Si può essere vincenti senza vincere? Paolo Bonolis lo è. La sfida del preserale tra Rai 1 e Canale 5 è ancora saldamente in mano a Carlo Conti con L’Eredità, ma Avanti un altro ormai tallona costantemente da settimane la concorrenza, piazzandosi di diritto tra i successi televisivi della stagione in corso. Una sfida, ci tiene a precisare il conduttore romano, vinta insieme all’azienda, quasi a voler mettere a tacere le voci che lo vogliono da “sempre” non in sintonia con la tv del Biscione. In realtà, è la cosiddetta tv del dolore che lo urta maggiormente, Rai o Mediaset che sia:
“Mi inquieta, sembra quasi che i conduttori siano i mandanti - accusa Bonolis in un’intervista al settimanale Chi - Ormai è tutto in vendita: la morte, il dolore”.
Alcuni diranno: ma a parlare è lo stesso che anni fa a Domenica In intervistò il serial killer Donato Bilancia? Paolo mette subito i “paletti” sulla questione, rimarcando la differenza tra il suo fare tv e quello di alcuni suoi colleghi:
“Si, ma non volevo approfondire i lati più morbosi dei suoi delitti, volevo capire in quale momento il lato oscuro di Bilancia fosse diventato dominante. E Ricci cercò di screditare quello che abbiamo fatto perché Striscia aveva problemi con il mio Affari Tuoi”.
Malumori a parte (pare superati) con il patron del tg satirico, Paolo Bonolis apre ad altri progetti con Mediaset, diventata ormai la tv dove riesce ad esprimersi meglio (fatta eccezione per Il Senso della Vita, per sua stessa ammissione poco affine alla prima serata di Canale 5). Non del tutto scartata l’ipotesi di una nuova edizione di Ciao Darwin (“Non è detto, Mediaset sta ancora decidendo. I costi del programma potrebbero essere proibitivi” dice), mentre avanza la possibilità di realizzare il sogno di essere un documentarista:
“Certo, mi piacerebbe fare documentari e forse fra un po’ li farò: sto trovando la strada giusta per poterli fare. E Mediaset sta per darmi retta“.
1. osservatore ha scritto:
14 novembre 2012 alle 12:26