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luglio

GIOVANNA NINA PALMIERI A DM: IL MOIGE HA UNA VISIONE BIGOTTA, DOVREBBERO CAMBIARE I DIRIGENTI. SONO FIERA DI AVER TRASMESSO IN SEX EDUCATION SHOW LE IMMAGINI DI UN PENE!

Giovanna "Nina" Palmieri sulla barca a forma di papera

Giovanna "Nina" Palmieri sulla barca a forma di papera

Ci ha incuriosito il programma che conduce su Fox Life ogni lunedì in seconda serata, Sex Education Show, e non poteva proprio sfuggire alle nostre “grinfie”. Giornalista professionista, filmmaker, autrice, scrittrice e conduttrice: Giovanna “Nina” Palmieri si è messa in gioco cercando di sdoganare il sesso in televisione parlandone ironicamente senza dimenticare i tecnicismi e lo scopo educativo del programma. E l’impresa l’ha superata a pieni voti. Cerchiamo di capirne di più con la diretta interessata, a partire dal suo nome.

Perchè ti fai chiamare Nina?

E’ una storia molto lunga e molto personale. Ti dico la versione ufficiale: viene da Giovannina, da qui Nina che è un soprannome affettuoso. Però la storia in realtà non l’ho mai raccontata a nessuno e non la racconto neanche a te, tiè!

Invisibili, I viaggi di Nina e Sex Education Show, tre trasmissioni “impegnate” e dalle tematiche piuttosto forti…

Perchè se non c’è un po’ di scommessa, se non mi incuriosisco abbastanza, se non mi scatta quel meccanismo della sfida anche con me stessa poi mi rompo. Le trasmissioni che hai citato mi hanno sempre messo alla prova. I viaggi di Nina è stata una trasmissione che ho fatto perchè ero molto curiosa di venire a contatto con mondi che non conoscevo. Come Sex Education Show d’altronde…

Com’è nata l’idea di Sex Education Show e come ci sei arrivata…

E’ nata perchè Cristiana Farina (qui una nostra intervista, ndDM) conosceva un autore che mi aveva incrociato per altre cose e le ha parlato di me. Sono approdata da lei in un triste pomeriggio invernale e mi ha fatto vedere il format inglese avvertendomi che c’era la possibilità di farlo in Italia. Nel momento in cui poi è partito tutto l’ambaradan mi ci sono ritrovata dentro, anche perchè era un’idea carina abbastanza nelle mie corde per cui ho accettato. Ho pensato “Proviamo, magari ci piace!”

Sei soddisfatta quindi del programma?

Sono soddisfatta. L’abbiamo molto sudato e voluto. L’abbiamo anche realizzato in poco tempo rispetto alla quantità dei contenuti: i servizi in cui sperimento le cose, lo studio, il confronto con persone più autorevoli di me. Ero spaventata delle tante cose da fare in poco tempo e temevo che il risultato ne avrebbe risentito. E invece posso dire che è stato fatto un lavorone ma gli ascolti pagano e sono contenta. Però la telecamera mi manca, mi manca andare in giro a fare la zingara!

E’ già prevista una seconda stagione?

Visti gli ascolti spero proprio di sì. Non ho però avuto delle risposte ufficiali.

Hai pubblicizzato il programma con una papera sul Tevere; da dove arriva quest’idea?

Quella papera riproduce un vibratore che va molto di moda ultimamente. Diciamo che lo spot in qualche modo voleva giocare con questo oggettino che si usa nell’intimità. Lo abbiamo riprodotto in maniera gigante perchè volevamo comunicare che stavamo per partire con un programma che parlava in maniera divertente di sesso. Chi la conosceva, sapeva di che cosa parlavamo. Io poi sono pazza e quindi quando mi chiedono di fare delle cose strane mi lancio, sto in prima fila. E poi ho 35 anni, tra poco sarò una vecchia bacucca e non sarò più in grado di fare certe follie!

Anche nel privato e nell’intimità sei così estroversa?

Sono molto spensierata rispetto al sesso e sono una persona che se la ride parecchio per cui mi piace anche prendermi in giro e mi prendo in giro anche a letto. La cosa che mi fa più piacere è che le persone che mi amano e mi conoscono bene mi dicono che fa impressione il fatto che sono prorprio me stessa in tv, capelli a parte!

Perchè porti i codini solitamente!

Perchè porto i codini, me li lego, e poi ce li ho ricci! Sono più da campeggio, selvatica, che da parrucchiere. Accettare di farmi toccare i capelli è stata una bella lotta. Prima di trovare una simil piega che mi piacesse ci abbiamo messo sette puntate!

Alla fine della trasmissione c’è un diario in cui riassumi ciò che è stato trattato durante la puntata. Nel privato invece hai testato tutto?

