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luglio

NIGELLISSIMA: UN ESEMPIO DI CUCINA ITALIANA CHE NON PRENDE PER LA GOLA

Nigella Lawson

Se c’è una cosa che abbiamo capito sull’idea che gli americani o gli inglesi si sono fatti di noi, è che ci considerano persone con le quali parlare da almeno tre metri di distanza. L’avevamo già visto con Buddy Valastro, che nelle sue ricette ispirate al Belpaese usava quantità industriali di aglio e ce lo ha confermato Nigellissima, che per fare un piatto di (veramente poco) tipiche patate alla toscana, ha messo nella padella piena di olio vari spicchi che ha poi pensato bene di servire insieme al resto, benché bruciacchiati. Non ci siamo. Veramente no.

Queste ricette alternative potranno essere appetibili per chi non conosce la vera cucina italiana e ha uno stomaco a prova di bomba, ma il pubblico di Real Time lo sa bene che, benché sulla pizza ormai ci si metta qualunque cosa, la Meatzza non è affatto un piatto tipico. E la tagliata tipicamente fiorentina tutto è tranne che un pezzo di carne alto un centimetro. Ciònonostante il programma di Nigella Lawson può comunque risultare piacevole per la serenità con la quale lei si appresta ogni volta a cucinare, per il divertimento che evidentemente prova, per come condivide il risultato con amici e parenti e per il sorriso che ha sempre stampato sul volto.

Sorriso che fuori dal set ultimamente la conduttrice inglese di numerosi programmi tv nonché autrice di svariati libri di cucina non conserva più tanto. Dopo lo spiacevole episodio di qualche settimana fa, nel quale il marito l’ha presa per la gola (e non in senso metaforico) in un locale pubblico, il suo nome è finito soprattutto nel gossip e continua a starci, visto che lui, il miliardario Charles Saatchi, ha appena reso nota la notizia del loro divorzio, provando a giustificare il suo gesto e in parte recriminando per il fatto che la moglie non gli ha dato modo di spiegarsi e soprattutto non ha chiarito ai media che si era trattato solo di un incidente, non della loro normalità. A quanto pare Nigella, nonostante sia figlia di un politico, non conosce l’arte della negoziazione ed ha preferito andare via subito, e per sempre, di casa. Una donna sicura, dunque, e si vede anche ai fornelli.

L’affascinante e burrosa critica gastronomica, a cui daremmo meno dei suoi cinquantatré anni anagrafici, che spadella senza grembiule ma ci dà l’idea che non si scandalizzerebbe a sporcarsi i vestiti, è una che ha fegato. Davvero. Perché un po’ ce ne vuole per sfidare le regole della consuetudine e proporre di friggere le patate immergendole in abbondante olio freddo invece che bollentissimo come siamo soliti fare. E ce ne vuole anche a fare un semifreddo, sempre ovviamente nell’ambito dell’aspirazione all’italian style, e chiamarlo pudding. La domanda vien da sé: ma negli anni passati in Italia, soprattutto a Firenze, durante i quali si è innamorata della nostra cucina… dove ha mangiato Nigella? A chi si ispirano le sue creazioni? Sarebbe meglio scoprirlo, così, per essere preparati e non finirci in una serata galante. E vedremo di capirci di più nelle ultime due puntate del suo show, come sempre il martedì alle 22:35 sul canale 31.

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6 Commenti dei lettori »

1. Nina ha scritto:

9 luglio 2013 alle 16:36

Verissimo, gli inglesi e gli americani hanno un’idea assurda della cucina italiana. Me ne ero accorta da parecchi anni leggendo i libri di Patricia Cornwell in cui Kay Scarpetta viene presentata come un’ottima cuoca con grandi conoscenze della cucina dei suoi avi. Poi tirano fuori ricette assurde.



2. Luca ha scritto:

9 luglio 2013 alle 16:48

Io adoro Nigella è molto simpatica e ti fa capire come fare cucina con pochi ingredienti e poco tempo fa grandi piatti… però devo dire che certe prelibatezze italiane fatte da lei non le mangerei mai xD



3. Pippi ha scritto:

9 luglio 2013 alle 17:38

Vivendo tra l’Italia e gli USA invece mi sentirei di smentire. Forse nei programmi tv o nei libri di medici legali esagerano, ma gli americani, che ormai non mancano quasi mai di avere un piatto italiano a cena, hanno imparato a riconoscere da molto tempo cosa comprare e cosa no, in quali negozi andare e come cucinare, e conoscono le ricette italiane meglio di molti di noi. Ho mangiato quasi carbonare più buone in California che in tutta Roma, e ho sentito disquisire per ore riguardo a “meglio la bufala che la mozzarella fior di latte”. Forse in questi programmi tv vincono i luoghi comuni, ma mai come quelli di noi che pensano ancora che gli americani comprino i ravioli + ragu in scatola come nei film…quasi oserei dire che abbiamo più luoghi comuni noi italiani sugli americani e inglesi che loro su di noi.



4. Lea ha scritto:

10 luglio 2013 alle 01:18

Abitando fra USA e Londra, in effete la cucina italiana piace moltissimo, pero` ho visto cose assured sopratutto negli USA dove pensano di mangiare italiano con delle cose che nessuno ha mai sentito.
Cmq Nigella e` simpatica, e dimostra come sono poco attenti a certe cose che pe noi sono essenziali tipo sbucciare, lavare bene ecc…ma si sa gli inglesi anche di elevato stato sociale come lei (suo padre era ministro della Tatcher)rimangono ………..



5. Pippi ha scritto:

10 luglio 2013 alle 11:52

Lea: e’ un programma televisivo, ti aspetti che perdano ore a lavare le verdure? Mi pare i tuoi siano solo luoghi comuni, specie dopo le tue considerazioni e la tua generalizzazione sugli inglesi di elevato stato sociale (come se ci si aspettasse che debbano essere meglio di quelli di livello più basso??, o come se tutti gli inglesi e gli americani fossero uguali?) Non so che americani conosci, ma hai fatto una descrizione che poteva forse esistere 20 anni fa, le cose sono molto diverse da molto tempo..anche nel paese più sperduto degli Stati Uniti esiste un ristorante italiano, e corsi di cucina italiana.



6. Valentina ha scritto:

2 agosto 2013 alle 21:20

Pippi mi sa che vivi nel mondo di fruttolo e vuoi vedere solo quello che ti pare. Mai visti americani ed inglesi mangiare una cucina italiana decente.



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