Una volta la lampada del genio si strofinava, ad Amici per far funzionare quella di Garofalo basta strusciare. E menomale che c’è lui a salvarci dallo straziante codice d’onore delle coppie, che rischia di essere fatale al gradimento di Pierdavide, che intanto fa beccare un bel boato negativo alla complice Emma. Uno che il meccanismo quest’anno l’ha capito bene è proprio il coreografo il cui cognome ha assonanza con il simbolo del Partito Socialista. Con il suo essere perennemente contro la Buon costume della scuola è l’unico capace di ringalluzzire il repertorio e di svegliare gli animi più assopiti. Sfere, incastri vorticosi, chiasmi volanti, nasi birichini: con lo scatenato Garofalo la polvere non dura perché il bacino della ballerina la cattura. Gli ormoni italici ringraziano, la De Filippi confessa senza ipocrisie che in certi momenti non stava proprio pensando al collo del piede di Amilcar.
Sapientino Villanova prova a guadagnarsi anche lui la pagnotta per il prossimo anno imponendosi al centro della scena con le sue glosse dotte, ma con l’unico effetto di fare mettere la barba anche al prezioso cachemire del mantello in cui si avvolgeva il maestro Iancu, per questa occasione in salsa mongola. In tutto ciò, pur non essendoci Rosetta, Maria si diverte come una matta, sgranocchia furbetta la sua caramella e non avendo i baffi fa fatica a nascondere il grande piacere per il ritorno di Luca Jurman, acclamato come il Messia che viene a portare la manna nel deserto creato dallo sterminio di Loretta Attila Martinez. I grafici si divertono un po’ meno, condannati con la storia delle carte ad essere punti per l’eternità, peggio degli ignavi danteschi, dal pungiglione della conduttrice che si lamenta nonostante la velocità di calcolo fin troppo sopraffina dei suoi.
Ad Enrico non basta né il microfono graffitato appositamente per lui dallo sponsor né le insalate e le cintura di San Luca Jurman per centrare i tempi del brano. La cura delle flessioni per ora ha avuto solo l’effetto di pompargli per bene il bicipite per soffiare la fascia del più figo di Livorno ad Aldo Montano. Ma è una serata nel segno dei blu: stravincono la prima manche e dominano la seconda. I due bianchi mandati al ballottaggio finale sono Michele e Pierdavide. E i bellissimi assoli del primo ci fanno capire quanto gridi vendetta il salvataggio di Grazia, sopravvissuta solo in qualità di ‘moglie di’.
Il pongomeccanismo ha fatto guadagnare in termini di dinamiche: nonostante non avvenga nessuno sconvolgimento di sorta nel balletto della contrapposizione, e lo stillicidio miete le vittime con un andamento immaginabile, il nuovo schema ha più respiro. La commissione, per quanto inverta anche stavolta il gradimento popolare, tutela nuovamente il talento più evidente, e nessuno può alzare polveroni, polemiche che invece erano legittime nelle prime puntate.
Le pillole più belle della serata sono l’idea di sdoganare ad Amici una fetta di musica alternativa, prima confinata a qualche Primo Maggio su Raitre: pensare prima di quest’edizione di sentire Vieni a ballare in Puglia era pura utopia. Buono anche il tentativo di continuare a proporre i duetti e le staffette , che meglio riescono a farci inquadrare la personalità artistica degli allievi.
Cartellino giallo invece ad Emma Marrone che quando molla gli ormeggi della ragazza umile che vive cu tuttu lu cori fa vedere un lato di sé molto meno semplice, che fa cadere la favoletta della ragazza della porta accanto che si vorrebbe cucire addosso. Da una che spesso parla con la saggezza del calendario di Frate Indovino avremmo preferito un ragionamento più onesto nella scelta del nome, infischiandosene anche delle volontà di Carone.
Più di un’ombra sembra essersi assottigliata: basti pensare al fatto che per la prima volta per la prossima settimana l’eliminazione si tinge davvero di mistero. A rigor di Amici dovrebbe uscire Enrico ma Grazia farebbe bene a cominciare a riscaldarsi per il ballottaggio finale.
Alessandra Celentano, Amici, Elena D'Amario, Emma Marrone, Enrico Nigiotti, Grazia Striano, Loredana Errore, Marco Garofalo, Maria De Filippi, Matteo Macchioni, Michele Barile, Nona Edizione, Pierdavide Carone, Quinta Puntata, Rodrigo Almarales, Serale, Squadra Bianca, Squadra Blu, Squadre, Stefano De Martino
1. luigino ha scritto:
15 febbraio 2010 alle 12:03