Ovviamente non tutto. Però diciamo che il mio ragazzo essendo molto ironico e per niente geloso si è prestato volentieri ai miei esperimenti anche se dice che non si è accorto tanto dei cambiamenti… Comunque alcune cose che io stessa in puntata ho reputato poco interessanti non gliele ho sottoposte.

Anche se non sembrerebbe, verrebbe da dire comunque che il tuo è proprio un programma da “servizio pubblico”…

Se non fosse stato così non avrei mai accettato. Non voglio fare la sborona però vengo comunque da un lavoro sia su di me che sulle persone, e dalle persone ho sempre cercato di imparare qualcosa. Se non ci fosse stato uno scopo in qualche modo educativo, probabilmente non avrei fatto questo programma. Non avevo alcuna intenzione di fare una cosa leggera, ce ne sono già abbastanza.

In effetti su Sky c’è un’invasione di programmi proprio sul sesso. Come si inserisce Sex Education Show all’interno di questa programmazione?

Non siamo ipocriti: il sesso in tv funziona, c’è e ci sarà sempre. L’intenzione nostra è quella di raccontare il sesso senza essere morbosi, maiali e maliziosi. Lascia stare che io inevitabilmente – in alcune situazioni – lo sono. Però lo scopo è proprio quello di normalizzare quello che “normalmente” è poco normale o comunque considerato piccante e da trattare solo strizzando l’occhiolino alla volgarità. Abbiamo cercato alla fine di rendere diurne le situazioni. Anche perchè abbiamo fatto “la qualunque” ma sempre di giorno!

Di giorno e pure al mercato!

Esatto! Sono quelle le situazioni che ti danno più soddisfazione perchè quando riesci a far parlare la gente di tematiche che normalmente tiene per sè, o se ne parla solo in una cena tra maschi oppure con la propria amica, è sempre una bella soddisfazione. Tirare fuori dalle persone le cose più intime senza mai essere volgari è una bella conquista.

Un programma del genere potrebbe funzionare su una rete generalista?

In questo momento non saprei dove collocarlo. Potrebbe funzionare comunque. Ciò che mi stupisce molto è che Fox Life è un canale dalla forte identità, che si rivolge ad un pubblico culturalmente medio alto, principalmente di sesso femminile e, per dire, sul forum ufficiale scrivono invece tantissimi ragazzini che ci ringraziano per l’aiuto che gli forniamo senza che debbano andare su internet a testare chissà quali esperimenti o a chiedere all’amico, che ne sa meno di loro il più delle volte. Girano tante leggende sul sesso d’altronde e quando sei alle “prime armi” pensi che funzionino veramente. C’è un gran bisogno di parlare di questo argomento in modo chiaro, diretto ed educativo anche se io non sono un’educatrice.

Si sente la mancanza dell’educazione sessuale a scuola?

Assolutamente. Io sono figlia di due insegnanti, sono circondata da gente che ha a che fare con i bambini o che comunque ha lavorato a scuola e loro, vedendo questo programma, sono stati i primi a dire che se il sesso venisse affrontato a scuola sarebbe un grandissimo passo avanti. Anche perchè tra l’altro toglie i genitori da un ruolo scomodo. E’ inutile negarlo: si fa sempre molta fatica a parlare con i propri figli o viceversa con i propri genitori. L’ho notato anche con i servizi con il gruppo di adolescenti: il confronto con i genitori è molto tenero ma molto imbarazzato. A scuola tutta la vita quindi!

Hai citato i servizi sugli adolescenti. In una puntata “giocano”, si fa per dire, con i preservativi e i cetrioli. Non sono immagini un po’ forti?

No, anzi… L’abbiamo anche resa più leggera rispetto al format originale. I genitori ci hanno ringraziato e anche le mie amiche, che hanno delle figlie adolescenti e ti posso assicurare non sono affatto conservatrici, mi hanno ringraziato sia per averle tolte da un imbarazzo sia per aver aiutato a far capire ai propri figli come usare un preservativo.

Oltre al cetrioli, pure le immagini di membri maschili e seni…

Magari per chi l’ha vista a casa sono state un po’ forte. Però sono molto fiera di aver mandato in onda un pene in televisione!

Non oso immaginare il Moige cosa è pronta a fare…

Il Moige non farebbe mandare in onda nulla di tutto ciò. Probabilmente dovrebbero cambiare i vertici del Moige, perchè mi pare abbiano una visione molto bigotta. I bambini ne sanno molto di più di quello che i genitori immaginano. Se pensano che stanno lì solo a giocare con le macchinine o con le bambole si stanno prendendo in giro. Comunque i genitori con cui ho avuto modo di parlarne sono si sono scandalizzati.

Giornalista, scrittrice, autrice e conduttrice. Ma che vuole fare da grande Nina?

