Una velocissima ascesa nello showbiz nostrano, e un altrettanto repentino stop. Dalla fine degli anni ‘80 e sino al 2001, Paola Saluzzi si è gradualmente affermata come volto della prima rete della tv pubblica, arrivando a segnare persino un record storico: 52 settimane consecutive in onda con la conduzione di Uno Mattina e Uno Mattina Estate. Poi, complice un cambio ai vertici dell’azienda di Viale Mazzini e alcune incomprensioni con la dirigenza, la sua presenza si è affievolita sempre più sino a quando Sat2000 la riconsegna al piccolo schermo. La nuova alba professionale la deve, però, a Sky grazie all’edizione pomeridiana del tg del canale all news e al neonato Buongiorno Cielo. Una rinascita televisiva accompagnata da un’altra decisamente interiore. Ce la racconta la conduttrice del morning show dell’emittente digitale terrestre della piattaforma nostrana di Murdoch, in esclusiva per il web.
Paola, torniamo indietro di qualche anno. 2001, cos’e’ successo?
Come dice il mio più caro amico, “il passato è un secchio di cenere”.
Ma a me interesserebbe saperne di più sul tuo ’stop’ in Rai…
Ti ripeto, il passato è un secchio di cenere.
Sei consapevole di risultare antipatica?
Anche tu potresti risultare aggressivo. Io so per certo di non essere risultata antipatica al pubblico perchè sono sempre stata frontale, diretta, senza veli, senza pelle. Il mio ambiente di lavoro, invece, l’ho talvolta un po’ subito; se vieni fatta oggetto di un comportamento aggressivo, cosa facilissima, io mi chiudo (proprio fisicamente). E capirai che se una donna di un metro e 76 si chiude, risulta antipatica. Oggi sono una persona che ride molto di più e non mi importa di risultare qualcosa. Sono solo io, ma quando incontro chi mi attacca, purtroppo porto memoria e scatta di nuovo la chiusura, l’antipatia.
Vorrei solo sapere qualcosa in più di quel periodo…
E’ stato un momento complesso in cui ti ritrovi di fronte ad un cambiamento della tua persona. Ogni cambio ai vertici comporta il tuo essere risottoposto ad un esame. Oggi sono gioco-forza una donna diversa da quella di 10 anni fa. E forse gli errori commessi, non solo da parte mia, non ci sarebbero più. Diciamo che ho messo il carico da 11.
In cosa hai sbagliato?
Troppe intemperanze, poco dialogo e una forte dose di immaturità!
Immaturità in che senso?
Nel senso che partire dal presupposto che tu abbia ragione e gli altri ti stiano facendo un torto è immaturità.
Ti sentivi vittima?
Mi sentivo vittima a tutti i costi e non ho fatto nulla per cercare delle spiegazioni. Però da quella vicenda ho imparato moltissimo. Ho imparato che l’arma che non ha proiettili, ed è la migliore, è il dialogo. Oggi, anzichè arroccarmi sulle mie posizioni, busserei mille volte alla porta di quelle persone dalle quali non mi sono fatta ascoltare.
Evitavi un confronto perchè credevi che ci fosse già una visione negativa nei tuoi confronti?
Si. E quando hai davanti una persona che ha già una visione negativa, se aggiungi ancora più negatività… vai al quadrato! Bisogna fare un passo indietro e poi ripresentarsi. A farmi riflettere su tutto questo è stato Bibi Ballandi. Mi è sempre stato accanto, e quando un pomeriggio mi sentì parlare di questa situazione, mi disse: “Paola, stasera prendi un foglio di carta e piegalo in due. Da una parte scrivi tutto quello che ti hanno fatto di male e dall’altra scrivi tutto quello che tu hai fatto per lasciare a queste persone carta bianca perchè questo avvenisse”. E io mi sono molto risentita, tanto che gli dissi: “Bibi, ma come carta bianca. Sono io la persona danneggiata”. E lui: “Paola, fai mente locale”. E’ stato il primo a farmi fare questo ragionamento. D’altro canto Bibi è uno che ha ricostruito molte carriere…
Per esempio?
