Difficilmente si troverà qualcuno a cui Pippo Baudo sia indifferente. E se lo trovassimo, sarà qualcuno che non conosce o non guarda la tv. Perché quelli che la seguono si dividono grossomodo in due categorie: quelli che lo amano perché rappresenta il passato, perché ricorda i bei tempi, e quelli che non lo amano affatto, in quanto fautori di una modernità da cui Baudo sembra lontano anni luce.
Ed in effetti, nella tv moderna, alla affannosa ricerca del cambiamento, il conduttore siciliano ci sta come i cavoli a merenda. Il nuovo programma di Baudo, Il Viaggio, in un contesto del genere conserva uno spazio in cui questa ricerca del nuovo si fa da parte, permettendo al telespettatore di respirare con più calma, donandogli rassicurazione. La trasmissione di Rai 3 (stasera la terza puntata della seconda serie) porta sulla testa quasi una spada di Damocle: il suo futuro (nonché il compenso del conduttore) dipendono dallo share, che per ora ruota attorno al 6%.
Un lungo giro a bordo di un camper, un nonluogo quasi fuori dal mondo che però porta il pubblico a visitare scorci d’Italia che si danno per scontati da sempre e di cui a volte si ignora la storia. Tappe importanti come Milano e Roma, immagini di repertorio e molti racconti, aneddoti di cui Pippo si sforza di rendere partecipe il pubblico continuando a diffondere quel sapore nazionalpopolare di cui è stato protagonista per oltre cinquant’anni, entrando in punta di piedoni nelle case dei telespettatori che in lui quasi vedono una sorta di memoria storica della cultura nostrana.
Certo, Baudo è rassicurante ma incute anche soggezione, essendo per indole ed esperienza un grande accentratore: gli ospiti che gli fanno compagnia nel suo viaggio devono mostrarsi più acuti e affamati di racconto di lui, per prendersi un proprio spazio; lo hanno fatto Biagio Antonacci con i suoi racconti di famiglia nella prima puntata ed Enrico Brignano nella seconda, stuzzicando il conduttore che si è divertito ad ascoltarli e a fargli da spalla. Perché se non partecipi attivamente, ti ritrovi come Barbara De Rossi che ha fatto quasi scena muta, passeggiando in carrozza dalle parti di piazza di Spagna con Baudo che la bombardava di chiacchiere e chicche. In questo senso, per la terza puntata si punta tutto su Neri Marcorè, ospite insieme a Giovanni Allevi dell’appuntamento dedicato alle Marche.
Quello di Rai 3 è un viaggio nel continuum spazio-temporale conosciuto non tanto per le parole spese dai filosofi ma per quelle del caro Doc in Ritorno al futuro. Per dirla in parole povere, Baudo osserva e racconta oggi un Paese che lui stesso ha contribuito a cambiare, che piaccia o meno. E lo fa usando un mezzo, quello televisivo, di cui lui stesso è stato protagonista per tanto tempo, un tempo che è lontano ma che non può essere dimenticato.
1. Mickey ha scritto:
1 luglio 2013 alle 13:19