milioni di euro nel primo anno.
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IL MIO REALITY dice:
Davide è ciò che penso sul lancio di Agon(ia) Channel p.s. prima o dopo basta ca' u lieggi!
IL MIO REALITY dice:
SCUSATE AVEVO FATTO COPIA INCOLLA DA WORD E NON ERA STATO MEMORIZZATO IL PRIMO CAPOVERSO Apprezzo la volontà di Becchetti di lanciare un nuovo canale televisivo, e anche il coraggio, ma diciamolo francamente, un'operazione di questo tipo, ovvero l'apertura di una tv "generalista" in un mercato come quello attuale dove la crescita degli ascolti e l'interesse del pubblico riguarda esclusivamente le tv di nicchia, tematiche o semi-generaliste è un azzardo, tanto per usare un eufemismo. Guardando alcuni spezzoni del galà di apertura di ieri sera, mi è sembrato di tornare indietro di quindici anni (!), ricordate il galà di inaugurazione de La7 targata Seat-Pagine gialle con Fabio Fazio, Nina Moric e la Littizzetto? Era il 2001. E se ciò che abbiamo visto in questo spettacolo un po' triste e demodè è il "mood" di questo nuovo canale, Agon channel Italia per me sa di stantio. Mi domando se prima di attivare tutto questo meccanismo e investire sul canale, sia stata fatta un'attenta analisi di mercato rispetto ai gusti del pubblico e alle abitudini di ascolto dei telespettatori, perchè se credono di fare l'1% di share con il reality sul calcio, l'intervista del cuore, il talent sui body guard, secondo me questi sono fuori. Sul mercato italiano non penso ci sia la "necessità" di un canale generalista, oltre ai 6 canali Rai Mediaset che da 35 anni raccolgono il pubblico più vasto, non c'è mai stato spazio per un soggetto che si ponesse su quel livello lì. Le operazioni fallite, in questo senso, sono molteplici e risalgono addirittura ai tempi di Odeon Tv di Calisto Tanzi (1987) quando certamente la scelta dei canali non era quella attuale (sebbene allora ci fosse un grosso bacino di reti locali agguerrite e ricche di prodotti mainstream piratati). Basti pensare che La7 (generalista, per modo di dire) per imporsi e arrivare neanche al 4% (magari) si è dovuta inventare uno stile nuovo rispetto al concetto consolidato fino a poco tempo fa di rete generalista. Come dicevo prima, dall'avvento del digitale terrestre, gli unici canali extra duopolio che sono riusciti a ritagliarsi una visibilità decente in Italia, tra le miriadi di proposte, sono stati il bouquet free di Discovery (Real Time e Dmax in testa) e Cielo di Sky Italia, due realtà televisive con delle caratteristiche ben definite. In primis hanno alle spalle gruppi editoriali imponenti di matrice anglosassone/americana competitivi e "del mestiere", in secundis si tratta di canali semigeneralisti (anche se questa definizione non mi piace) dalla forte identità, dal chiaro posizionamento sul pubblico, da un'ossatura che viene percepita come "innovativa", spesso "cool" e di tendenza, e soprattutto con un forte orientamento ai programmi factual, ai real-factual, ai nuovi linguaggi che uniscono il documentario al reality valorizzando il "brand" specifico che li trasmette. Una tv "brand", giusto per intenderci. Una tv che ha saputo creare le sue star (e penso ai nanetti di Real Time, ai Miccio, alle Marelle, ai Gordon Ramsey o ai Buddy Valastro, giusto per dirne alcuni) senza il bisogno di andarle a racimolare qua e là. Oltre a questa, che definirei una ragione "storica" per cui imporsi nel mercato radiotelevisivo italiano come "generalista" sia un'impresa titanica, c'è una ragione più sottile e impercettibile, che mi porta a credere che Agon Channel possa rivelarsi un buco nell'acqua. Ovvero Il fatto che il canale sia albanese. Questo da un lato rappresenta una novità, mai vista prima, che puo' portare a un abbattimento dei costi (e si sa che i costi sono una delle voci principali per il successo o meno di un progetto), dall'altro può essere un boomerang per il tipo di "immagine" che il canale porta con sè e che, vuoi o non vuoi, rispecchia anche il paese da cui trasmette (e la cui immagine non è propriamente "cool", di tendenza o "acchiappo"), senza contare che traslare un progetto di successo albanese (paese con un mercato televisivo completamente diverso dal nostro) nella "realtà" italiana non è detto che possa dare gli stessi frutti. Per il resto, sono pronto a smentirmi se il canale IN QUESTE VESTI GENERALISTE decolli veramente verso l'agognato 1% di share.