Beh, c’era già stata un’opera in tal senso di Maurizio Costanzo, ma Fiorello è rinato grazie a Ballandi. E più in generale Bibi è uno che fa gran bene psicologicamente e amichevolmente parlando.
Pensavi che la tua carriera fosse terminata?
No. Mi vedevo come una persona che lavorava in televisione e quindi continuavo a pensare che il mio fosse un lavoro e non un ruolo o una ‘botta di fortuna’. Anche quando realizzavo dei prodotti di nicchia, mi sentivo molto soddisfatta. Ricordo ad esempio quello su Giovanni Paolo II realizzato ad Assisi per Giovanni Minoli. Allo stesso modo, quando mi chiamarono a Sat2000, accettai immediatamente perchè mi chiesero se avessi un programma scritto. Io ce l’avevo e se, per alcuni aspetti, era l’acqua calda, dall’altro era un programma giusto per me, che rispettava la mia professionalità. Certo, ti dispiace che la gente ti incontri e ti dica “ah, non la vediamo più. Non è più su Rai1″, ma alla fine va bene così e la mia risposta, adesso, è “signora, sono sul canale 801″.
Questo tipo di risposta, mi fa pensare che tu abbia lavorato su te stessa…
Diciamo che c’è stato il mio più caro amico che è stato anche il mio ‘psicologo’. Si chiama Giuseppe Tramontano, vive a Sorrento ed è un grande costumista teatrale.
Su Sat2000 intervistavi delle persone anziane. Pensi che con la loro saggezza potessero andare al di là di quello che si è letto sul tuo conto?
Io ho sempre avuto molta solidarietà e molto rispetto dai miei intervistati. Di alcuni incidenti di percorso non si sono mai posti il problema. Anzi, c’è stato anche chi mi ha aiutato: non dimenticherò i consigli di Maurizio Costanzo. Fu il primo a dirmi “vattene sul satellite. Fregatene della televisione che in questo momento non ti vuole”.
Nei tuoi occhi c’e’ sempre della malinconia…
Sai che questa è la frase che mi diceva sempre l’uomo che ho amato più follemente nella mia vita?!? E’ proprio così.
La ferita è ancora aperta?
Le ferite sono come dei tagli interni che raramente si rimarginano del tutto. Mi venivano solo offerte delle partecipazioni all’interno di reality show, l’Isola in particolare, mentre io volevo un lavoro. Non che quello non lo fosse, ma lo leggevo troppo diverso rispetto al mio vissuto, alla mia professionalità.
Cosa butti del passato?
Forse me stessa. Butto il finale di un libro che ci fanno leggere da piccoli ma che, arrivati a 20-25 anni, dovrebbe essere ristudiato. E’ Pinocchio, quando lui si volta e vede il burattino di legno sulla sedia e dice “Babbo come ero buffo quando ero burattino”. Butto via il mio comportamento che probabilmente ha ingenerato nell’altro la possibilità di fare ciò che ha fatto.
Cosa, invece, conservi?
La severità di Michele Guardì, la stima di Maurizio Costanzo, la generosità di Sergio Zavoli, l’atteggiamento paterno di Pippo Baudo, l’amicizia di Luca Giurato, il grande affetto per Fabrizio Frizzi. Non posso buttar via queste cose, ecco perchè butto via me. Questa lunga crisi mi ha insegnato a scremare le amicizie. Oggi ho intorno gli amici più cari e gli altri li guardi in un’altra maniera.
Ora le cose sono decisamente diverse. Se in Rai hai segnato un record (in video per 52 settimane di fila), ora ne segni un altro: sei in video dalla mattina (Buongiorno Cielo) alla sera (Sky Tg 24 Pomeriggio). Sei la Barbara D’Urso di Sky?
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Della nuova alba professionale di Paola Saluzzi su Sky e su Cielo ne parleremo domani
.. :: continua ::..
1. ANTONIO1972 ha scritto:
25 ottobre 2011 alle 07:03