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ANNA E CINQUE 2: UN MIX DI COMMEDIA E DRAMA CHE FA RIMPIANGERE NINA MONAMOUR

di Salvatore Cau

22/09/2011 - 00:36

ANNA E CINQUE 2: UN MIX DI COMMEDIA E DRAMA CHE FA RIMPIANGERE NINA MONAMOUR
Anna e i Cinque 2 (Sabrina Ferilli e Pierre Cosso)

Deludente, a tratti imbarazzante, ma soprattutto prevedibile in ogni singola scena e dialogo. E’ difficile trovare delle note positive per la nuova serie di Anna e i cinque, la cui quarta puntata è andata in onda ieri sera su Canale 5. Ispirata ufficialmente al format spagnolo Ana y los siete, la fiction con protagonista Sabrina Ferilli nel ruolo di Anna, un’ex spogliarellista diventa tata, rappresenta una mal riuscita via di mezzo tra la celebre pellicola Tutti insieme appassionatamente e la divertente sit com statunitense La Tata. Una serie a metà tra la commedia e il drama, nella quale una volenterosa Ferilli si applica, cerca di fare del suo meglio, non riuscendo però nell’impresa di emulare nè il carisma dell’inarrivabile Julie Andrews, né l’ironia di Fran Drescher.

Una messa in scena di buoni sentimenti, condita da musiche e atmosfere degne di una soap opera, dove trovano spazio il bello e stagionato Pierre Cosso nel ruolo di un imbranato principe azzurro, l’algida Maddalena Grochowska e la bella Eleonora Sergio nei panni delle streghe cattive, impegnate a staffetta nel sedurre l’aitante imprenditore. Ed infine lei, Sabrina Ferilli, nel ruolo di Anna, novella Cenerentola, pronta per l’inevitabile legge del lieto fine, a sbarazzarsi delle sporche e malvagie rivali, e coronare, con il benestare dei cinque rampolli di casa, il suo sogno d’amore.

La serie, che differisce dalla precedente per l’ambientazione romana e non più milanese, riserva al pubblico una serie di situazioni ed eventi più che scontati, spesso al limite del grottesco e della parodia. Anna scopre, infatti, che la madre, che l’aveva abbandonata da bambina, è ancora viva ma gravemente malata. Fingendo di dover recitare in un film, si trasferisce a Roma, e decide di correre al capezzale della genitrice, nascondendo i reali motivi del trasferimento alla famiglia Ferrari. Una famiglia talmente affezionata alla tata, al punto da mollare tutto e seguirla nella Capitale. Le cose si complicano però, quando un cattivissimo imprenditore prende di mira la società di proprietà di Ferdinando, portandola alla bancarotta. Il tutto, grazie alla complicità dell’autista di casa Ferrari alias Edoardo Pesce.

La situazione non è dunque delle più rosee, e mentre Anna, abbandonati i panni di Nina Monamour, riesce a realizzare il sogno di diventare un’attrice, recitando in un’improbabile soap dal titolo Sangue Blu, i Ferrari finiscono sul lastrico, o per dirla alla maniera della Ferilli “co le pezze ar culo”. Per riuscire ad arginare la situazione, l’intera famiglia si rimbocca le maniche. Ferdinando vende le macchine di lusso ed acquista un vecchio furgone Volkswagen (ma mantiene l’autista). Per racimolare dei soldi, vengono venduti mobili d’epoca ed opere d’arte. Si rinuncia a qualsiasi cosa, tranne  ai biscotti e le merende del Mulino Bianco, presenti in tutte le scene, comprese quelle più drammatiche e toccanti. La dura legge del product placement.

I sacrifici coinvolgono anche i cinque ragazzi, costretti a rinunciare ai propri agi. Niente istituti privati, ma una più modesta scuola pubblica, dove il diciassettenne Filippo è costretto a confrontarsi con i tamarri romani, sporchi e violenti. La primogenita Carolina, finita sotto un taxi, ma miracolosamente ripresasi senza conseguenze, si ritrova invece a pulire le stalle del maneggio dove sino al giorno prima andava ad allenarsi. Privazioni per tutta la famiglia dunque, anche per la piccola Lucia, che per non farci mancare nulla, nel secondo episodio scappa di casa, ma viene subito ritrovata e ci evita un eventuale crossover con Dov’è mia figlia di Amendola. Tra scenate di gelosia e mille difficoltà arriva finalmente il tanto atteso giorno delle nozze, nel quale oltre all’unione di Anna e Ferdinando, si festeggia il ritrovato benessere economico. Sono bastati, infatti, pochi giusti investimenti per ritornare tutti ricchi quanto e più di prima.

Con una trama raffazzonata e dialoghi degni di una recita scolastica di terza media (lei: – tu sei pazzo, lui: – si, sono pazzo.. di te), la nuova serie di Anna e i cinque appare come un mix piuttosto forzato di commedia e drama. Un miscuglio mal riuscito di generi, in grado di far rimpiangere la prima stagione della fiction targata Magnolia, che seppur non esente da pecche e difetti, si presentava semplicemente come una commedia romantica e di poche pretese, in quel caso ampiamente mantenute.

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8 commenti su "ANNA E CINQUE 2: UN MIX DI COMMEDIA E DRAMA CHE FA RIMPIANGERE NINA MONAMOUR"

  1. scusate....*quasi tutti*...

  2. bravissimo...hai azzeccato in pieno...serie stupida e banale ma soprattutto prevedibilissima...hai scritto quello che pensavamo tutti...bravo

  3. Critiche esagerate!!! Ok che era più bella la prima serie ma a moltissimi piace tantissimo come a me

  4. Critiche esagerate, va bene creare dibattito ma non in questo modo. La prima serie era sicuramente migliore ma io vedo con gioia anche questa seconda serie che mi fa ridere e mi diverte

  5. Si', è scontata, sicuramente banale ma è comunque diverente, sicuramente senza la Ferilli ci sarebbe poco da dire...è senza pretese ma non è così oscena sinceramente...chi sono le olgettine qui? Mi sfuggono...

  6. Purtroppo è scontata...è pure divertente ma facilmente prevedibile!

  7. E infatti anche qui non mancano le olgettine di contorno... che naturalmente si distinguono per l'alta recitazione. :D Infatti io ormai sta roba non la guardo proprio. Ieri ci sono capitata due minuti per sbaglio e sono rimasta allucinata dalla qualità ridicola dle tutto... Uno di quei casi in cui gli attori sono imbarazzati di fare una cosa tanto brutta. Si vede dalle facce...

  8. mammamia che trama... e poi a leggere i nomi del cast, esclusi la ferilli e il preistorico cosso,mi viene immediatamente da pensare che ormai queste fiction siano giusto uno specchietto per le allodole per far lavorare raccomandati e olgettine....