Luigi Gubitosi è stato uno dei pochi Direttori Generali della Rai ad aver espresso un reale apprezzamento nei confronti di Carlo Freccero. Il che fa riflettere: se l’azienda pubblica può vantare nelle sue fila uno dei dirigenti più competenti in ambito televisivo, perché anche la nuova gestione non ne ha fatto uso, tenendolo confinato ad un canale del digitale terrestre? Freccero è lì, “ibernato” da anni nello scantinato di viale Mazzini, costretto a inventare palinsesti con la sola fantasia. Perché i soldi, Rai4, ha faticato ad ottenerli, nonostante l’ottima raccolta pubblicitaria, soprattutto se confrontata agli altri canali del gruppo, che invece hanno sempre potuto contare, nonostante gli ascolti tutt’altro che sufficienti, sull’appoggio incondizionato dei vertici.
E il 14 luglio quel “gioiellino” che ha raccolto l’1% di share in così poco tempo, che può contare un pubblico giovane adulto fortemente fidelizzato, compie 5 anni. Cinque anni di Rai4 che coincideranno con l’addio di Carlo Freccero dalla Rai. Sì perché il famoso dirigente dal 5 agosto andrà in pensione e saluterà – ma forse non definitivamente chissà – gli uffici dell’azienda che ha amato ma anche fortemente criticato. Nessun rimpianto, ammette, ma il dispiacere di non aver mai potuto dirigere Rai1 né RaiFiction, di non esser mai riuscito a confrontarsi con i palinsesti della rete generalista per eccellenza, rimane. Non bastano le competenze, non bastano le idee, non bastano i successi del passato: “La politica me l’ha impedito. Pazienza”.
“Mi sono divertito”, ha aggiunto, “ho fatto televisione di tutti i tipi, generalista, commerciale, il servizio pubblico, la tv satellitare con Rai-Sat, quella digitale con Rai4, ho lavorato in due paesi.” Nessun sassolino nella scarpa, dunque, e niente di cui vergognarsi perché “ho personalmente e profondamente creduto in ogni scelta editoriale fatta in questi cinque anni, conscio, d’altra parte, che in televisione nessuna scelta è giusta senza il consenso del pubblico”. E nulla da dire sui nuovi palinsesti: l’unica speranza è che con la ripresa della raccolta pubblicitaria si possano fare palinsesti più ricchi, più competitivi e di qualità.
In particolare, l’estroso Direttore ha fornito un consiglio agli attuali padroni di casa delle tre reti: ripensare al daytime “perchè la vera concorrenza nelle tv generaliste non si vede tanto nella prima serata, ma nella fascia della mattina e del pomeriggio, caratterizzato da una vastità di canali e di programmi ma anche da un pubblico diversificato ed esigente”.
Per quanto riguarda il futuro invece, ci sarà ancora la televisione: un nuovo libro e alcune proposte già arrivate. Come rivelato da Dagospia inoltre, pare che Luigi Gubitosi gli abbia proposto un contratto fino al 2016 per la Direzione Editoriale di Rai EXPO, oltre che un ruolo nel comitato direttivo.
1. iki ha scritto:
12 luglio 2013 alle 15:12