Michael Jackson è morto all’età di 50 anni, stroncato da un arresto cardico a Los Angeles, nella sua abitazione di Holmby Hills.
Mentre vi scriviamo la folla radunata all’esterno dell’UCLA Hospital cresce a vista d’occhio, e gli elicotteri delle reti televisive americane mandano in diretta le immagini di una tragedia del tutto inaspettata. Michael Jackson stava per tornare, con una serie di concerti, in un tour chiamato “This is It“, che avrebbe segnato l’addio alla musica dell’artista e sarebbe stato un vero e proprio ringraziamento a tutti i suoi fedelissimi fan. Era sotto controllo medico, continuano a ripetere i network all-news che convulsamente danno aggiornamenti sulla vicenda. La sua “ultima chiamata sul palco“, come lo stesso Michael l’aveva definita, non avrà mai una risposta.
Oggi il mondo non ha perso soltanto un cantante. La sua voce, la sua storia di bambino prodigio dall’infanzia difficile, la sua carriera, i suoi record, l’amore della gente per il mito che era diventato, hanno reso Michael Jackson una vera e propria icona dei nostri tempi. E stanotte l’icona diventa leggenda, come un re che prematuramente da l’addio al suo popolo. Se ne è andato da innocente, scagionato da quelle accuse che hanno infangato il suo nome; se ne è andato sorridente, dopo un’ultima conferenza stampa in cui aveva voluto parlare alla gente per confermare un ritorno in cui credevano ormai in pochi; se ne è andato inaspettatamente, facendo notizia come sempre aveva saputo fare nella sua vita.
E allora addio al Re del Pop, al re di quel mondo in cui l’arte si fa vicina alla gente, si fa colore e materia, si rende viva per tutti, accessibile e tangibile, si fa plastica, aria, si eleva ad uno status in cui non esistono distinzioni di alcun genere. Addio all’uomo che ha venduto più dischi nella storia della musica, addio ad un personaggio fuori dalla norma, ad una vita di contraddizioni, in cui cambiando colore della pelle si può cantare che “non ha importanza se si è bianchi o neri”, perchè quello proprio non conta. Addio al suo enorme carisma, alle interviste-evento, agli indimenticabili video che hanno fatto la storia non soltanto della musica, ma anche del piccolo schermo. Addio alla sua vita, complicata, giudicata, così esposta eppure così misteriosa. Come tanti altri miti prima di lui, Michael se ne va giovane, restando leggenda per sempre.
Dopo il salto un video e una biografia di Michael Jackson:
L’esordio artistico di Michael Joseph Jackson avvenne, con i Jackson Five, ad appena 5 anni. Nel 1971 cominciò la sua attività da solista con il singolo Got To Be There, che segnò la scalata alla carriera più di successo nel mondo del pop. L’album Thriller, uscito nel 1982 è ancora oggi il più venduto nella storia della musica. Nel corso della sua attività di performer ha vinto 13 Grammy Awards, è stato incluso due volte nella Rock and Roll Hall of Fame. Nel 2002 è entrato anche nella Songwriters Hall of Fame. Nel 1993 Jackson fu accusato di molestie sessuali da un suo fan. Dopo un’altra denuncia del 2003, fu processato ed assolto in appello nel 2005 da tutti i 10 capi d’accusa, perchè ritenuto innocente. Dei suoi problemi, del rapporto con il padre e della sua vita privata, Michael Jackson parlò nel documentario Living with Michael Jackson, in cui si raccontò al giornalista britannico Martin Bashir. Le rivelazioni estrapolate dall’intervista sono state uno dei fattori che lo hanno portato verso il processo per molestie su minori; per questo, in seguito allo scandalo provocato da questo documentario l’artista divulgò un video chiamato “Take Two – The Footage You Were Never Meant To See” che mostrava la stessa intervista registrata con le telecamere personali di Michael Jackson, senza i tagli e il montaggio effettuati dal giornalista inglese.
Lo scorso 5 Marzo, durante una conferenza stampa alla 02 Arena di Londra, il Re del Pop aveva annunciato il suo ritorno con il Tour conclusivo della sua carriera “This is It”. Mai titolo fu più tristemente profetico.
1. Fabio Morasca ha scritto:
26 giugno 2009 alle 04:08