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Sanremo sfida il Tar: il Comune ricorre contro la sentenza
Istituita anche una commissione per garantire dal 2026 la regolare realizzazione della kermesse
di Fabio Fabbretti
12/12/2024 - 15:23
© US Rai
Il Comune di Sanremo ha deciso di ricorrere contro il Tar della Liguria che ha dichiarato illegittimo l’affidamento diretto alla Rai del Festival di Sanremo, disponendo l’obbligo – a partire dall’edizione del 2026 – di una gara pubblica per assicurarsi la kermesse. Lo comunica, in una nota, direttamente il sindaco della città dei fiori, Alessandro Mager:
Dopo aver analizzato la pratica e approfondito i possibili sviluppi futuri, alla luce del pronunciamento del Tar, abbiamo assunto la decisione di ricorrere al Consiglio di Stato per continuare a tutelare il Comune in tutte le sedi.
L’amministrazione civica, si apprende da RaiNews, ha affidato l’incarico allo studio Bonura di procedere all’appello. La posizione del Comune è chiara: il marchio Festival della Canzone Italiana è suo, mentre il format televisivo appartiene alla Rai.
Ci siamo attivati immediatamente per predisporre la manifestazione di interesse. Oggi, infatti, è stata costituita un’unità operativa per la ‘Concessione dell’uso in esclusiva del marchio Festival della Canzone Italiana’ inerente allo svolgimento del Festival a partire dall’anno 2026
spiega Mager. Una mossa preventiva qualora il ricorso al Tar non venisse accolto. Questa unità operativa è realizzata dal segretario generale Monica Di Marco ed è composta anche dai dirigenti del turismo e dei servizi finanziari, dai funzionari dell’ufficio gare e contratti, dall’avvocatura comunale e dal capo di gabinetto.
La risposta della Rai alla sentenza del Tar
Appresa della clamorosa sentenza del Tar, la Rai era prontamente intervenuta a rivendicare la “titolarità in capo a Rai del format televisivo da anni adottato per l’organizzazione del Festival”.
Il Tar Liguria ha giudicato irregolari soltanto le delibere con le quali il Comune di Sanremo ha concesso in uso esclusivo a Rai il marchio ‘’Festival della Canzone Italiana’’, nonché alcuni servizi ancillari erogati in occasione dell’organizzazione del Festival stesso. Dunque, nessun rischio che la manifestazione canora, nella sua veste attuale, possa essere organizzata da terzi
si legge nella nota di Viale Mazzini in cui però non si dice nulla di nuovo. Un tentativo di ammorbidire una vicenda che è invece alquanto spinosa per la TV di Stato. In merito alla questione ha parlato anche Pier Silvio Berlusconi.