L’irriverenza è arrivata nel venerdì sera di Rai 1, il che è già un fatto eclatante. Ma se aggiungiamo che è comparsa in un programma di Carlo Conti, normalmente il più classico fra i conduttori, diventa quasi un evento: la prima puntata di Si può fare!, la ricorderemo sicuramente e non solo per le performance dei concorrenti, quanto per le battute e i doppi sensi sprecati dalla giuria e, incredibilmente, cavalcati dallo stesso Conti.
Si può fare!: Amanda Lear è la giurata ideale
Voglia di sorridere e di non prendersi troppo sul serio, dunque. I duetti tra la scatenata Amanda Lear – giurata ideale per l’assoluta mancanza di peli sulla lingua – e Pippo Baudo, secondo la collega troppo attento all’avvenenza delle concorrenti, hanno fatto da sfondo, insieme all’olimpionico rigore del terzo giudice Yuri Chechi, alle esibizioni dei dodici protagonisti. Esibizioni molto particolari e a tratti spettacolari, come quella di Maria Amelia Monti e Federica Nargi, che pattinavano sulla pedana appese letteralmente al collo del loro tutor. O i Tessuti aerei, durante i quali Luca Marin ha rischiato di capitolare giù dai teli, cosa che gli ha fatto perdere la sfida contro Maddalena Corvaglia, proclamata poi vincitrice della puntata. La signora Burns in effetti appare allenatissima: merito forse dell’esperienza della scorsa estate a Jump! ?
A parte qualche piccola paura e l’ansia da prestazione, clima di divertimento nello studio 5 del Nomentano in Roma, animato da Sergio Friscia, che ha offerto addirittura il bis del suo balletto in stile Bollywood, e Marco Columbro, forse un po’ troppo sopra le righe e volutamente scatenato. Tanti elementi diversi in scena, comunque, che hanno contribuito a confezionare uno show godibile, che sembra originale quando invece, a rifletterci, è un connubio di cose già viste.
Si può fare!: tracce di già visto in un programma che funziona
Lo spettro di Italia’s Got Talent per esempio si sente, e non solo perché c’è l’autore Giona Peduzzi in comune: la scenografia piuttosto cupa e la posizione dei giudici lo richiama alla mente. Così come la presenza dei performer internazionali e le loro velocissime esibizioni hanno il sapore dello Show dei record. E a voler poi andare indietro nel tempo, la sfida che mettono in atto i concorrenti e il dubbio sulla buona riuscita non ricordano il mitico show del sabato sera di Rai 1 Scommettiamo che…? La mescolanza di elementi, comunque, paga, perché il programma scorre veloce e non stanca, complice anche la divisione della serata in due blocchi: prima le esibizioni dei vip e dopo i nuovi numeri eseguiti alla perfezione dai tutor.
Tra tante eccellenze, una spicca ed è proprio quella di Carlo Conti, bravo come sempre, più sciolto del solito e soprattutto coraggioso: ad aver voluto in un suo programma Pippo Baudo, pur sapendo quanto colui che inventò la televisione può dilungarsi nei commenti e prendere più spazio del dovuto, per una sorta di deformazione professionale. Ma le (piccole) note negative non possono mancare e una la condividiamo con voi: se ne sarà accorta, la regia, di aver fatto rivedere in chiusura l’esibizione di Muniz quando doveva invece mostrare quella di Columbro?
1. Leonardo ha scritto:
5 maggio 2014 alle 18:04