La morte dei talk show? “E’ una stupidaggine assoluta. Sono un genere eterno. Semmai sono morti i reality, che davano a chiunque l’illusione del successo“. Alla vigilia del suo ritorno in onda con Servizio Pubblico, Michele Santoro assicura lunga vita al dibattito politico in tv e lo fa in un’intervista al Corriere. Certo, qualcosa è cambiato: “all’inizio evocava l’agorà, la tragedia greca, oggi ricorda l’avanspettacolo“, ma in fondo il format del confronto a più voci è rimasto lo stesso. Oggi, però, l’offerta giornalistica è più ampia e lo stesso Santoro si trova a seguire le gesta catodiche di alcuni suoi ex allievi, come Corrado Formigli.
“E’ interessante vedere che lui e Iacona si sono divisi i due linguaggi che io tenevo insieme: Corrado il talk, Corrado il racconto” ha detto al riguardo Santoro, il quale ha però confidato di guardare Presa Diretta quando il talk “appalla“. Nell’intervista al quotidiano di via Solferino, il giornalista ha anche speso qualche parola su altri suoi colleghi: di Bruno Vespa, ad esempio, ha riconosciuto la caratura istituzionale, mentre ha tentennato nel definire il neo conduttore di Matrix, Luca Telese, un vero competitor di Porta a Porta. “Al momento è come se l’Inter scendesse in campo contro la Battipagliese” ha affermato. Al contempo – colto dalla sindrome di Pippo Baudo – Michele si è compiaciuto di aver ‘inventato’ televisivamente Nicola Porro: “se non fosse venuto spesso ospite da noi, forse non avrebbero notato le sue capacità” ha detto.
Il 26 settembre prossimo, il giornalista tornerà in onda su La7 con Servizio Pubblico e, con ogni probabilità, esordirà occupandosi di Silvio Berlusconi. “L’uomo è un combattente” ha riconosciuto Santoro, che proprio lo scorso anno totalizzò ascolti da capogiro grazie allo scontro titanico con l’ex premier (“non c’era nulla di combinato. C’erano due storie che si incrociavano e hanno creato un clima avvincente“). Riguardo al futuro della tv, poi, Michele ha commentato le recenti parole di Maria De Filippi – che ha detto di volerlo a Mediaset – ed ha speso un apprezzamento nei suoi confronti:
“Credo intendesse dire che Mediaset dovrebbe aprire una nuova stagione e tornare a essere la più libera tra le reti. Non mi pare il momento, però (…) Ho apprezzato le parole della De Filippi: è uno dei rari personaggi tv che considero di primo piano” ha detto.
Spaziando da un argomento all’altro, il mattatore di Servizio Pubblico ha commentato anche le prime mosse di Urbano Cairo a La7. “Poteva restare schiacciato dalle superpotenze, invece ha navigato sui bordi facendo denaro dove gli altri lo perdevano” ha dichiarato, aggiungendo però che “ora deve prendere i suoi rischi, non solo economici” e giudicando la possibile dipartita di Maurizio Crozza da La7 “un pessimo segnale“.
Indossando i panni del vate, infine, Nostradamus Santoro ha previsto che “finita l’era Berlusconi, arriveranno le major. Gli investitori stranieri. E anche la Rai dovrà rinunciare ad una rete“. Ma quella sarà tutta un’altra storia…
1. Alessandro ha scritto:
18 settembre 2013 alle 14:11