Da grande voglio andare in vacanza! Scherzi a parte, sono sempre stata così: quando ero piccola volevo suonare uno strumento, li ho provati tutti ma alla fine non ne so suonare nessuno. Prima o poi troverò la mia “strada”, per il momento sono contenta di aver sperimentato tutto e sono felice per i buoni risultati. Poi io sono una secchiona, una vera rompipalle, e ci sarà sempre una cosa che ho sbagliato e potrò fare meglio.

In Sex Education Show c’è anche un talk in studio che ricorda Amici vecchio stile. Una tv che viene dal passato ancora molto attuale…

L’idea di condurre un talk in studio era la cosa che mi spaventava di più. Mi spaventava più che altro la situazione ‘da arena’ con cento persone che devono fare un “vox populi costretto”. Devo dire che invece – per fortuna- ha effettivamente funzionato nonostante le cose più forti sono al di fuori dello studio; per strada o nel lettone paradossalmente la gente si apre di più e più volentieri. In studio sono tutti più ingessati.

Proprio parlando di lettone, sei stata a Torino e Lecce. Si parla spesso di un nord informato e un sud più ignorante, parlando di sesso hai notato delle differenze tra nord e sud?

No, probabilmente anche perchè le persone che hanno giocato con me sul lettone erano piuttosto predisposte. Purtroppo non ho avuto modo di sperimentare altre città, quindi non ti so dare un “quadro generale”. La differenza che invece ho notato è stata tra uomini e donne.

Chi è più preparato in materia?

Le donne! I maschi sono un po’ più caciaroni, pensano di sapere tutto e quando vai nello specifico scopri delle lacune che fanno anche sorridere. Le donne sono più consapevoli, si conoscono meglio. La “cultura del ginecologo” aiuta. Invece sono pochissimi gli uomini che vanno dall’urologo o dall’andrologo e quindi non si conoscono bene da un punto di vista anatomico, oppure non conoscono le malattie o la salute del proprio miglior amico.

Sarebbe banale chiederti la tua posizione rispetto all’omosessualità, piuttosto sono curioso di conoscere la tua opinione sulle adozioni di coppie omosessuali…

Io sono assolutamente favorevole. Prima de I viaggi di Nina non avevo amiche lesbiche e i miei amici gay non si erano mai posti il problema di avere un bambino o comunque di adottarne. “Le donne sono donne” e hanno quell’istinto materno che scatta ad un certo punto della propria vita. Molte di loro mi hanno fatto diventare zia e quindi so cosa significa crescere in una famiglia omogenitoriale. I miei “nipotini” sono assolutamente felici con le loro mamme, single o in coppia, e non capisco perchè una persona dovrebbe pensare a priori che non potrebbe funzionare. Poi non è detto che funzioni così come non è detto che funzioni nelle famiglie eterosessuali. Non è detto che il modello omogenitoriale debba funzionare per forza ma di certo non lo posso decidere io e non lo può decidere nessun altro. Dipende molto, quindi, dalle persone.

Visto che interroghi le persone, anche noi di DM abbiamo preparato una domandina cattivella per te.

Vai!

Davanti a te hai un gruppo di adolescenti delle medie, spiega loro in maniera ironica cos’è il… bunga bunga!

(ride, ndDM) Il bunga bunga è una cosa che se hai 60 anni non devi fare, soprattutto se hai 60 anni e in qualche modo rivesti un ruolo importante all’interno della vita pubblica. Se poi a 60 anni avrai voglia di fare bunga bunga con la tua amica, o con tua moglie o con le ragazze che ti porterai appresso da questo momento in poi be’… sentiti libero di farlo ma stai attento a non coinvolgere minorenni che ti possono in qualche modo portare sulla cattiva strada. Iniziate a farlo adesso ma in modo sano.

Facciamo invece adesso il famoso gioco della torre, hai la possibilità di tenerne solo una.

Autrice o conduttrice?

Siccome la conduttrice prevede un po’ di fatiche, dai capelli al vestito, direi che tengo l’autrice così posso andare in giro anche in tuta.

Sesso orale o anale?

Orale, è più semplice!

Preservatico maschile o femminile?

Maschile!

La7 o Sky?

(ride, ndDM) No no, qui non butto giù nessuno, me le tengo entrambe! Se m’avessi detto qualcos’altro ti avrei risposto più facilmente. La7 o Sky… non ce la faccio a scegliere! Va be’ dai, gioco in una squadra e rimango in quella: scelgo Sky!

Ma molti volti stanno passando a La7…

Ma tu mi hai costretto! E poi comunque si può sempre coabitare. Niente esclusive assolutamente, nè nella vita nè nel lavoro!



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1 Commento dei lettori »

1. andrea ha scritto:

5 luglio 2011 alle 16:51

Più Nina per tutti…. è bravissima, riesce a condurre in modo semplice, spontaneo e divertente… sicuramente un personaggio da far crescere per farlo diventare “di punta” su sky, la7 o dove le diano la possibilità!



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