29
marzo

LA FRAMMENTAZIONE DEGLI ASCOLTI E IL NUOVO MODO DI GUARDARE LA GENERALISTA SUL WEB

Gabriel Garko

di Massimo Dorati – [Hai perso la seconda parte? Clicca qui] Parliamo ora di Canale 5, della rete ammiraglia, cominciando con le fiction seriali. A parte il fisicaccio conturbante acchiappa ascolti delle fiction con Gabriel Garko, non è stata una stagione di trionfi, anzi capisaldi storici tipo Distretto di Polizia hanno registrato ascolti molto al di sotto delle aspettative e in un’ottica industriale com’è quella del Biscione è inconcepibile continuare ad investire somme molto cospicue quando il mercato rigetta il genere. Per correttezza dirò che certi ascolti anche a me sono sembrati troppo deludenti per l’oggettiva qualità del prodotto ma va da sé che il popolo è sovrano e quindi molte delle fiction programmate sono state rigettate.

Molto bene sono andati i preserali dove si è visto un lavoro fatto ad arte: le produzioni sperimentate hanno dato ottimi risultati, ma sappiamo tutti il valore e la valenza che hanno in termini economici ma soprattutto strategici i preserali: fanno da traino al tg che a sua volta spinge Striscia e così via fino a notte inoltrata.

Annoso problema per le pellicole in prima serata: “Floppissimi” a volte inspiegabili. Con questa frammentazione di ascolti e questo immotivabile rifiuto del lungometraggio, nonostante una gigantesca e variegata offerta di cinema, è quasi impossibile predeterminare “a naso” certi possibili ascolti. Un tempo, prima di questo tsunami, era possibile piazzare un film ed era piuttosto facile anche sapere quando, a spanne, avrebbe potuto fare quel dato film. Oggi non è più così ed è un lavoro titanico e scoraggiante.

Passiamo agli show: a parte  qualche prima serata “sperimentale” one shot davvero imbarazzante per costruzione, idea e contenuti, hanno funzionato due tipi di show: quelli con una idea forte che giocavano su corde emotive diversificate, come Italia’s Got Talent, Amici, C’è posta per te; altri show tipo Io canto fino ad arrivare a Panariello Non esiste, classico one man show confezionato con tutti i crismi del grande varietà, hanno avuto ottimi riscontri. Stiamo parlando quindi di programmi che avevano già, a  parte “Panariello non esiste”, un loro imprinting preciso ma in questi casi si è voluto, direi giustamente, dare un segnale forte facilmente recepibile a prima vista: un’accuratezza nell’immagine, una scenografia sontuosa, un corpo di ballo ed orchestra “a vista” che fa tanto varietà anni 60 attualizzato, ma infondenti sensazioni rassicuranti che è quello che il pubblico vuole e cerca in questo periodo di destabilizzazione e precariato sociale ma ne abbiamo già parlato diffusamente.

Tuttavia, come sottolineato più volte, un dato inconfutabile è la dispersione oggettiva di ascolti per la diffusione di altre (e diversificate) piattaforme tv. Ma la vera grande novità è stata la lenta ma costante ‘migrazione’ soprattutto verso il web che, in modo costante e sistematico, sta vedendo crescere sempre più gli internauti che navigano in rete. Il target giovani va via via allargandosi a target d’età sempre più larghi grazie ai social network, ai contenuti on demand, quelli in videosharing, quelli in streaming e ai live blogging che portano a vedere gli stessi contenuti delle generaliste ma visti e fruiti da un’ottica diversa, più curiosa, con un’appeal più stimolante: il punto di vista dell’utente che, in tempo reale, condivide, commenta, informa, critica quel certo fatto. Oggi è la gente da casa che si fa la sua web list, guarda la generalista ma vuole condividere le proprie suggestioni con il popolo della rete (questa è la vera, grande novità nel mondo della  comunicazione non solo televisiva perche e’ un cambiamento epocale).

Ma prima di parlare di web, dobbiamo sottolineare il massiccio sforzo non solo economico ma tecnologico ed industriale dei vari broadcaster con la presenza obbligatoria sul digitale terrestre. Mediaset, Rai e La7 oltre alle reti storiche presidiano il territorio con tutta una serie di canali free che se da un lato permettono l’ottimizzazione dei magazzini e delle Teche, dall’altro allargano l’offerta in termini esponenziali, contribuendo loro stessi alla succitata dispersione dei tanto amati ascolti.

Altro sforzo strategico è l’offerta Mediaset Premium che offre sport, cinema di qualità grazie ad accordi con le Major americane più prestigiose. Ma il discorso ‘Cinema’ lo affronteremo in modo più approfondito quando  parleremo di Sky, pur essendo l’offerta di Mediaset Premium molto ma molto superiore a quella di molti competitors.

..:: continua ::..

