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SIMONA VENTURA A DM: SAREI STUPIDA A PROPORRE UN PROGRAMMA SIMILE A QUELLI CHE IL CALCIO SU CIELO

di Davide Maggio

21/09/2012 - 16:23

SIMONA VENTURA A DM: SAREI STUPIDA A PROPORRE UN PROGRAMMA SIMILE A QUELLI CHE IL CALCIO SU CIELO

Simona Ventura
Simona Ventura

Continua quest’oggi la nostra chiacchierata con Simona Ventura. Qualora aveste perso la prima parte, recuperatela cliccando qui.

Con Giorgio Gori e Antonio Marano vi definivo il trio…

I tre porcellini? (ridiamo, ndDM. Li definivo “trio dello svecchiamento“). Con tutto il rispetto vorrei evitare, dopo tanti anni, di essere continuamente identificata con Gori. Ognuno per la sua strada.

In politica entreresti mai?

No. Con la politica non si riesce ad arrivare a niente. Io sono una donna di azione. A me piace ricevere delle proposte e poterle risolverle. E’ un Paese difficile.

L’Isola dei Famosi non si fa più su Rai 2. Non è che…

Stai insultando la mia intelligenza se pensi che io possa fare l’Isola, dopo averla fatta con enorme successo sulla tv generalista; così come si insulterebbe la mia intelligenza se si pensasse che io possa fare un simil Quelli che il Calcio su Cielo. Non farò mai niente di simile al mio passato.

Quindi che programma sarà quello della domenica?

Non è stato ancora neanche deciso se lo faccio.

Immagina di essere davanti ad uno specchio. Cosa vedi?

Dipende dalle ore della giornata.

La mattina!

Un cesso (ride, ndDM).

Pomeriggio?

Va un po’ meglio!

Prima di andare in onda?

Dopo 25 anni, prima di andare in onda, sono ancora emozionata.

Rito scaramantico?

Non ce l’ho.

Neanche un goccetto di vino?

Beh, quello si. Magari un Negroni sbagliato. Dipende dal momento.

Introspettivamente, invece, cosa vedi?

Una persona che dà tutto. In campo metto tutta me stessa perchè non voglio avere il rimorso di non aver dato abbastanza. Questa è l’altra linea rossa della mia vita. Quando metti tutto sul tavolo, non hai mai il rimpianto.

Ne hai azzeccate tante…

Ma il valore aggiunto che ti danno i flop è molto più importante.

Le tre scimmiette, per esempio?

E’ il programma preferito del mio secondo figlio Giacomo che mi chiede ancora quando torno a fare Le Tre Scimmiette, amore!

Hai venduto casa di Piazza della Repubblica?

Non so niente (ride, ndDM). L’ho venduta perchè sono andata a convivere con Gerò. Mi sembrava giusto condividere un posto nuovo.

Nuovo anche per lui?

Si. Due cuori e una capanna. Un nuovo progetto va iniziato da zero.

Come chiami Mara Venier?

Suocera o sorellona. La trovo straordinaria. Con La Vita in Diretta ha fatto un mazzo così a tutti. E’ top!

Non hai fumato nemmeno una sigaretta!

Non fumo più. I miei figli mi odiavano, dicevano che sembravo un posacenere e mi facevano fumare fuori. Adesso mi concedo solo qualche sigaretta in trasmissione. Come dicono i miei amici americani… solo fumo social!

Chi è il tuo dentista?

Monica Guadagno ma sinceramente i denti sono miei.

Diciamo che non è ancora il momento della dentiera!

Chi ha le faccette, si vede ad occhio nudo.

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32 commenti su "SIMONA VENTURA A DM: SAREI STUPIDA A PROPORRE UN PROGRAMMA SIMILE A QUELLI CHE IL CALCIO SU CIELO"

  1. @ Il mio reality :) ti ringrazio ma sicuramente altri pensano come me che la Ventura a volte forzi il personaggio che si è costruita sulle scene, forse perché è bene mostrarsi così per non apparire vulnerabili. La cattiveria che certi giornali schierati hanno vomitato su Luxuria, colpevole di aver soffiato il premio a qualche protetta da certo sistema mediatico non poteva passare inosservata. Il centrodestra puntava tutto sulla Ventura per l'intrattenimento di Raidue: se ricordi la sua Quelli che il calcio non poteva certo infastidire i piani alti della Rai. Secondo me non ha fatto male ad andare su Sky: lei ha voglia di sperimentare senza sentire il fiato sul collo e in Rai non avrebbe potuto farlo. Come dici tu non avrà una grande cultura ma secondo me vuole affrancarsi dal ruolo di "strillona ridanciana" che le hanno cucito addosso, ad esempio preparando quel nuovo talk che ha detto di voler fare per parlare dei problemi delle persone comuni, immagino prima di tutto economici. Inoltre su Sky può produrre e non avrà nessuna incertezza sul "posso o non posso farlo?". Hai visto come la politica metta in forse qualsiasi progetto, come la stessa soffochi ogni spinta di creatività e di innovazione sotto il peso della burocrazia aziendale (Il balletto vergognoso su Report - andrà in onda oppure no - che per mesi ha tenuto in ostaggio il lavoro della Gabanelli in una azienda seria non sarebbe mai accaduto). Questo è il prezzo che la Rai paga al potere dei partiti e dei nominati dagli stessi, per cui ogni dichiarazione può essere smentita nel secondo successivo da un altro consigliere o direttore o politico che dall'esterno dà indicazioni diverse, e ogni governante può intervenire in qualsiasi momento per minacciare ritorsioni e attuarle (proprio come il togliere la tutela legale pagata dalla Rai ad un programma giornalistico che senza non potrebbe permettersi la difesa dalle querele facili dei potenti). Sky è elitaria, chi ha voglia di abbonarsi se calcolasse quello che spende per un anno per la pay tv? Ma la stessa Sky è momentaneamente l'approdo ideale per la Ventura; certo, il grande pubblico - soprattutto quello economicamente più svantaggiato - non può più seguirla in questa avventura, ma se La7 o una Rai con un diverso assetto in futuro dovesse richiamarla (lei esordì proprio a Telemontecarlo se non sbaglio) potrebbe tornare in chiaro ma con un'immagine professionale più matura, più versatile, più spendibile in un momento in cui anche quando fai ridere devi dimostrare di saper considerare il periodo economico che viviamo, la consapevolezza di saper affrontare anche temi più seri senza paure o imbarazzi. Il suo carattere orgoglioso comunque non so se le dà tutta l'umiltà che servirebbe per capire che pensare che l'Italia di oggi sia solo quella rappresentata da Flavio Briatore o dagli amori dei milionari calciatori italiani è assolutamente fuorviante e offensivo. Certamente è sulla buona strada se sente il bisogno di firmare una trasmissione in cui emerge anche l'altra Italia, che è maggioritaria ma che non si vede perché non vive davanti alle telecamere.