Davide Maggio dice:
Benedica, è un commento o un'enciclopedia? Lo leggerò quando potrò dedicargli tutto sto tempo :-)
IL MIO REALITY dice:
channel Italia per me sa di stantio. Mi domando se prima di attivare tutto questo meccanismo e investire sul canale, sia stata fatta un'attenta analisi di mercato rispetto ai gusti del pubblico e alle abitudini di ascolto dei telespettatori, perchè se credono di fare l'1% di share con il reality sul calcio, l'intervista del cuore, il talent sui body guard, secondo me questi sono fuori. Sul mercato italiano non penso ci sia la "necessità" di un canale generalista, oltre ai 6 canali Rai Mediaset che da 35 anni raccolgono il pubblico più vasto, non c'è mai stato spazio per un soggetto che si ponesse su quel livello lì. Le operazioni fallite, in questo senso, sono molteplici e risalgono addirittura ai tempi di Odeon Tv di Calisto Tanzi (1987) quando certamente la scelta dei canali non era quella attuale (sebbene allora ci fosse un grosso bacino di reti locali agguerrite e ricche di prodotti mainstream piratati). Basti pensare che La7 (generalista, per modo di dire) per imporsi e arrivare neanche al 4% (magari) si è dovuta inventare uno stile nuovo rispetto al concetto consolidato fino a poco tempo fa di rete generalista. Come dicevo prima, dall'avvento del digitale terrestre, gli unici canali extra duopolio che sono riusciti a ritagliarsi una visibilità decente in Italia, tra le miriadi di proposte, sono stati il bouquet free di Discovery (Real Time e Dmax in testa) e Cielo di Sky Italia, due realtà televisive con delle caratteristiche ben definite. In primis hanno alle spalle gruppi editoriali imponenti di matrice anglosassone/americana competitivi e "del mestiere", in secundis si tratta di canali semigeneralisti (anche se questa definizione non mi piace) dalla forte identità, dal chiaro posizionamento sul pubblico, da un'ossatura che viene percepita come "innovativa", spesso "cool" e di tendenza, e soprattutto con un forte orientamento ai programmi factual, ai real-factual, ai nuovi linguaggi che uniscono il documentario al reality valorizzando il "brand" specifico che li trasmette. Una tv "brand", giusto per intenderci. Una tv che ha saputo creare le sue star (e penso ai nanetti di Real Time, ai Miccio, alle Marelle, ai Gordon Ramsey o ai Buddy Valastro, giusto per dirne alcuni) senza il bisogno di andarle a racimolare qua e là. Oltre a questa, che definirei una ragione "storica" per cui imporsi nel mercato radiotelevisivo italiano come "generalista" sia un'impresa titanica, c'è una ragione più sottile e impercettibile, che mi porta a credere che Agon Channel possa rivelarsi un buco nell'acqua. Ovvero Il fatto che il canale sia albanese. Questo da un lato rappresenta una novità, mai vista prima, che puo' portare a un abbattimento dei costi (e si sa che i costi sono una delle voci principali per il successo o meno di un progetto), dall'altro può essere un boomerang per il tipo di "immagine" che il canale porta con sè e che, vuoi o non vuoi, rispecchia anche il paese da cui trasmette (e la cui immagine non è propriamente "cool", di tendenza o "acchiappo"), senza contare che traslare un progetto di successo albanese (paese con un mercato televisivo completamente diverso dal nostro) nella "realtà" italiana non è detto che possa dare gli stessi frutti. Per il resto, sono pronto a smentirmi se il canale IN QUESTE VESTI GENERALISTE decolli veramente verso l'agognato 1% di share.
stefano dice:
Secondo me se il prodotto è buono potrebbe arrivare al 2%... ora la gente vuole ottimismo in Tv... vista la crisi... ecco perché le fiction dibpreti e suore sono le più seguite... Mediaset si deve autoprodurre come negli anno 80 e vedrete che farà eccellenti ascolti
Rox dice:
Real Time non è una generalista.
kalinda dice:
Troppo ottimisti Real time ci ha messo anni per arrivare all'1%.
Rox dice:
Un canale con caratteristiche di TV generalista che potrebbe essere penalizzato dalla posizione sul telecomando. Come Cielo, del resto. E pensare che tra i primi 9 canali ci stanno MTV e Deejay TV che starebbero meglio un po' più avanti.
Violadelpensiero dice:
Boh, sarà da vedere ma a me non convince fino in fondo... potrebbe rivelarsi un flop clamoroso o un successo pazzesco, non ci saranno vie di mezzo. Il rischio è quello di voler imitare troppo lo stile mediaset e, allo stesso tempo, di passare per l'ultima spiaggia di gente più o meno reietta dalla tv (vedi la Ventura, Pupo o Maddalena Corvaglia che fin ora è stata sempre relegata al ruolo di concorrente di talent). Vedremo cosa ne verrà fuori.
federiko24 dice:
Ma a che ora ci sará Nicole Kidman?
Mattia Buonocore dice:
@federiko24 la diretta dovrebbe iniziare alle 21:15.
Davide Maggio dice:
La diretta è dalle 21.15 alle 22.15. Più o meno.
Raiset 7 dice:
Massimo arriveranno a uno 0,50% ed è pure troppo,sembra una caricatura di Telemontecarlo.Manca solo Luciano Rispoli