11
aprile

LA TV E IL WEB

Tv e Web

di Massimo Dorati – [Hai perso la terza parte? Clicca qui] E adesso parliamo di web , quel posto in cui oggi bisogna esserci per forza, quel luogo in cui se non ci sei sei out, una sorta di Via Montenapoleone dove i brand, le griffe devono esserci. E’ naturalmente una esasperazione, ma da luogo di nerds oggi è diventato ‘luogo di culto’. La moda che da  sempre si atteggia a guru e paraguru del vissuto quotidiano, oggi si è buttata a pesce sul web e la figura della fashion blogger è assurta a vera e propria star osannata e invitata da tutte le griffe più prestigiose. Una giovane e piacevole bocconiana di nome Chiara Ferragni è diventata una sorta di magica trend setter accolta con tutti gli onori del caso. Stessa sorte, ma in maniera meno eclatante con i blog di tv, un tempo visti con una certa sufficienza, oggi letti, consultati e magari seguiti in quanto espressione degli umori variegati del popolo del web.

Insomma, per lavorare, fare marketing, sperimentare, strategicizzare, il web è fondamentale e nel caso di tv e web è in atto un sottile ma costante avvicinamento dei linguaggi fino a che a breve si fonderanno, probabilmente, in un grande tutt’uno; la tv e il web andranno a braccetto. Un dato che voglio fornirvi è che dal 2012 per i prossimi 5 anni i televisori di nuova generazione avranno l’ accesso diretto ad internet e al previsione di vendita sarà di circa 15 milioni di nuove tv : capite bene che il businnes è piuttosto appetibile.

Naturale, quindi, che Rai e Mediaset, abbiano cominciato, inizialmente in modo molto light e poi via via con sempre maggiore vigore ed impeto, a presidiare il web con Rai.it e Rai.tv la prima, e con Tgcom e Mediaset.it la seconda, offrendo agli utenti l’opportunità di rivedere filmati, contenuti interi on demand e logicamente infarcedoli o di bilboard o di spot da 15 secondi.

Diciamo che fino a che il loro core business era esclusivamente la televisione generalista, l’attenzione e le strategie era focalizzate principalmente sulla classica tv in quanto “portatrice sana” di grossi  ricavi pubblicitari: quelli che registrava sul web non potevano competere. Ma in un costante ed irrefrenabile aumento, la pubblicità sul web in questi anni ha registrato un 5% di incremento al mese e questo solo in Italia. In Inghilterra per esempio la raccolta pubblicitaria sul web è comparabile a quella della BBC o di altre Tv.

Credo che a parte l’editore, che so essere attento a tutto ciò che si muove nel mondo e pochi altri, ci sia stato un po di lassismo e di sottostima del fenomeno, ma posso arrivare a giustificarli in quanto, se per anni si è stati abituati a lavorare con certe logiche e procedure, è difficile valutare oggettivamente un fenomeno così epocale e in continua evoluzione.

Ultimamente anche Mediaset ha cominciato a produrre per il web fino ad arrivare ad un canale all news diretto da Giordano, con un’ottima redazione di giornalisti preparati e di grande esperienza. Credo che siano solo i primi passi verso un reale e storico adeguamento di una realtà incontrovertibile.

Qualche giorno fa, per sottolineare maggiormente quanto sto dicendo, lo stesso Adreani, presidente e Ad di Publitalia, ha rilasciato al Sole 24 ore una esaustiva intervista parlando di web come della futura terra di conquista: se c’è richiesta e offerta, salgono i prezzi delle campagne pubblicitarie e Publitalia sarà pronta per nuove conquiste.

Tuttavia riteniamo che debbano capire in pieno le potenzialità infinite che il web offre, permettendo di utilizzare crossmedialmente i contenuti e facendo da ponte (o triangolando) le varie strategie d’approccio attraverso nuove forme di marketing che vanno dal viral alla guerrilla marketing ad una altra serie di forme piu nuove e più d’appeal per modalità e linguaggi.

..:: continua ::..

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2 Commenti dei lettori »

1. MisterGrr ha scritto:

11 aprile 2012 alle 15:50

Credo che debbano lavorare ancora molto nell’integrazione web/tv, vedasi ad esempio RaiReplay. Aspetto la prossima parte! :)



2. Giuseppe ha scritto:

11 aprile 2012 alle 18:07

Se, crisi economica mondiale permettendo, ci sarà uno sviluppo infrastrutturale con aumento di velocità e superamento del digital divide, tutto il flusso di dati mediatici è destinato a confluire nel web, tv e carta stampata compresa. Non a caso è in corso una severa stretta internazionale sulle opere coperte da copyright immesse in rete. Dato come scontato questo fagocitamento resta da chiarirsi bene le idee su quel “sottile ma costante avvicinamento dei linguaggi fino a che a breve si fonderanno”. Un fenomeno più evocato che esplicitato, forse perchè ancora in fieri.



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