21.12.2012, non solo la data che segnerà la fine del mondo secondo le profetiche “farneticazioni” dei Maya ma anche la fine di un programma discusso come G’Day. A far notare la spiazzante coincidenza della temuta data con la conclusione di un’avventura televisiva durata ben 336 puntate è stata la stessa Geppi Cucciari che due giorni fa ha lanciato un servizio che pone l’accento sulla “terribile” verità.
Prendendo atto del provvedimento della rete, la Cucciari e il suo staff sono pronti a salutare il limitato, ma affezionato pubblico dello show con una puntata speciale della durata di un’ora che vedrà la partecipazione di molti volti noti del piccolo schermo nonché affezionati alla trasmissione: da Matteo Bordone ad Alessandro Fullin, da Flavio Soriga a Paola Marella e ancora Marco Maccarini, Gabriele Sbatella e colei cheprenderà il posto di G’Day nella fascia preserale antecedente il TgLa7: Benedetta Parodi, minacciata con il matterello da una Geppi bramosa di difendere la sua creatura nel video ironico trasmesso qualche giorno fa (e che trovate sotto).
Diversi sono stati i punti deboli della nuova versione di G’Day, da una frenetica corsa contro il tempo a una miriade di volti triti e ritriti fino a una serie di rubriche tanto ironiche quanto sconnesse, ma certo l’unico elemento sempre costante nonché garante del programma rimane uno: l’autoironia. Intanto una nuova sfida televisiva aspetta la Cucciari, ovvero Le Invasioni Barbariche di Daria Bignardi.
Il barbarico talk-show della Bignardi, che riprenderà in prima serata su La7 dal 23 gennaio, sarà arricchito, infatti, da una copertina settimanale curata da Geppi: una sorta di vetrinetta a mo’ di Crozza in quel di Ballarò? Può darsi, fatto sta che chiusa una porta si apre un portone dato che la notizia dell’approdo della neo signora Bonaccorsi in prime time su La7 in primavera è stata confermata dalla rete, intenzionata a valorizzare al meglio la sua irriverente beniamina. Un’ottima consolazione per l’ex volto comico di Zelig che, ammettiamolo, ha magnificamente incassato la chiusura anticipata di un programma che, pur avendo alcuni meriti, obiettivamente non ha funzionato, scegliendo insieme ai suoi autori la via del sarcasmo, apprestandosi a concludere questa esperienza lasciando di sé un ricordo fresco e irriverente come la linea editoriale portata avanti nel corso di questi mesi.
1. LUCA ha scritto:
20 dicembre 2012 alle 17:38