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SANDRO FERRONE E’ IL QUARTO BOSS IN INCOGNITO (2^ STAGIONE)
di Massimo Falcioni
12/01/2015 - 20:06

“Di me potete fare qualsiasi cosa”. Ha le idee chiare Sandro Ferrone, protagonista della quarta puntata di Boss in incognito, in onda stasera alle 21.10 su Rai 2.
A capo dell’azienda d’abbigliamento Ferrone Spa, l’imprenditore ha deciso di partecipare al programma condotto da Costantino della Gherardesca “per vedere quello che accade fuori il mio ambiente giornaliero e per poter ripercorrere dei passi che mi ricordano il passato”. Un’esperienza che porterà Ferrone ad agire per una settimana sotto copertura, camuffandosi e assumendo le sembianze di un lavoratore della propria società. Come al solito, ai dipendenti verrà fatto credere che si sta girando un documentario incentrato sul mondo del lavoro.
Il marchio dell’imprenditore nasce nell’immediato dopoguerra, sviluppandosi negli anni del boom economico. Con oltre 2 milioni di capi venduti, la sua ditta vanta un fatturato di 30 milioni di euro. Dispone di circa 90 dipendenti diretti ed è presente in 500 negozi multimarca, in Italia e all’estero (in ben 25 Paesi).
Prima di Ferrone, Boss in Incognito aveva seguito i passi di Fabrizio Piantoni (settore alberghiero), Carmine Martire (dolciario) e Chiara Nasi (ristorazione). Partito il 22 dicembre, il reality ha visto crescere gli ascolti, arrivando a toccare la settimana scorsa il 10,5% di share, con quasi 3 milioni di telespettatori incollati allo schermo.
Boss in Incognito: ecco cosa farà Sandro Ferrone
Ferrone interagirà con i suoi sottoposti. Aiuterà un fattorino addetto alle consegne e un rappresentante in uno showroom. Diventerà inoltre un commesso in un punto vendita nei pressi di Roma. Prenderà atto in presa diretta delle potenzialità e delle criticità della sua azienda, fino al faccia a faccia finale coi suoi dipendenti, che al termine della puntata verranno convocati.
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IL MIO REALITY dice:
Il format nella passata edizione mi aveva appassionato, sarà che ha rappresentato una "novità" (anche per la rete che l'ha trasmesso, quindi la modalità di "fruizione" televisiva da parte dello spettatore). Quest'anno ritengo manchi un "quid", c'è qualcosa che mi sfugge. Mi è parso leggermente più "costruito", ad esempio alcuni "casi umani" proposti mi sono sembrati forzati. Il finale resta un punto di forza del format, emotivamente parlando, ma anche lì ho trovato qualcosa di leggermente più "patetico" rispetto alla scorsa edizione.