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Italia’s Got Talent 2017: non sarà ora di cambiare qualcosa?
di Fabio Fabbretti
06/03/2017 - 13:00

Il talento a 360 gradi è tornato protagonista su TV8 con l’ottava edizione di Italia’s Got Talent. Il programma, ripartito con le audizioni, vede i quattro giudici Claudio Bisio, Nina Zilli, Luciana Littizzetto e Frank Matano in postazione con i loro pulsanti, pronti a promuovere o bocciare i nuovi concorrenti.
Nella prima puntata a farla da padrone è stato un po’ l’effetto Corrida, con molte performance strampalate (troppe, onestamente) al servizio delle parolacce ormai “da copione” della Littizzetto, delle incursioni sul palco di Bisio, della risata di Matano e… di Nina Zilli, che poco dà allo show. Insomma, tutto già visto, soprattutto quando il programma imperversava nei sabati sera di Canale 5.
Con la seconda puntata, invece, c’è stata una netta inversione, o meglio un ritorno all’impronta che inizialmente Sky aveva dato allo show, dove si ride meno ma ci si commuove e si applaude di più perché a palesarsi è spesso il talento vero, talvolta ingenuo e inconsapevole, come quello dei due giovanissimi fratelli Elena e Francesco, che hanno trasferito la loro musica dalla propria cameretta al palco di Italia’s Got Talent, ottenendo il primo golden buzzer di questa edizione (a schiacciare il pulsante d’oro è stata Luciana Littizzetto), che significa accesso diretto alla finale.
L’Italia, dunque, ha talento, ma il programma in sé non “impressiona” più come un tempo. Dà la sensazione di essere semplicemente una vetrina, seppur degna, per tutti coloro che arrivano a mettere in gioco e in mostra le proprie qualità artistiche, ma nulla più. Guardata la vetrina, viene voglia di buttare un occhio anche all’interno (così si fa, no?) e scopri che tutto ti accoglie ma niente ti abbraccia.
Perché, diciamolo, Got Talent così com’è pensato (e comunque non l’abbiamo pensato noi italiani) alla lunga stanca. L’assenza di una reale competizione si fa sentire e forse, dopo otto edizioni italiane, è bene mettere mano al format e introdurre qualche variante che possa animare lo show e ricordare alla giuria che c’è un pubblico a casa, altrimenti la sensazione sarà sempre quella di guardare il classico gioco dove a divertirsi sono i quattro seduti al tavolo, mentre il resto assiste tra applausi e sbadigli. E zapping.
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LeoNandoSpern dice:
Inizialmente la versione Sky di IGT la ritenevo inferiore a quella di Canale 5 (erano insopportabili le risate finte inserite in post produzione, per fortuna eliminate), ma poi ci ho fatto l'abitudine. In ogni caso l'attuale IGT batte 100-0 TSQV. P.S. Ritengo Claudio Bisio sprecato per fare solamente il giudice e buzzare. Merita la conduzione di importanti show.
Nina dice:
Io preferivo nettamente quello di Canale 5. Qui è molto incentrato sulle personalità di Littizzetto e Bisio, perfino troppo direi. Tu si que vales, comunque si giova del grande fiuto di Maria De Filippi per le situazioni comiche.
Guasty dice:
Guardo IGT dalla puntata pilota del 2009 su Canale 5 e mi piaceva sia a Mediaset che adesso a Sky. Personalmente, apprezzando molto Britain's Got Talent, il passaggio a Sky ne ha giovato parecchio al programma, rendendo impietoso il paragone con qualsiasi clone, vedi quella ciofeca sconclusionata di TSQV, e ora vi espongo perché. - Meno esibizioni noiosissime di ballerini e acrobati (ne erano tutti pieni le scatole, a TSQV hanno continuato a riproporle senza sosta) - Commenti e giudizi più rapidi da parte dei giudici - Regia, montaggio e scenografia eccellenti (il palco delle audizioni di IGT su Canale 5 era una poracciata in confronto, colpa della De Filippi che non rinnova mai gli studi dei suoi programmi) - La durata di ogni puntata sui 90-100 min (esclusi gli spot), un aspetto non da poco e che rispecchia più fedelmente la versione originale Solo per questi motivi IGT batte a mani basse TSQV.
xxxxx dice:
*no, facciamo 4 si, se no non si arriva alla maggior parte.
xxxxx dice:
lorenzo: io farei così: -il concorrente propone la sua esibizione per intero, di durata massima di 10 minuti (come nella versione albanese); -la giuria è composta da 5 elementi (Mara, Maria, Gerry, Teo, Rudy) e i risultati delle votazioni del pubblico vengono letti dal conduttore (uno solo, o Rugiati o Belen); -per passare il turno il concorrente deve avere almeno 3 si dai giudici oppure 2 si e il consenso della giuria popolare. Se il voto della giuria popolare è del 100%, i giudici possono decidere di mandare in finale l'artista, altrimenti il concorrente accede alla fase di scrematura, come tutti gli altri. -niente sfide (se non nella fase di scrematura).
lorenzo dice:
Bravo ... A Tu si que vales mancano quegli elementi, soprattutto il regolamento e' molto confusionario ... Anche la questione "clessidra" e "bacchette" sono superflue non sono immediate come il baz di IGT. Ecco perché tra i due (versione di Canale5 però) preferivo IGT. Con modifiche opportune sarebbe migliore. Ottimo anche l'ingaggio di Venier e Mammuccari, senza senso invece Rugiati, alla conduzione basta ed avanza Belem.
xxxxx dice:
Lorenzo: le prime stagioni di IGT su Canale 5 sono state fantastiche, ma probabilmente dopo un po' il programma avrebbe stufato comunque. Infatti, in TSQV (che io preferisco) hanno avuto la buona idea di mettere Mammucari e Mara, e la possibilità di mandare subito in finale alcuni concorrenti per creare "tensione". Se TSQV avesse un regolamento meno sconclusionato e conduttori più presenti, probabilmente sarebbe anche migliore dell'IGT attuale, secondo me.
Lorenzo dice:
Io lo preferivo di gran lunga su Canale5! Tra questo e tu si que vales però IGT ha un meccanismo più "impostato",e quindi lo preferisco.