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6 Commenti dei lettori »

1. amazing1972 ha scritto:

29 marzo 2012 alle 19:02

io oramai guardo pochissima tv ‘tradizionale’. orari assurdi,troppa pubblicità. seleziono e guardo poi sul web cosa mi interessa. molto presto penso che il concetto di canale sarà superato e le varie rai,mediaset,la7 proporranno i loro contenuti e ognuno guarderà quando meglio crede. salvo gli eventi,ancora capaci di catalizzare l’interesse generale,come fiorello,sanremo,calcio ecc



2. Giuseppe ha scritto:

29 marzo 2012 alle 19:10

Sintesi perfetta della situazione relativa all’ammiraglia Mediaset e diagnosi precisa della dispersione di ascolti. L’evoluzione della tv generalista anche commerciale segue inevitabilmente l’affermarsi del web anche in questo campo. Ma si deve anche tenere soprattutto conto dell’area maggioritaria di telespettatori che si aspetta un rinnovamento dei format e un miglioramento della qualità offerta malgrado la fidelizzazione di bas. Ormai l’eccessivo sfruttamento delle medesime proposte da un ventennio a questa parte sta cominciando a mostrare il segno.



3. Claudio ha scritto:

29 marzo 2012 alle 19:13

Io gli unici programmai che guardo in diretta sono solo qualche reality/talent (Isola, GF – una volta, quando era guardabile – X Factor e Amici serale).
E pure per questi programmi non uso la TV tradizionale (non avendo antenna e televisore in camera) ma guardo tutto in streaming. A questo proposito il plauso va alla Rai, che manda tutti i suoi canali in streaming su Rai.tv. Invece per i programmi Mediaset sono costretto a ricorrere a streaming illegali, visto che su VideoMediaset si possono vedere solo programmi già andati in onda (servizio cmq molto comodo e che utilizzo spessissimo). Sarebbe ora che anche Mediaset mandasse la diretta streaming delle sue reti, non capisco proprio perché non lo facciano!



4. MisterGrr ha scritto:

29 marzo 2012 alle 19:16

Non vedevo l’ora della terza parte di questo superintervento che si dimostra sempre più interessante e pieno di spunti di riflessioni.

Posso essere sincero? Non avevo mai pensato all’aspetto “contorno” (inteso come scenografia e immagine) in riferimento al successo di un prodotto, uno spunto interessante e sicuramente da approfondire.

Mentre per quanto riguarda il DTT c’è un problema. Se da un lato abbiamo un modo direi giusto di proposte di offerta ben differenziata tra loro (RAI, con tutti i suoi canali all digital dedicati), dall’altra abbiamo, con Mediaset, (secondo me, a parte i canali per bambini e IRIS) una grossa dispersione dell’offerta (basti pensare a La5 che propone delle repliche, Mediaset Extra che propone solo repliche, Italia 2 che propone delle repliche…una volta ho visto la stessa puntata prime time di GF trasmesso per TRE volte in una settimana) il che mi fa pensare che (da spettatore), se magari avessero speso le proprie risorse per un solo canale invece di tre…

C’è solo un problema ora da risolvere: il legame tv-web.



5. shiver ha scritto:

29 marzo 2012 alle 20:48

Io onestamente nel DTT non ho trovato un’ offerta così entusiasmante, a parte i nuovi canali Real Time e un po’ Cielo. Tra Rai Storia, Rai Movie, Rai Premium, etc etc etc etc e i canali Mediaset ci sono un’ infinità di repliche.

Per quanto riguarda Canale5, mi è molto piaciuta la fiction del XIII Apostolo. Per il resto Panariello non esiste ho visto solo la prima puntata e non mi piacque. Il Ciclo dei gialli poteva essere fatto meglio, solo l’ episodio dell’ acconciatore mi piacque, da amante del genere. Poi non sono un accanito telespettatore. I vari Amici, GF, U&D mai piaciuti. Come anche i programmi RAI li trovo spesso ripetitivi e di una noia…

Essendo un amante del web (quando sto a casa il computer è una cosa sacra per me, ci passo ore e ore) ho scoperto proprio io (e forse sono uno di quei casi) questo appassionante legame tra tv e web. Avendo un solo televisore, naturalmente comandato dalle donne di casa, quei pochi programmi che vedo li vedo spesso in streaming. E mi piace molto ad esempio commentare live con gli utenti di questo blog programmi tra i miei preferiti come X-Factor e Isola. Probabilmente anche perchè è come se li vedessi in compagnia e non da solo.



6. massimo dorati ha scritto:

29 marzo 2012 alle 21:01

caro shiver , quando parlavo di cinema parlavodi offerta mediaset premium . concordo con te sul ddt , per real time ne parlo quando parlero’ di sky . cielo e’ un compendio di vari canali in chiaro sul dt. un saluto



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