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Codacons contro il cast di Sanremo 2025: “Vanificati anni di battaglie contro la violenza di genere”
L'associazione valuta la possibilità di bloccare la partecipazione dei rapper
di Daniele Lombardi
01/12/2024 - 20:57
© US Goigest/foto di Adriano Alia
A poche ore dall’annuncio del cast di Sanremo 2025, sono già sorte le prime polemiche. A sollevarle, è – manco a dirlo – il Codacons che, in una nota, ha manifestato il proprio disappunto:
Con la decisione di portare al Festival di Sanremo 2025 rapper e trapper che in passato si sono contraddistinti per testi violenti, sessisti e omofobi, la Rai e Carlo Conti vanificano anni di battaglie contro la violenza di genere.
Il comunicato prosegue poi ricordando che già nei giorni scorsi l’associazione aveva espresso la propria contrarietà circa l’eventuale partecipazione di alcuni cantanti:
Avevamo esplicitamente diffidato l’azienda a non portare a Sanremo artisti i cui brani sono stati caratterizzati in passato da violenza, insulti verso le donne e contenuti sessisti. Tuttavia la Rai e Carlo Conti hanno deciso di premiare rapper e trapper violenti e dai testi pericolosi, inserendoli nel cast del prossimo festival di Sanremo. Da anni cerchiamo di contrastare la musica violenta e i testi che vanno sempre più oltre il limite. Ripetiamo che questa è una scelta gravissima che vanifica anni e anni di battaglie e attività di sensibilizzazione contro violenza di genere, omofobia, bullismo, e che offende milioni di donne italiane. Per tale motivo stiamo valutando le possibili iniziative legali da intraprendere per bloccare la partecipazione dei rapper scelti da Carlo Conti per il prossimo festival di Sanremo.
Il riferimento, seppur implicito, è ai vari Emis Killa, Tony Effe e Guè che, nella loro carriera, hanno portato alla ribalta testi espliciti e discutibili. Viene da chiedersi se nella lista di chi escludere, il Codacons annoveri anche Fedez, dopo la pace fatta in seguito ad una serie di querelle. Se in linea generale una riflessione sui testi e sulla carriera dei rapper (come di qualsiasi cantante) è doverosa, quello che sembra esagerato è diffidare preventivamente l’azienda senza aver letto e ascoltato i testi dei brani che gli artisti porteranno sul palco dell’Ariston dall’11 al 15 febbraio 2025. E, stando alle parole di Conti, non saranno sicuramente ‘canzoni pericolose’.